Quello che di certo si può dire è che l'originalità non stia dalle parti di Love and monsters. Abbiamo sentito tutti le storie sull'algoritmo che costruisce a tavolino prodotti da propinare agli abbonati Netflix mettendo insieme una mole spropositata di dati per tirare fuori tutte le caratteristiche che sembrino piacere ai clienti della piattaforma al fine di creare nuovi film e nuove serie tv da proporre agli spettatori; ecco, Love and monsters ha proprio l'aria di un prodotto che potrebbe essere stato costruito in questa maniera. Il target di riferimento è quello degli adolescenti, a dimostrarlo anche la scelta del protagonista, quel Dylan O'Brien formatosi su Teen wolf e New girl, ma l'impianto della vicenda che guarda al cinema apocalittico potrebbe facilmente catturare pubblico più adulto sia tra gli amanti della fantascienza che tra quelli dell'horror leggero e ovviamente anche tra gli appassionati di cinema da fine del mondo. Bel lavoro sugli effetti speciali tanto da far guadagnare al film anche una nomination agli Oscar, dentro ci si trova la storia d'amore ingenua e sognante, tanta ironia, il cane compagno di viaggio e un sacco di mostri, il tutto agitato (e non mescolato) per dare vita a un risultato che ha il sapore di derivativo e potenzialmente inclusivo per ogni tipo di spettatore, detta così sembra una soluzione facilona per un prodotto di consumo usa e getta, eppure.
Eppure Love and monsters lo si guarda molto volentieri nonostante non presenti elementi innovativi e quindi, in maniera quasi naturale, ci si interroga: "siamo noi a esserci troppo in fretta abituati alla medietà che caratterizza gran parte della produzione Netflix (ma non tutta) o davvero si è trovata la formula matematica capace di portare un'ampia fetta di pubblico a considerare prodotti come questo sufficientemente piacevoli e appaganti da volerne ancora e ancora, con buona pace di chi si butta cuore, talento e anima nella realizzazione di film d'autore dove dentro si trovano contenuti di un altro livello (che in Love and monsters latitano)? Chi ha un minimo di passione per il cinema e un po' di conoscenza storica sull'argomento non avrà difficoltà a darsi una risposta e a mettere in prospettiva il reale valore di ogni proposta che si troverà davanti, ciò non toglie che alla fine questo Love and monsters si riceva come un ottimo film per passare una serata piacevole in puro relax, magari accompagnati anche dai più giovani nelle visioni familiari.
Un asteroide minaccia di impattare sulla Terra con devastanti conseguenze, la razza umana studia una soluzione e bombarda con ogni tipo di arma disponibile il corpo celeste. Missione compiuta, minaccia scongiurata; peccato che la ricaduta di sostanze nocive provenienti dalle armi utilizzate e quelle che arrivano direttamente dai residui dell'asteroide inneschino sul nostro pianeta mostruose mutazioni sugli insetti e su altri piccoli animali che, divenuti giganteschi, balzano all'improvviso in cima alla catena alimentare. Tutto ciò è riassunto in tono scanzonato dal protagonista sui titoli di testa, e tutto questo accadeva qualche anno fa. Ora l'umanità, la parte superstite almeno, è costretta a vivere in piccole comunità nascoste in bunker sotterranei, legata a rapide sortite in superficie per procurarsi cibo e altri beni di prima necessità. In una di queste comunità vive Joel Dawson (Dylan O'Brien), ragazzo non proprio coraggioso, unico della sua comunità a non avere una compagna, una sorta di mascotte che fa un buon minestrone, se la cava con la manutenzione della radio e che i compagni cercano di tenere al sicuro. Joel inizia a patire questa situazione, si sente inadatto, messo da parte, questo finché un giorno riesce a contattare un altro bunker distante circa 130 miglia dal suo e nel quale vive attualmente Aimee (Jessica Henwick), la sua ragazza pre-apocalisse che lui continua ad amare con tutto il cuore. Forte di questa novità Joel, contro il parere di tutti i suoi compagni, prende il coraggio a due mani e si avventura tra i pericoli del mondo di superficie per affrontare quello che diverrà come da programma un viaggio di crescita personale all'inseguimento del suo sogno d'amore. Dopo poco tempo Joel troverà un fedele compagno di viaggio nell'intelligentissimo cane Boy.
Love and monsters è un film per ragazzi con tanto di morale che sul finale viene palesemente esplicitata e che acquista un'ulteriore chiave di lettura in ottica pandemica. Il messaggio è quello di non accontentarsi, di non stare rintanati nel proprio bunker (leggi comfort zone) e rischiarsela per ottenere qualcosa di meglio dalla vita, anche a costo di essere divorati da qualche mostro gigante, i quali però non necessariamente si riveleranno tutti cattivi come ci si potrebbe aspettare. Il percorso di crescita di Joel è in parte dovuto alla semplice esperienza del viaggio, del muoversi, del fare qualcosa di nuovo e inaspettato, in parte è agevolato da incontri esterni che in una sorta di scambio aumentano il valore dell'esperienza, il cane Boy ma anche la strana coppia formata dal non più giovanissimo Clyde (Michael Rooker) e dalla piccola Minnow (Ariana Greenblatt), una ragazzina che sarà motivo di imbarazzo per l'imbranato Joel, decisamente meno adatto alla sopravvivenza di questa sveglia bimba di otto anni la quale però non potrà fare a meno di affezionarsi profondamente al ragazzo. Il grosso del lavoro è stato fatto sulle creature, insettoni giganti che richiamano molto la tradizione dell'effetto speciale artigianale pur essendo create in digitale, la resa è ottima, si riesce anche a evitare l'effetto fastidio/schifo che molto pubblico potrebbe provare di fronte ad insetti giganti e con furbizia si evitano i ragni che piacciono ad ancor meno gente, il tutto porta il viaggio di Joel più vicino all'avventura pura che non all'horror non dimenticando mai quel filone sentimentale che riserverà qualche sorpresa sul finale. Chissà cosa potrà accadere quando l'algoritmo riuscirà a inserire tra i suoi parametri anche una maggior profondità di contenuti e uno sguardo più autoriale, sempre che queste siano caratteristiche ancora richieste in futuro da un pubblico che si sta tentando in ogni modo di addomesticare. Non ci resta che attendere per vedere gli sviluppi di questo sistema, ricordandoci sempre che anche all'interno delle piattaforme rimane sempre possibile scegliere.