In All Born Screaming, il primo album autoprodotto di St. Vincent (di cui trovate la nostra recensione qui), la Clark si mostra senza alcun tipo di filtro. In quanto unica produttrice dell’album, è riuscita a imprimere immediatamente su nastro quei suoni nati nella sua mente, nel suo cuore e tra le sue mani:
All Born Screaming è un invito a sfidare i limiti del possibile e a oltrepassarli. Grazie anche all’aiuto di una accuratissima selezione di amici e collaboratori come Rachel Eckroth, Josh Freese, Dave Grohl, Mark Guiliana, Cate Le Bon, Justin Meldal-Johnsen, Stella Mogzawa e David Ralicke, questo nuovo lavoro è una rappresentazione assoluta della visione unica di St. Vincent.
Ne è una prova “Broken Man”, primo singolo estratto dal lato A di All Born Screaming. Il brano arriva come una valanga pronta ad abbattersi su aspettative e preconcetti e presenta l’album con una furia indiscutibile, accompagnato anche dal video girato a Philadelphia a gennaio e diretto da Alex Da Corte, i cui visual completano l’estetica del nuovo lavoro. Il video è stato appena presentato su MTV Live, mtvU e sugli spazi Paramount a Times Square.
All Born Screaming è stato prodotto da St. Vincent e mixato da Cian Riordan.
Annie Clark ha debuttato come St. Vincent nel 2007 con Marry Me, diventando rapidamente una delle presenze più innovative e affascinanti della musica moderna. I suoi album successivi includono Actor (2009), Strange Mercy (2011), il suo quarto album autoprodotto e vincitore del GRAMMY 2014 come miglior album alternativo.
Nel 2017, il suo quinto album MASSEDUCTION ha portato St. Vincent nella top 10 degli Stati Uniti e del Regno Unito e ha vinto altri due GRAMMY (Best Rock Song per la title track e Best Recording Package). Con Daddy’s Home del 2021, St. Vincent ha saputo incanalare il glamour da sbornia e la grintosa colonna sonora color seppia del centro di New York degli anni Settanta, ricevendo un’accoglienza estasiante e vincendo il secondo GRAMMY per il Miglior Album Alternativo.
Dopo un tour globale nel 2021-2022 che ha riaffermato lo status di St. Vincent come una delle forze preminenti della musica dal vivo, con apparizioni da headliner in palcoscenici come l’Hollywood Bowl e il Radio City Music Hall, la Clark ha iniziato a lavorare all’album numero sette: il suo primo album completamente autoprodotto (avendo co-prodotto tutti i suoi precedenti lavori), All Born Screaming è la St. Vincent più primitiva.
Con Clark alla guida di “un gruppo curato di squartatori” attraverso l’impetuosa “Broken Man”, la sordida passerella attraverso l’assordante assalto di disgusto di sé che è “Big Time Nothing”, il sublime, elegiaco earworm “Sweetest Fruit”, All Born Screaming è in parti uguali desolazione spirituale e accettazione estasiata.
“Se si nasce urlando, è un ottimo segno”, dice Clark, “perché significa che si respira. Sei vivo. Mio Dio. È una gioia. E poi è anche una protesta. In un certo senso siamo tutti nati per protestare. È terrificante essere vivi, è estasiante essere vivi. È tutto”.