“Le nuvole arrivano da nord e ha iniziato a piovere
Ha piovuto molto forte e ha piovuto per molto tempo”
L'alluvione prese piede con piogge estremamente abbondanti nel bacino centrale del Mississippi, già nell'estate del 1926. A settembre, gli affluenti del Mississippi in Kansas e Iowa iniziarono a tracimare. Inizia così, la grande inondazione del Mississippi del 1927, quella che è stata l'alluvione fluviale più distruttiva nella storia degli Stati Uniti, con 70.000 km2 inondati, una profondità delle acque arrivata anche a 9 metri e danni stimati tra i 246 milioni e il miliardo di dollari. Il novantaquattro per cento delle oltre 630.000 persone colpite dall'alluvione viveva negli stati dell'Arkansas, Mississippi e Louisiana, la maggior parte nel Delta del Mississippi. Più di 200.000 afroamericani vennero sfollati dalle loro case e hanno dovuto vivere per lunghi periodi in campi di soccorso. Le vittime furono 246.
23 agosto 2005. Sugli Stati Uniti si abbatte l’Uragano Katrina, uno dei più gravi, in termini economici e di vittime, della storia americana. 1836 morti, recita il tragico bilancio, e 705 dispersi, una città, New Orleans, quasi completamente sommersa dalle acque.
Due catastrofi, due eventi terribili, legati indissolubilmente tra loro da una canzone, Louisiana 1927, scritta da Randy Newman e inserita in Good Old Boys, concept album del 1974, che il musicista californiano dedicò al Sud degli Stati Uniti, sua terra d’adozione (Newman era cresciuto a New Orleans).
La canzone è cantata dalla prospettiva di un residente senza nome della zona, che racconta l'alluvione delle parrocchie di St. Bernard e Plaquemines e descrive la devastazione all’indomani dei fatti: “river had busted through clear down to Plaquemines” (il fiume era esploso fino a Plaquemines), e ancora “six feet of water in the streets of Evangeline” (sei piedi d’acqua nelle strade di Evangeline).
Un testo, quello di Louisiana 1927, che contiene, però, anche palesi intenti politici. Viene immaginata la visita sui luoghi dell’inondazione da parte dell’allora presidente Calvin Coolidge (accompagnato da “A Little Fat Man”)e il suo distacco di fronte alla tragedia (“The President Say, "Little Fat Man Isn't It A Shame What The River Has Done To This Poor Crackers Land"); viene, inoltre, puntato il dito contro la classe dirigente di New Orleans, che aveva deviato l’alluvione con cariche di dinamite fatte esplodere per salvare i quartieri più abbienti della città (“They're Tyrin' To Wash Us Away, They're Tryin' To Wash Us Away”).
Il brano tornò di attualità nel 2005 e divenne una sorta di inno di protesta delle popolazioni colpite dall’Uragano Katrina contro l’amministrazione del Presidente Bush, accusata di non aver saputo gestire efficacemente l’emergenza.
L’intento dichiarato di Newman era di rendere omaggio alla sua seconda casa, a quella città, New Orleans, in cui sua mamma era nata e in cui lui era cresciuto. Una prospettiva personale e privata, capace però di trasformarsi nel lamento collettivo di popolazioni, rurali e indigenti, che sempre, al verificarsi di una tragedia, sono quelle che pagano, inevitabilmente, lo scotto più alto.