Purtroppo l'opera di Bill Guttentag delude le aspettative sia dal punto di vista formale, ammazzato da un pretesa di realtà molto poco interessante, sia sul versante dei contenuti, poco credibili per taluni versi, ancor meno coinvolgenti per altri, tutto questo nonostante l'idea di base potesse produrre esiti decisamente avvincenti. Il regista è principalmente un documentarista, Guttentag trasla in questo film la sua indole andando a costruire una sorta di mockumentary che segue passo dopo passo lo sviluppo di un'idea di Katy (Eva Mendes), ideatrice di format televisivi per l'emittente ABN. Con l'idea di raccogliere materiale potenzialmente interessante Katy viene seguita costantemente da un cameraman e da un giovane regista, Rex (David Krumholtz) al quale la donna dovrebbe produrre il primo film. Questo è solo il pretesto per girare Live! - Ascolti record al primo colpo con la forma del "finto documentario", assistiamo così alla giornata lavorativa di Katy, ai brainstorming con gli autori televisivi della sua squadra, agli incontri al vertice per portare avanti l'idea di un programma innovativo e via discorrendo. Forse in maniera anche voluta ci viene proposta da Guttentag una regia molto basica, quasi televisiva, che crea un cortocircuito che potrebbe anche affascinare qualche spettatore ma che a conti fatti si rivela parecchio involuto e noioso per gli occhi, in questo anche le scelte di cast non aiutano, a parte la presenza sensuale di una Eva Mendes tosta e aggressiva si lascia notare solo Jeffrey Dean Morgan, uno dei concorrenti del programma che verrà messo in scena dal network e che comunque ha una parte minima nell'economia del film.
La ABN soffre da tempo la concorrenza dei network televisivi più importanti, siamo nell'epoca dei reality e la rete non ha in mano davvero nulla che possa catturare l'attenzione degli spettatori. Katy, affamata di successo e di punti di share, cerca in maniera forte e decisa di tirar fuori l'idea vincente dal suo team di sceneggiatori. Durante una riunione, del tutto casualmente, viene fuori nel discorso la roulette russa. Katy si illumina, per lei quella è la strada da seguire, uno show dove su sei concorrenti uno muore in diretta e gli altri vanno a casa con cinque milioni di dollari ciascuno; non serve molto per realizzare lo show: sei persone disposte a correre il rischio, una pistola, un proiettile vero, cinque a salve. Gli spettatori lo ameranno, il lato sadico e morboso di ognuno di noi non tarderà a venir fuori. Ovviamente per realizzare la trasmissione (dal titolo Live!) Katy dovrà convincere il suo team che inizialmente la prende per pazza, la legge, l'opinione pubblica, il network e la commissione di censura, tutti ostacoli non facili da superare, ma Katy è un treno in corsa inarrestabile.
Tralasciando il fatto che essendo ambientato nel nostro presente il film non ha (fortunatamente) nessuna credibilità e richiede una sospensione d'incredulità fin troppo elevata, e soprassedendo sul fatto che anche nella meccanica una trasmissione del genere non starebbe in piedi se non pilotata ad arte, quello che difetta al film è un sano coinvolgimento emotivo. Tutto nel suo essere incredibile risulta freddo, la costruzione segue quella della classica trasmissione televisiva, con le schede di presentazione dei concorrenti, da quella strappalacrime (per la quale anche chi darà il via libera al programma si commuove) a quella più accattivante, ma non si crea mai empatia con i futuri concorrenti né tantomeno con la protagonista, anche arrivati al climax dell'evento gli unici spettatori a trattenere il fiato sono quelli finti presenti nel film. Sul tema abbiamo visto cose decisamente migliori, non vorrei essere noioso e tornare sempre al solito Black Mirror (Messaggio al Primo Ministro, Orso bianco) ma con Live! - Ascolti record al primo colpo il pugno allo stomaco non arriva e non ci sono grossi motivi per promuovere il film. Peccato, avrebbe potuto venirne fuori sicuramente qualcosa di meglio.