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Music for Ministeriali
MOLOTOY
2024  (autoproduzione)
NEWS ELETTRONICA/AMBIENT
all NEWS E CONCERTI
05/12/2024
MOLOTOY
Music for Ministeriali
“Music for Ministeriali” è il terzo album di MOLOTOY, in uscita il 6 Dicembre 2024 come autoproduzione, via Promorama. Un disco nato da una riflessione sul lavoro, capace di condizionare spesso la vita delle persone, togliere tempo al pensiero e aprire le porte all’alienazione. Per questo l'album è appositamente lungo, intrattendendo nel suo essere arredamento, ambient ed elettronico.
di La Redazione

L'album Music for Ministeriali è stato concepito e registrato per essere ascoltato da lavoratori del settore pubblico ed è nato come una giocosa provocazione:

In questo mondo frenetico e instabile gli indeterminati sono gli unici ascoltatori in grado di premere play e dedicarsi con serena attenzione al fluire di un disco

E ancora: “Le P.Iva non manterrebbero lo stesso grado di concentrazione, intrappolate nel continuo vortice di contatti da coltivare, ansia da inattività, auto-promozione, fatturazioni elettroniche, recupero crediti, crisi esistenziali, corsi di formazione, etc”

Un Ministeriale, invece, potrebbe dedicarsi all’ascolto addirittura in 2 modi:

  1. Music for Ministeriali come sottofondo per letture, cene con amici, meditazione, pomeriggi con l’amante, bricolage e preparazione di ricette. Una musique d'ameublement che trova origine in Satie, aspira al capolavoro di Brian Eno Music for Airports, ammirando l’opera di Hiroshi Yoshimura.

  2. Music for Ministeriali come album da scoprire minuziosamente, elettronica con tante stratificazioni da seguire, magari con un buon bicchiere in mano e attraverso un bell’impianto hi-fi. Strumenti analogici e digitali, nastri magnetici, chitarre elettriche, sintesi granulare, processing estremo in the box, insomma tante micro-variazioni e sfumature tese a far sì che non esista una battuta uguale all’altra sul tracciato di Tim Hecker e Alessandro Cortini. Un’elettronica che si ripete e al contempo si rinnova nel suo mantrico incedere.

 

 

BIOGRAFIA

Andrea Buttafuoco, fondatore della band, negli anni ha visto alternarsi molti compagni di viaggio per poi decidere di continuare in solitaria la sua avventura MOLOTOY.

Buttafuoco ha lavorato per il Cinema come Sound Designer e Sound Editor cominciando a occuparsi di sonorizzazioni, sound design e mix per Netflix, Disney+, Amazon, Rai, Fox, Discovery; ultimamente è in continua collaborazione con uno dei più noti Foley Artist italiani: Marco Ciorba. L'artista ha scritto musiche o partecipato anche a performance di diverse compagnie di Danza Contemporanea, tra tutte: Emanuel Gat (Fra), Frantics Dance Company (Deu), Spellbound Contemporary Ballet (Ita).

Tra i tanti titoli, Buttafuoco e Ciorba hanno lavorato alla serie Netflix Il Gattopardo, a Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, film ispirato alla vera storia di Andrea Spezzacatena (regia di Margherita Ferri) ed Adriatica, opera prima di Greta Scarano.

Andrea Buttafuoco raccoglie tutte le esperienze lavorative degli ultimi anni, cercando di raccontare in modo provocatorio la sua condizione di freelancer, costantemente in bilico tra libertà/incertezza e breve contemplazione delle altrui serenità

 

TRACK BY TRACK

LATO A

? SENZA DI TE | L’assenza di lavoro, la disoccupazione che spaventa aprendo voragini esistenziali. Il titolo è duplice. Dopo 17 anni Andrea Buttafuoco vede finire la sua relazione sentimentale e nella fine del rapporto scorge l’inizio di una nuova vita. E un nuovo album. 

