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REVIEWSLE RECENSIONI
19/11/2018
Elvis Costello & The Imposters
Look Now
Elvis Costello ritorna dopo otto anni con un album d’altri tempi che sprigiona classe da ogni solco del vinile.

Era il 2010 quando, durante il giro di interviste promozionali di National Ransom, Elvis Costello si era lasciato sfuggire – non si sa quanto di proposito – che la sua carriera di “recording artist” poteva dirsi praticamente conclusa. Che senso aveva, si chiedeva Costello, riprendendo un concetto espresso pochi anni prima anche sulle pagine di «Mojo», entrare in studio di registrazione se l’avvento dell’mp3 aveva distrutto il concetto tradizionale di album? E per un bel po’ mr. Declan Patrick MacManus è stato di parola: qualche collaborazione (il progetto Lost on the River: The New Basement Tapes, supervisionato dall’amico T Bone Burnett), un album in coabitazione con il combo Hip-Hop The Roots (Wise Up Ghost, un’idea più di Questlove che di Costello, va detto), una imponente autobiografia (Musica infedele & inchiostro simpatico, al contempo una lettera d’amore alla musica e un sentito tributo al padre) e un paio di fortunate tournée (il revival di The Return of the Spectacular Spinning Songbook, il Detour basato sulla sua autobiografia e la retrospettiva di Imperial Bedroom & Other Chambers).

Anche se da My Aim Is True sono ormai passati quarantuno anni e non si contano più gli album di Elvis Costello, sarebbe stato un peccato se la carriera discografica del “liverpudlian” più famoso dopo i Fab Four si fosse fermata con National Ransom – un ottimo disco, detto per inciso. E allora ecco Look Now, annunciato quasi a sorpresa a metà estate, primo lavoro in studio di mr. MacManus da otto anni a questa parte, a dieci anni dall’ultima collaborazione con i “suoi” Imposters – ovvero gli Attractions storici Steve Nieve e Pete Thomas affiancati da Davey Faragher. Ma il ritorno al quartetto Rock per Costello non significa automaticamente un recupero delle sonorità adrenaliniche di album come The Delivery Man e Momofuku, anzi. Look Now, infatti, guarda apertamente a due dei lavori più celebrati di Elvis Costello, Imperial Bedroom e Painted from Memory (realizzato assieme a Burt Bacharach), dove il genio di Costello guardava al Pop beatlesiano, ai musical di Broadway e alle ormai classiche composizioni del Brill Building che sono andate a comporre il cosiddetto American Songbook.

Prodotto dal re del Latin Pop Sebastyan Krys – sulla carta una scelta a dir poco bizzarra – Look Now è un album che sprigiona classe da ogni solco del vinile. Classe nella scrittura delle canzoni, che sembrano tutte dei gioielli senza tempo (e aiuta il fatto che in tre di queste ci sia lo zampino di Burt Bacharach e in una quello di Carole King). Classe negli arrangiamenti, dove non c’è una nota fuori posto. Classe nel cantato di Costello, che oltre al celebre vibrato sperimenta anche il falsetto. Classe nelle scelte di produzione, grazie alle quali Krys riesce a dare al disco una patina vintage senza però dimenticare di essere nel 2018. E classe nella performance degli Imposters, che si dimostrano uno dei gruppi Rock che più di tutti sa cosa vuol dire essere al servizio di un autore e delle sue canzoni ed è capace di assecondarlo in ogni sua esigenza, modificando il modo di suonare non solo tra una canzone e l’altra, ma anche all’interno della stessa. È soprattutto merito loro se Look Now – in origine una raccolta di canzoni provenienti dai più disparati progetti – ha un sound coeso e si può considerare un vero e proprio album, nel quale perdersi e farsi incantare. Ci sono voluti otto anni, è vero, ma ne è valsa la pena.