Era sexy, incredibilmente sexy. Non era un caso, quindi, che quando Jackie Wilson saliva sul palco e le donne perdessero letteralmente la testa per lui. E per questo motivo Jackie veniva chiamato Mr. Excitement: le sue movenze feline e i suoi ammiccamenti sensuali procuravano fra il folto pubblico femminile uno stato di eccitazione febbrile e parecchi svenimenti. Jackie aveva imparato a muoversi così sul ring, quando fin dall’età di sedici anni iniziò a incrociare i guantoni e a schivare i pugni degli avversari. Plastico, reattivo, rapidissimo, Wilson fece di quell’esperienza pugilistica la palestra per i suoi successi canori, un allenamento per il grande palco del rhythm & blues, che lo portò a essere in pochi anni (prima con The Dominoes e poi da solo) una stella di prima grandezza e un esempio artistico per le generazioni future (al suo modo di ballare si ispirò un giovane Michael Jackson). Nonostante il successo e gli agi economici, Mr. Excitement non fu mai un uomo accomodante: il carattere fumantino e una predisposizione naturale a cacciarsi nei guai, lo portarono spesso ad avere problemi con la giustizia. Storie di droga, di alcool e di depressione, ma anche reati veri e propri. Le cronache narrano di reiterate evasioni fiscali, di un poliziotto malmenato durante un concerto e, soprattutto, del coinvolgimento in una sparatoria, il 15 febbraio del 1961, di cui non si sa nulla se non che una pallottola nello stomaco e rischiò di lasciarci le penne. Quando la sera del 25 settembre del 1975, Jackie sale sul palco del Latin Casino di Cherry Hill per un concerto di beneficenza, la sua parabola artistica è già da tempo in declino. L’ultima canzone portata al primo posto della US R&B Chart è Higher And Higher e risale al 1967. Eppure, nonostante Mr. Exicetment non sia più quello di un tempo, la gente, soprattutto donne, lo ama ancora e non vede l’ora di sentirlo cantare. Wilson attacca uno dei suoi cavalli di battaglia, Lonely Teardrops, ma si capisce subito che qualcosa non va. Mentre sta pronunciando il verso “My heart is crying” viene colpito da infarto, cade a terra e batte violentemente la testa. Ricoverato d’urgenza in ospedale, entra in coma. Ci vogliono quattro mesi prima che i medici riescano a fargli riprendere conoscenza. Ormai però è tardi: Jackie è vigile ma in stato vegetativo, perchè ha perso la vista, l’udito e la facoltà della parola. Quei colpi di boxe che da giovane era sempre riuscito a schivare con l’eleganza sensuale di un felino, alla fine lo hanno messo k.o. Morirà nove anni più tardi, il 21 gennaio 1984, per complicazioni polmonari.