Il «Thema Liebe» di chitarra elettrica incontra un ipnagogico tema di corde che arriva dal canale dx. Insieme si fondono in un unico crescendo di synth dirompente e cinematografico. La ripresa del tema vede intrecciarsi i 2 motivi per delicati istanti in un dolce dialogo di commiato. La separazione definitiva avviene con le 2 chitarre che abbandonano la scena in momenti diversi. 

 

? 27 | È la santificazione del giorno dello stipendio ma è anche la fatidica data, 27 Maggio, che sancisce la fine della relazione di cui accennato sopra. Un brano dal tema aulico, celestiale, sospeso tra le nuvole di un cielo sereno ma rassegnato. 

È la soddisfazione del Ministeriale e di contro è anche la sua “dipendenza”. Dipendenza che può dare sensazioni contrastanti portando in alto ed in basso, proprio come le escursioni di frequenze raggiunte dai vari sintetizzatori modulari. Trappola.

 

? SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE | È un omaggio ad Italo Calvino. Protagonista è il lettore che per dieci volte comincia a leggere un libro che non riesce a finire causa vicissitudini estranee alla sua volontà.

10 romanzi di autori immaginari, 10 inizi diversi, a rappresentare il piacere della lettura, più che il testo vero e proprio. Lettura come compagna di viaggio e di vita. Anche nel brano compaiono 10 temi di vari strumenti tra chitarre elettriche, sintetizzatori e tape loops che si sovrappongono e che accompagnano il viaggio del Ministeriale (che può dedicare del tempo anche alla lettura, ovvio!). 

 

? FOLAGRA | È ispirato al mitico collega del Ragionier Ugo Fantozzi, quel Folagra: «giovane intellettuale di estrema sinistra, che tutti, Fantozzi compreso, avevano sempre schivato per paura di essere compromessi agli occhi dei FEROCI PADRONI». E ancora: «Fu proprio attraverso il contatto con questo Folagra che Fantozzi, fallito nell’amore, si trovò una nuova ragione di vita: la politica». 

Che sia stato proprio questo passaggio la molla ’impegnata’ ed auto-biografica atta a concepire Music for Ministeriali come manifesto politico? La spinta incendiaria e sovversiva di Fantozzi è espressa con l’iniziale tema di chitarra elettrica ma viene subito spenta e resa innocua dall’esperienza mistica dell’incontro con il Mega-Direttor. 

Fantozzi si piega al Padrone, riconosce il suo ruolo di sempre e si sottomette al Datore chiedendo molto umilmente di entrare a far parte dell’acquario dei dipendenti. È la fine di ogni ideale, la serena accettazione dello stato delle cose e del proprio ruolo nella vita e in società. È il lavoro che, per dirla alla Simeone Weil, spinge «a non pensar più, unico mezzo per non soffrire». Proprio come in amore.

 

? ONDE | Nasce dal recupero di alcuni nastri trovati nell’ufficio di NB, padre di AB e impiegato statale. Il fruscio/rumore estrapolato dalle bobine dà vita alla texture principale che poi vede l’avvicendarsi di altri sintetizzatori e suoni elettronici. Tutto evolve e procede ciclicamente, le micro-variazioni imprevedibili del nastro riescono a non dare riferimenti certi, niente contratti all’orizzonte, proprio come fossimo in mezzo al mare. Un “dolce naufragare” in attesa di nuove opportunità.

 

? GINKGO BILOBA | È una pianta antichissima le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa (Permiano) e per questo è considerata un fossile vivente. È il simbolo della città di Tokyo. Non a caso il brano risente dell’influenza del compositore giapponese Hiroshi Yoshimura, figura di riferimento della musica ambient mondiale. Meditazione, nostalgia, amare riflessioni d’amore ed un velo di delicata tristezza; il brano ricerca continuamente un’introspezione che alla fine viene interrotta bruscamente. AB, appassionato di piante orientali, ha un Ginkgo in terrazzo che cura maniacalmente. 

