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Live il 25/02 all'Arci Bellezza, Milano
Memorials
2025  (Arci Bellezza, Pentagon Booking)
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24/01/2025
Memorials
Live il 25/02 all'Arci Bellezza, Milano
I Memorials incanalano lo spirito del free jazz per creare viaggi cosmici che creano un'amalgama di elettronica, pop, kraut-rock, post-rock, avant-noise, psichedelia, shoegaze e weird folk. Saranno live il 25/02 all'Arci Bellezza di Milano. Saremo lì, chi si unisce?
di La Redazione
MEMORIALS
 
MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2025
CIRCOLO ARCI BELLEZZA, Milano | H.21
 
I Memorials incanalano lo spirito del free jazz per creare viaggi cosmici che creano un'amalgama di elettronica, pop, kraut-rock, post-rock, avant-noise, psichedelia, shoegaze e weird folk, permettendo paragoni con artisti come Portishead e The Velvet Underground.
Il duo di Verity Susman (Electrelane) e Matthew Simms (It Hugs Back, Wire) si è formato nel 2022 poco prima dell'uscita delle loro colonne sonore, con due album di colonne sonore pubblicati lo stesso giorno nel 2023, Music For Film: Tramps! e Music For Film: Women Against The Bomb. Il progetto era destinato originariamente a una fugace incursione nella moderna musica per film e ora si è concretizzato in una vera e propria band.
Il 2024 li ha visti firmare con Fire Records e pubblicare il loro tanto atteso album di debutto, realizzato in studio con registrazione analogica a bobina ed effetti vintage. La musica dei Memorials è come un buco nero che tutto assorbe e nulla distrugge, un caleidoscopico viaggio in quel mondo di mezzo dove sperimentazione e giocosità pop trovano una giusta sintesi.
 

 
Dopo le acclamate colonne sonore di 2023, Women Against The Bomb e Tramps!, un tour europeo con gli Stereolab (sono stati definiti “i gemelli malvagi degli Stereolab”) e una nuova commissione musicale dal Centre Pompidou di Parigi, Verity e Matthew sono arrivati ai MEMORIALS al contrario, fuggendo dal loro lavoro di soundtracking per creare viaggi cosmici attraverso la casetta del giardino nel rock psichedelico, nel folk lontano e nell'elettronica analogica selvaggia.
 
Mentre erano impegnati a lavorare contemporaneamente a tre colonne sonore di film, hanno iniziato a scrivere nuova musica, senza alcuna intenzione se non quella di sfuggire alle scadenze incombenti. Divertiti dall'idea degli acquascivoli come monumenti commemorativi, un concetto che hanno incontrato per la prima volta su un manifesto della Dyke March di Austin (che pubblicizzava il brillante “Susan Sontag Memorial Waterslide”), hanno iniziato a dare il nome di nuove registrazioni a immaginari acquascivoli commemorativi. All'epoca non esistevano ancora come band, ma in seguito a un invito a sorpresa a eseguire dal vivo una delle loro partiture a una proiezione cinematografica a Parigi, si decisero rapidamente a diventare MEMORIALS. Nel frattempo, gli scivoli si accumulavano sullo sfondo, un insieme di umori e suoni in continua spirale, plasmato dal duo in un'ampia collezione di canzoni pop sperimentali, piene di imprevisti, che comprendono un'enorme varietà pur mantenendo un'identità distintiva in tutto l'album.
 
Prodotto interamente dai due nel loro studio (il capanno del giardino), il suono del disco è stato ispirato dagli esperimenti con i nastri a bobina con cui hanno iniziato a giocare sul palco quando hanno iniziato a sviluppare le loro registrazioni multistrato per le esibizioni dal vivo come duo. Come polistrumentisti sono diventati maestri nell'incanalare il loro suono per gli spettacoli dal vivo, destreggiandosi tra gli strumenti in un set-up che assomiglia a quello di una band di 5 elementi.
Le canzoni dell'album sono contagiosamente melodiche e permettono di percorrere infinite direzioni. Punteggiate da rumori sorprendenti, pause imprevedibili e accelerazioni inaspettate, creano un suono pop panoramico che attira sia il familiare che lo strano e lo porta in un posto nuovo. Con il loro stile giocoso e sperimentale, unito all'amore per la buona musica, i MEMORIALS si collocano comodamente accanto a Broadcast, Portishead, Arthur Russell, The Velvet Underground, Yo La Tengo e Tortoise.
 
 
Memorial Waterslides è inondato di immagini che evocano un futuro perduto, un presente velato e un passato sognato a occhi aperti, e ogni canzone svolge un ruolo nella creazione di un'atmosfera vorticosa e widescreen, che porta l'ascoltatore con sé. L'apertura con loop di nastro che si dispiegano lentamente sotto due linee di basso sincopate prima di esplodere nel barocco-psych di “Acceptable Experience”, l'approccio non convenzionale del duo è evidente fin dall'inizio. 
Il lato A continua con il pop melodico di “Lamplighter” e poi “Cut It Like A Diamond”, con il suo oscuro senso di disperazione, che si sposta continuamente su una linea di basso trainante e ostinatamente determinata a rimanere la stessa. Name Me” è la prima svolta in territorio folk, prima di entrare in un crescendo di organi Farfisa in loop e chitarre elettriche colpite con le bacchette. Il lato si conclude con “Memorial Waterslide II”, un pezzo su nastro che viene tagliato, messo in loop, rallentato, accelerato e mandato in orbita. 
Il secondo lato si spinge oltre, aprendosi con il tape-loop-pop doppiato di “Book Stall”, il free jazz di “False Landing”, l'inspiegabile “Horse Head Pencil”, il proto-prog dei nove minuti di “I Have Been Alive” e infine “The Politics of Whatever”, una bellissima e desolata canzone racchiusa negli echi e nei tape loop dell'album che la precede. 
 
Con Memorial Waterslides, i MEMORIALS hanno creato un disco pop surreale e ultraterreno che è allo stesso tempo senza tempo e attuale, mostrando un raro mix di songwriting classico e attitudini d'avanguardia. È un primo album straordinariamente sicuro e memorabile.