Per la prima volta nella storia della band, è stato il chitarrista Dean Richardson a produrre il brano e il risultato è furioso. “My Town” ci ricorda che la collaborazione tra i due artisti è una delle più interessanti nella scena rock inglese e riafferma Carter, prima parte della band hardcore punk dei Gallows e poi dei Pure Love, come una delle voci fondamentali della scena inglese, grazie alle sue continue lotte contro le ingiustizie, il patriarcato, la destra politica e la mascolinità tossica.
Torniamo un attimo indietro fino a febbraio dello scorso anno, quando la band ha raggiunto un traguardo importantissimo e suonato all’Alexandra Palace, poi il mondo si è fermato. Inizialmente, la band era tornata in studio per cercare di catturare l’intensità dell’essere una delle migliori band live inglesi, titolo conquistato grazie anche all’album End Of Suffering pubblicato nel 2019. Ma a causa dell’incertezza dettata dall’ultimo anno, in cui Frank Carter e Dean Richardson hanno cercato di ritagliarsi del tempo per scrivere insieme ogni volta che potevano, il risultato è qualcosa di ancora più ruvido e incredibile, riversando tutte le loro frustrazioni e la grinta della città nella musica.
“My Town” è una brutale metafora che indica “la salute mentale della collettività in declino”, dice Carter. È un’osservazione metaforica della salute mentale di un’intera nazione dopo una serie di lockdown. Immagina ogni individuo come una città con i suoi abitanti, in cui la città rappresenta la stabilità mentale e il benessere di quella persona. Frank dice:
“È facile dissociarsi quando si tratta di un problema altrui, ma tutti dobbiamo tenere le strade pulite, prenderci cura dei nostri vicini e agire con gentilezza e rispetto, sempre. Possiamo guardare questa città e vederci lo squallore, lo sporco, il disprezzo, la sottocorrente dell’odio e della disperazione. Poi ci ricordiamo che ‘My Town looks just like yours, and no one gives a fuck at all’ e realizziamo che se non iniziamo a prenderci cura l’uno dell’altro finiremo presto tutti nei casini”.
Il brano vede la partecipazione di Joe Talbot degli IDLES. Carter racconta di aver visto la band di Bristol sul palco e non essere riuscito a trattenere le lacrime, “hanno avuto un enorme impatto su di me”, e da quel momento i due sono diventati amici. Carter ha chiesto a Talbot di prendere parte al brano e questo è il risultato.
Insieme dal 2015, i due artisti e musicisti Frank Carter, noto tatuatore, e Dean Richardson, proprietario dello studio di design Yuck, rappresentano la perfetta definizione di una moderna rock band.