Sono passati due anni dalla sua ultima apparizione televisiva e oggi si ripropone al grande pubblico con una folta barba bianca che lo fa sembrare un po’ Babbo Natale. "Mi chiamo David Letterman, ho condotto un programma per un bel po' di tempo, poi mi hanno licenziato. Ora sono tornato su Netflix, che non so bene cosa sia, ma è una roba che aumenta le emissioni nocive dentro casa. E ho un ospite. Indovinate chi è". Qualcuno del pubblico, incitato dallo stesso presentatore azzarda William Jefferson Clinton ed invece appare il 44esimo presidente degli Stati Uniti: Barack Obama.
I due si sono incontrati nove volte ma questo appuntamento è la prima apparizione di Obama dopo la Casa Bianca e la prima di Letterman dopo il ritiro dalle scene.
È bello vederli insieme, vedere la loro amichevole complicità nel chiacchierare di come le loro vite si siano trasformate. La prima domanda per sciogliere il ghiaccio riguarda proprio il primo giorno da non presidente e Obama, con la sua eleganza, la sua disponibilità, la sua voce profonda e con il sorriso a cui siamo abituati risponde: "Ho dormito fino a tardi. In ogni caso, io non sono stato licenziato. E poi sono partito per una lunga vacanza con Michelle. Era tempo che volevo farlo. Mi mancava passare del tempo con mia moglie". Di contro, Obama chiede a Letterman cosa ne è stata della sua vita dopo l’ultimo show: "Ho viaggiato: Giappone, Terranova, Iceberg... Ma le domande le faccio io va bene?". Appaiano ai nostri occhi come due personaggi di un romanzo americano di altri tempi.
I due parlano di tutto senza affrontare i grandi temi di attualità, anche perché l’intervista è stata registrata con largo anticipo rispetto agli ultimi accadimenti.
Obama racconta della sua infanzia, dell’amore per la propria moglie e le figlie, descrive le sue debolezze di padre e i suoi progetti futuri per fare in modo che i giovani possano avere un’opportunità dalla vita. Infatti, durante la puntata vengono mostrate le immagini di un’intervista fatta dallo stesso Letterman sul ponte Edmund Pettus a Selma, in Alabama, con l'icona dei diritti civili John Lewis. Un monito per i giovani che lottano per ottenere pari opportunità, proprio come fecero gli afroamericani con la marcia del 7 marzo del 1965 nota come Bloody Sunday (domenica di sangue) poiché 600 attivisti che stavano marciando furono attaccati dalla polizia locale con manganelli e gas lacrimogeno durante l'attraversamento del ponte.
Mentre i due chiacchierano, arriva dritta al cuore una punta di nostalgia. La stessa che colpisce Letterman che in chiusura confessa ad Obama: "Indipendentemente dall'uomo o dalla donna che detiene l'Ufficio, si deve rispettare l'Ufficio del presidente ma, senza dubbio, tu sei il primo presidente che ho veramente e del tutto rispettato".
Non vengono fatte rivelazioni scandalose o sensazionali, ma in un’ora d’intervista vengono aggiunti dei tasselli di vita quotidiana, piccole peculiarità che continuano a rendere unico un personaggio che, non solo in America, continua ad essere visto con grande ammirazione dalla gente.
PS: My Next Guest Needs No Introduction si compone di sei puntate, la prima andata in onda il 12 gennaio. Ne sarà rilasciata su Netflix una ogni mese.