Dopo essersi fatti strada attraverso la crisi di identità nel loro secondo album, gli Shame sono arrivati alla maturità con “Food for Worms”, il nuovo lavoro che Steen dichiara essere “la Lamborghini degli album degli Shame”. Per la prima volta, la band non ha cercato di trovare l’ispirazione scavando dentro se stessa, ma cercando invece di catturare il mondo che li circonda. “È strano, vero? La musica pop parla sempre di amore, struggimento o di se stessi. Non c’è molto sugli amici”. Per molti versi, l’album è un inno all’amicizia e una documentazione della dinamica che solo cinque persone che sono cresciute insieme possono condividere.
La band ha registrato “Food for Worms” mentre era in tour in Europa, rinfrancati dal loro nuovo materiale. Quell’energia viva è stata catturata perfettamente nell’album, “come un fulmine in una bottiglia” affermano. Prodotto da Flood (Nick Cave, U2, Foals), nel disco la band abbraccia la fragilità e, così facendo, attinge a una nuova fonte di coraggio. Il nuovo lavoro segna anche un allontanamento sonoro da tutto ciò che hanno registrato prima: hanno abbandonato il post-punk per tuffarsi in influenze completamente diverse, tra Lou Reed e i Blumfeld.
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