Il nuovo corso intrapreso dalla Walt Disney Pictures volto a trasporre in live action i personaggi dei suoi più celebri successi d'animazione a chi scrive interessa veramente poco. Il fenomeno non è nuovo, i primi esperimenti significativi si registrano già a cavallo del passaggio di millennio con i due film dedicati ai piccoli dalmata de La carica dei 101 che vedevano tra i protagonisti diversi nomi di richiamo tra i quali spiccava la Crudelia De Mon interpretata da Glenn Close. Dopodiché un decennio di pausa e la ripresa nel 2010 con il terribile Alice in Wonderland di Tim Burton che si rivela però una manna al botteghino (come prima di questo già fece La carica dei 101 live action), ancora qualche anno di pausa e proprio con il primo episodio di Maleficent, qualitativamente superiore ai precedenti esperimenti, la produzione di questi adattamenti diventa massiva e continuativa con ben dieci film negli ultimi cinque anni e un programma fitto per il prossimo futuro. In casa Disney si è presto capito come non fosse necessaria una qualità eccelsa nella scrittura di questi film, né tantomeno imbastire un discorso d'autore nelle trasposizioni che, a parte qualche caso (Tim Burton, Guy Ritchie e Kenneth Branagh), vengono affidate a onesti mestieranti. Alla fine bisogna ammettere che hanno avuto ragione loro, Burton e Branagh hanno offerto prove a dir poco opache (e voglio essere magnanimo), Ritchie me lo sono risparmiato perché vorrei ricordarlo da vivo, quando firmava cose come Lock & Stock o The Snatch. Oltre alle prove sottotono dei nomi più blasonati, a confermare l'esito scontato di queste operazioni ci sono gli incassi che continuano a far fregare le mani dei capoccia di casa Disney, allora perché non perseverare sulla strada già battuta? Alla luce delle precedenti opinioni, snobbate la gran parte di queste trasposizioni ma avendo una figlia in età perfetta per i film per famiglie e ovviamente affascinata dalla figura di Malefica (come potrebbe essere altrimenti nella sua versione Jolie?), abbiamo affrontato in sala la visione di Maleficent - Signora del male.
Come nel primo episodio, anche in questo sequel l'esito si rivela più che discreto, perde il fattore novità e lascia campo libero a qualche perplessità nello sviluppo (si ha l'impressione di una continuità non lineare con l'episodio precedente), nel contenuto il film è un po' in controtendenza rispetto al precedente, meno femminista, qui la cattiveria vera è tutta donna, personificata in una ancora splendida Michelle Pfeiffer, la regina Ingrid, madre dell'imbelle Filippo (Harris Dickinson) e moglie di un pacifico Re Giovanni (Robert Lindsay)che auspica un'unione tra il suo regno e quello degli esseri fatati della Brughiera dei quali Malefica (Angelina Jolie) è indubbiamente l'esponente di maggior potere. Il grosso della riuscita del film, pur non essendo questa grande attrice, è da imputare proprio alla Jolie, la scelta di Angelina per la parte di Malefica è tanto indovinata quanto quella di Robert Downey Jr. in quella di Tony Stark, una di quelle scelte di casting che lasciano pensare che nessun'altra attrice avrebbe potuto ricoprire meglio quel ruolo. La Jolie, oltre ad essere stupenda nonostante le modifiche spigolose ai tratti del viso, è semplicemente Malefica, non hanno importanza la caratura dell'attore, la prestazione, l'intensità della parte quando si può avere la vera Malefica. Il resto è accessorio. Il film funziona nell'ottica del prodotto familiare, storia lineare che non crea grandi scossoni ne particolari emozioni, godibile e caratterizzata da una tecnica digitale avanzata che offre alcune soluzioni interessanti, legate alla razza di Malefica, al loro covo, e alla loro presentazione di per sé già multietnica e globalizzata, e altre ormai abusate con secchiate di verde e costruzioni medievaleggianti di gran lusso a fare da cornice. Il plot presenta un conflitto tra consuocere che metterà al centro cattiveria, tradimenti e una bella dose di buoni sentimenti, viene confermato il resto del cast del film precedente con l'aggiunta di Chiwetel Ejiofor nei panni di Conall, punto di riferimento della razza alata che auspica un riavvicinamento con gli umani. Non c'è molto altro da aggiungere.
La forza di Malefica - Signora del male sta nel personaggio in sé già funzionale nella sua versione animata e perfetto con volto e corpo della Jolie. Un fascino che probabilmente gli altri personaggi "trasposti" non hanno, infatti questo film è l'unico che mia figlia mi ha chiesto di andare a vedere al Cinema (per fortuna), ma questo ha poca importanza, chi scrive questi film continuerà a non guardarli (almeno in sala) e la Disney continuerà a riempire le casse. Più o meno tutti contenti.