 

? RICORDI A PIAZZA INDIPENDENZA | Gioco di parole intriso di sana nostalgia: a Roma, in Piazza Indipendenza, c’era una volta lo store musicale “Ricordi”, un negozio in cui AB amava andare le mattine in cui saltava la scuola. In quei momenti di sospensione dalla realtà era lecito sognare musica e provare tantissimi strumenti. Ascoltare dischi e tornare a casa con la certezza di aver imparato qualcosa. Il brano rimane avvolto da una nuvola di serena innocenza. L’amore ancora non c’era. 

 

LATO B

? SOAVE| Singolo designato e conseguente videoclip in cui sono protagonisti Caterina Politi e Marco Di Nardo, 2 danzatori contemporanei con cui AB ha collaborato più volte, firmando alcune colonne sonore dei loro spettacoli. Musica per immagini e corpi in movimento. 2 impiegati escono dall’ufficio e sognano di liberarsi dagli abiti imposti dai rispettivi ruoli lavorativi. Soave è solo il sentimento. Sonicamente siamo vicini ai territori celestiali e rasoiati di Tim Hecker, maestro assoluto di paesaggi e tormenti.

 

? BAMBINA CHE GIOCA A SASSETTO | È un omaggio ad una famosa statua del 1919 opera di Libero Andreotti, artista citato da Vittorio Sgarbi nel suo Libro Novecento. Di nuovo il tema dell’innocenza, l’età infantile scevra dalle catene del lavoro. Tutto l’impegno si realizza nel gioco.  Armonie semplici ma suoni complessi, realizzati in sintesi granulare, tanti grani, appunto, tanti sassetti tenuti insieme a comporre un immaginario sonoro in purezza. Qui, oltre al lavoro, è assente l’amore. Giocare, esplodere. Molotoy.


? ESTROFLESSO |
Processo subìto da un organo o da un tessuto che si estroflette; è in genere sinonimo di evaginazione. In biologia, processo per cui un organo contenuto in una cavità o guaina ne esce rovesciandosi. (Treccani). Trasformazione high-tech, transizione, rinascita. Sintetizzatori analogici e digitali convivono dialogando. Evolvono.

 

? PIOVE SUL NOSTRO COCKTAIL | Festa aziendale. Processing estremo in-the-box che altera suoni elettronici. Battimenti digitali a simulare quella pioggia che diventa la cornice perfetta per il tema twinpeaksiano di metà brano. Cocktail d’amarezza. Alcol, lacrime e gocce cadono dal cielo. Tutto si fonde insieme e tutto scompare. Modernità liquida per dirla alla Zygmunt Bauman. E soddisfazione del barman. 

 

? YOU! | Unico brano dal titolo anglosassone, a sottolineare la sopraggiunta estraneità con la ex e un mondo divenuto “altro”. Tutto diventa ossessione.

 

? LA GEOGRAFIA | Simpatica risposta a La Storia di Alessandro Cortini, altro grande ispiratore di AB. Un sintetizzatore analogico viene pilotato da input randomici per comunicare la sensazione di incerti confini. Tra delay, reverberi e distorsioni una melodia nascente e felliniana ci ricorda il tempo che fu. Il tempo in cui andavamo bene in Geografia. Il tempo in cui era l’unica domanda sensata a cui rispondere. Meditativa, malinconica, un po' Disintegration Loops di William Basinski. 

 

? LEXOTONE | Calma indotta, consapevolezza. La tranquilla accettazione della relazione giunta al termine. Tutto è ancora ritmicamente sincopato ma stavolta lo scenario è più fantascientifico. Un basso elettrico fretless ricorda ad AB il suo primo strumento. Echi di un piano alla Brian Eno ci accompagnano all’uscita. Concepito per uno spettacolo di danza contemporanea, il brano esplora le nostre sconfitte addolcite da chimiche illusioni.


? TFR |
Trattamento di fine rapporto che spedisce il Ministeriale in pensione ma al tempo stesso certifica la fine dell’amore di AB con relativi esborsi e congedi. Un basso elettrico strapazzato da vari effetti seguìto da soundscapes sovrapposti che tentano di risvegliare i sensi. E ancora il basso rincorso da tappeti digitalissimi. E poi la fine. Tutto è ciclico.

 

 

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