Hey, l'hai sentita l'incredibile storia dell'Isola delle Rose?
No? Ma dai, quell'Isola creata giusto 500 metri fuori dalle acque territoriali italiane, autoproclamatasi nazione?
Sì, fuori dalle acque di Rimini, dove Giorgio Rosa ha deciso di realizzare un sogno, e pure una sfida: lui ingegnere con il pallino delle invenzioni, decide di fondare il suo Stato.
E di crearselo.
Perché?
Perché si può.
E un po' perché è il 68, quale anno migliore per essere anarchici?
Un po' di ingegno, un po' di fondi, un po' di sana follia, e l'isola è fondata.
Ci sono già i primi abitanti, naufraghi e apolidi, e quell'isola diventa meta di curiosi, di turisti, diventa un bar o una discoteca, okay, ma le cose devono essere fatte sul serio.
Ci vogliono un Presidente, un governo, una Costituzione.
E il riconoscimento da parte del mondo.
Allora, l'avevi sentita questa incredibile storia dell'isola delle Rose?
No?
Nemmeno io.
Come avesse fatto a sfuggirmi una storia così incredibile ancora non lo so.
E sì che di storie simili vado in cerca, mi ci soffermo.
Fortuna che Sydney Sibilia ha deciso di farcela conoscere e di rendere ancora più incredibile questa già incredibile storia.
Romanzandola un po', accelerando tempi e cambiando e aggiungendo e mescolando personaggi, per farne un film… incredibile.
Un film che grida libertà e speranza, che è dolcemente romantico.
Perché sì, se un ingegnere con il pallino delle invenzioni decide di farsi la sua Isola, non può farlo che per amore.
Per colpire e impressionare una donna.
Come a dire: se una macchina costruita interamente da sé non basta, anzi, comporta pure un arresto, perché non tentare il tutto e per tutto?
È così che nei panni di Giorgio troviamo un incredibile Elio Germano con accento bolognese, accompagnato dalle spalle comiche Leonardo Lidi e Tom Wlaschiha e innamorato -e come dargli torto- della bella Matilda De Angelis (sulla differenza di età possiamo sorvolare? sorvoliamo.).
Lo stile pop e preciso di Sibilia è sempre quello - quello della trilogia di Smetto Quando Voglio in cui azione e ritmo vanno di pari passo ad una storia raccontata a ritroso e a una colonna sonora d'epoca… forse la più incredibile epoca per la musica leggera italiana? Diciamo di sì.
Colorato e spumeggiante meglio di tanti film balneari-nostalgici, capace di dare stoccate a un governo in cui presiedono gli irriconoscibili Zingaretti e Bentivoglio e pure di strappare risate all'interno di un Vaticano sorrentiniano, L'incredibile storia dell'Isola delle Rose è davvero incredibile.
Facciamo più irresistibile, e spinge a saperne di più, ad invidiare chi lì è sbarcato, chi ha respirato quell'aria unica di libertà che faceva pensare che tutto, pure crearsi una propria terra, era possibile.