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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
14/07/2021
Filippo Bubbico + Vale Nicole
Live Report
Una serata al Parco dell’Osservanza di Imola per la prima edizione del Festival Culturale Punto Zero. Un sabato sera all’insegna del funk, della neo soul e del pop elettronico raccontato dal nostro Stefano Valli.

La cornice che mi accoglie è quella del parco dell’Osservanza a Imola, un ex manicomio riconvertito in uno splendido parco. Entrando vengo accolto da diverse bancarelle tra cui non posso non notare immediatamente lo stand dei ragazzi di Profondissima magazine che attraverso la loro rivista, illustrazioni e stampe propongono al pubblico una visione contro-culturale davvero originale.

È in quel momento che incomincio a sentire in lontananza un groove che riconosco immediatamente, si tratta di “Get Down Saturday Night” di Oliver Cheatham (se non la conoscete, vi consiglio di andare subito a recuperarla). È seguendo quel beat che raggiungo il palco principale del Punto Zero Festival, dove trovo un dj set cotto a puntino da alcuni esponenti del collettivo After Lesson: Franz, Bruno Arcuri e Neg. A questo punto, con un moscow mule in mano e la paglia in bocca, è facile lasciarsi cullare dal mood funk / post funk che il collettivo propone.

 

Con un comodissimo quarto d’ora accademico, Vale Nicole, classe ‘97, apre la serata. Lo ammetto, non la conoscevo, ma, come spero farete anche voi, andrò a recuperare il suo EP Mezzanotte, in cui faccio notare l’interessante collaborazione con i Funk Shui Project. La Vale si presenta sul palco con Federico Marchi alla chitarra e sequenze, lei alla voce. Le vibes che mi arrivano le riconosco subito, sono quelle che ho scoperto nella neo soul inglese (e non solo): beat apparentemente scomposto preso dalla hip hop, armonia che ammicca al jazz (ok, magari è un’ammiccata importante) e voce assolutamente soul. Il set dura un’ora circa e vede l’alternarsi di pezzi totalmente groovy e alcuni dal mood asciutto, vagamente acustici.

Ad un certo punto comprare un terzo elemento, il bassista Edoardo Nave, imolese, con cui la Vale racconta di aver iniziato a lavorare proprio durante e grazie al lockdown. È con lui che suona “Abiti”, uno dei pezzi che mi colpisce di più: un po’ per la tematica che tratta, l’accettare se stessi per come si è, un po’ per il groove davvero irresistibile, che mi ricorda molto gli Hiatus Kaiyote. Il suo set continua e mi lascia decisamente stupito, soprattutto per i brani “Schiaffi Forti” e “Diamanti” che realizza insieme ai Funk Shui Project. Da tutti i brani che propone, sembra che Vale Nicole sia proprio una “figlia” della neo soul, e questa sensazione viene confermata quando presenta, in chiave acustica, il brano “It Runs Through Me” dell’ormai leggendario Tom Misch. Vale Nicole ci saluta con “Fiore d’Agosto” e “Offline” lasciandomi con un sapore davvero piacevole in bocca, come quello dopo la birra giusta.

 

Ed ecco che arriva il momento dell’headliner, Filippo Bubbico, che si presenta con un quartetto assolutamente magico: lui stesso alla voce e alle tastiere e all’occasionale telecaster, Vyasa Basil al basso, Giacomo Ferrigato alla chitarra e Vincenzo Messina alla batteria, con un set davvero originale. Da batterista, infatti, non posso non notare la scelta di utilizzare il timpano e la cassa senza pelle risonante, retaggio degli anni ‘70 per dare molto punch al suono, e un roland spd sx che nel mondo dell’elettronica ormai è un’istituzione.

Lo ammetto, sono davvero emozionato, non solo perché finalmente posso godermi un concerto, ma anche perché la scoperta della musica di Filippo mi ha accompagnato per tutto il 2020 e il 2021 e avere la possibilità di averlo di fronte, sul palco, è quasi commovente.

Il set che propone è un viaggio nel disco appena pubblicato, Honolulu arrivo, con qualche incursione in Sun Village, pubblicato nel 2018. Si inizia con “Finché sarò forte”, con cui Filippo e compagni mostrano subito i muscoli, tirando fuori dal brano un’energia incredibile. Stare fermi è impossibile e continuo a ballare anche con “Vorrei vivere d’animale”, “Straccio” e “Missile”. Non mancano neanche i momenti di improvvisazione jazz, durante i quali Filippo e compagni dimostrano come oggi sia possibile proporre della musica pop con una profondità armonica e sonora fuori dal comune. ? in momenti come questo che mi rendo davvero conto che le etichette e i confini, anche nella musica, sono spesso limitanti.

Il percorso attraverso Honolulu arrivo continua e Filippo ci fa sapientemente da Virgilio. La sorpresa, però, arriva sul palco insieme ad un’ospite, Vincenzo Destradis, che canta due pezzi tra cui “Noia”, brano originariamente cantato da Laurynn. Mi ritrovo piacevolmente stupito dalla scelta e dalla resa, perché non è facile sostituire la voce di “Noia” senza rischiare di uscire dal seminato, ma è proprio in questo brano che Vincenzo dimostra la sua bravura e regala un versione che non nego mi piacerebbe sentire registrata, magari in una b-side. Il concerto piano piano arriva verso la conclusione e io mi ritrovo felice, perché Filippo e i suoi amici mi ha regalato un’esperienza unica e completa.

 

Non voglio raccontarvi tutto, brano per brano, e voglio spoilerarvi il meno possibile, perché desidererei sinceramente spingervi ad andare a sentirli, per fare la vostra personale esperienza con la loro musica. La mia me la porterò dentro per sempre, ve l’assicuro.

Un ringraziamento finale a tutti i ragazzi del Festival Punto Zero che trovate Imola al parco dell’Osservanza fino al 18 luglio. Se li andrete a trovare prendete un moscow mule, spingono un bel po’!

 

Scaletta di Vale Nicole:

Nisida

Abiti

Schiaffi forti

Post sbronza

Ti runs through me - Tom Misch

Diamanti

Like this like that - Pip Millet

Mezzanotte

Pigro - Pino Daniele

Fiore d’Agosto + Offline

 

Scaletta di Filippo Bubbico:

Finché sarò forte

Vorrei vivere da animale

Straccio

Missile

In ognuno di noi

Meteora

On The Moon

Non salgo da te

JB

Twin Peaks

Noia

Ti ricordi

Jnana

 

Bis:

Missile

Finchè sarò forte


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