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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Light My Fire
The Doors
1967  (Elektra)
CLASSIC ROCK
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30/07/2018
The Doors
Light My Fire
Una cosa è certa, tutte le volte che si va a toccare un mostro sacro del rock, come minimo si rischia la scomunica. Figuriamoci poi quando si parla del santone Jim Morrison...

Una cosa è certa, tutte le volte che si va a toccare un mostro sacro del rock, come minimo si rischia la scomunica. Figuriamoci poi quando si parla del santone Jim Morrison, icona sempiterna per tutte le generazioni di pischelli sfigati e brufolosi. Oh, sia chiaro, ho passato anch'io quella fase in cui il buon Jim era un faro nel buio mondo adolescenziale.

Una canzone in particolare, forse la più conosciuta dei Doors, era tanto amata allora, quanto mi provoca la pellagra adesso. Inizia con una tiritera suonata dal Vox Continental di Ray Manzarek che faceva molto organo Bontempi, poi entra la voce calda di Jim a declamare frasi pseudo-poetiche quando il fine ultimo era quello di portarsi a letto una squinzia, insomma quasi sette minuti tra assoli di "organo e chitarra" per consumare un coito. Cosa che i volponi della musica leggera colsero al volo: la canzone si confaceva infatti ad un rifacimento in stile pre-lounge sofisticato e lascivo tanto da essere preferita, almeno dal sottoscritto, alla versione originale. Non si contano le cover di "Light My Fire" cantata da artisti pop e jazz quali Josè Feliciano, Astrud Gilberto, Julie London, Shirley Bassey, Minnie Riperton, Trini Lopez, Nancy Sinatra e udite udite, pure il nostro Nicola Di Bari (“dammi fuoco e brucerò”, declamava lo stornellatore di Zapponeta).

Come dire, dalla rivoluzione psichedelica alla restaurazione del Martini dry. Meno male uno che si prendeva meno sul serio di Jim, ovvero il chitarrista e co-autore del pezzo, Robbie Krieger ha dato onore al merito alla versione eseguita dal buon José Feliciano.

Quanto a Jim, come tutti saprete, non è morto, ma grazie ad un traffico combinato con la Cia ha inscenato la sua morte, gli hanno fatto una bella plastica facciale ed è diventato noto come Barry Manilow, divenendo l’interprete di un repertorio con il quale aveva iniziato a prendere dimestichezza con "Touch Me", tra l'altro insieme ad “L.A.Woman” la mia preferita di tutto il repertorio dei Doors.  Almost True!