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MAKING MOVIESAL CINEMA
Licantropus
Michael Giacchino
2022  (Disney+)
HORROR FANTASTICO
6,5/10
all MAKING MOVIES
24/07/2023
Michael Giacchino
Licantropus
Al suo esordio alla regia il celebre compositore Michael Giacchino realizza il primo Special del Marvel Cinematic Universe in bilico tra omaggio ai mostri della Universal e il moderno cinecomics, aprendo un vaso che potrebbe rivelarsi pieno di meraviglie.

Di operazioni come questa se ne dovrebbero fare di più, non tanto per il valore intrinseco dell'opera (tutto sommato godibile), quanto per la sua fruibilità; nonostante questo Licantropus sia inserito nel ben più vasto universo cinematografico della Marvel il breve film (52 minuti) è un prodotto a sé stante comprensibile da chiunque e appetibile anche per chi di supereroi non vuole saperne. In più la durata agevole permette la visione anche in chiusura di giornate faticose e può essere considerato un ottimo "sostituto" al classico episodio di una serie tv, perfetto per chi non ha intenzione di impegnarsi sulla lunga distanza.

Piccola premessa: pur amante della Marvel classica, chi scrive è a digiuno o quasi del suo versante mostruoso, non ci addentreremo quindi in un confronto tra fumetto e film. Negli anni '70 la Casa delle Idee lanciò diverse testate horror e personaggi assimilabili ai mostri classici: oltre a Licantropus e Man-Thing che abbiamo incontrato proprio in questo mediometraggio diretto dal compositore Michael Giacchino, la Marvel pubblicò anche le avventure del vampiro Morbius (al quale è stato dedicato un film di recente), quelle del celebre Ghost Rider, più vicino ai mostri che non ai supereroi, c'era poi il demoniaco Daimon Hellstrom nella serie Son of Satan, e ancora Man-Wolf, The living mummy, lo zombi Simon Garth, la serie di Frankenstein e uno dei più rinomati successi del periodo: The tomb of Dracula. L'idea di andare a pescare da questo parterre di personaggi un po' diversi dal solito è stuzzicante e questo assaggio, pur non mettendo in campo nulla di realmente memorabile, alla fine dei conti risulta più che soddisfacente.

 

Il capostipite della famiglia Bloodstone, Ulysses, è deceduto. La famiglia Bloodstone è da tempo immemore una fucina di "cacciatori di mostri"; in previsione del suo eventuale trapasso Ulysses ha lasciato istruzioni a sua moglie Verussa (Harriet Sanson Harris) per fare in modo di assegnare la Bloodstone, una pietra mistica dai grandi poteri di proprietà della famiglia, al cacciatore che si dimostrerà più valoroso nel corso di una battuta di caccia al mostro, un mostro sulla cui schiena verrà incastonata proprio la Bloodstone che i vari pretendenti dovranno recuperare.

Alla battuta di caccia si presentano oltre a famosi cacciamostri come l'esperto Jovan (Kirk Tatcher) munito di ascia, la glaciale Azarel (Eugenie Bondurant), Liorn (Leonardo Lam) e Barasso (Daniel J. Watts), anche la rinnegata Elsa Bloodstone (Laura Donnelly), figliastra di Verussa e il cacciatore sui generis Jack Russell (Gael Garcia Bernal) dalla fama di grande professionista del settore, il pretendente con il maggior numero di uccisioni sulle spalle.

Quando la caccia si aprirà, nel gotico e tenebroso labirinto di villa Bloodstone, scopriremo che Elsa ha forti mire sulla pietra ma tutto sommato non le interessa poi troppo eliminare i mostri, mentre a Jack invece, che cela un enorme segreto, i mostri stanno proprio simpatici, tanto che la preda del giorno è il suo amico Ted (noto anche come Man-Thing) che Jack ovviamente tenterà di liberare e far fuggire.

 

Licantropus è il primo speciale del Marvel Cinematic Universe e fin da subito Michael Giacchino tenta di farlo risultare un po' diverso dagli altri prodotti dell'universo condiviso dagli eroi Marvel. La classica sigla iniziale che ormai conosciamo bene vira al bianco e nero, segni di artigli "squarciano" l'immagine, i titoli di testa richiamano quelli dei film di mostri della Universal degli anni '30 del secolo scorso, filone omaggiato da questo Licantropus in maniera evidente anche se non troppo da vicino.

Un intro disegnata sposta l'attenzione dagli eroi Marvel al mondo dei mostri, la finta pellicola mostra segni di falsa usura, bruciature impossibili nell'era del digitale richiamano quel cinema che fu, voce fuoricampo e si arriva al volto truccato di Gael Garcia Bernal, non proprio l'attore che ti aspetti a interpretare un minore di casa Marvel. Le musiche di Giacchino (ovviamente) sono indovinate nel ricreare l'atmosfera di questa vecchia Hollywood lontana nel tempo, la fotografia, le scenografie, gli effetti speciali artigianali, calcano la mano per ricreare un'atmosfera nostalgica e allo stesso tempo divertente.

Quello di Giacchino non va infatti preso come un tentativo serioso di rifare il cinema della Universal quanto piuttosto come la volontà di omaggiarlo in maniera scanzonata e divertita, aspetto che forse meno è piaciuto ad alcuni detrattori che vedono una volontà pressoché continua in casa Disney di buttare tutto sul comico, osservazione che in effetti non è priva di fondamento; personalmente temo molto ad esempio il ritorno di Devil nel MCU avendo in mente i fasti della serie Netflix che quasi sicuramente con Disney ci scorderemo.

Ad ogni modo, pur senza esagerare, Licantropus ha un tasso di violenza e sangue (in bianco e nero, che stempera) sicuramente maggiore di quello presente negli altri film del MCU. La recitazione di maniera del maggiordomo stride con la stralunata presenza di Bernal in un connubio che incarna i due aspetti di questo speciale che alla fine risulta molto piacevole e ben realizzato e apre le porte a un sottobosco Marvel tutto da sfruttare.

In 52 minuti non è possibile approfondire tutti i personaggi, qui forse non è nemmeno necessario, rimane la curiosità di tornare sia a questo mondo che a una formula che potrebbe servire da apripista per nuovi personaggi da far poi salire a un livello più alto.