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REVIEWSLE RECENSIONI
04/10/2017
Pearl Jam
Let’s Play Two
Non c’è nulla che non sia già stato sentito, soprattutto da coloro che hanno collezionato negli anni il ponderoso numero di uscite live (solo i bootleg ufficiali a tutt’oggi ammontano a 314); tuttavia, i Pearl Jam sanno sempre come accendere la miccia dell’entusiasmo, reinterpretando brani noti in modo diverso.

Uscirà il 17 novembre, in formato dvd e blu-ray, Let’s Play Two, documentario a firma del fotografo e regista Danny Clinch, che immortala i Pearl Jam durante due serate tenutesi il 20 e il 22 agosto, presso il Wrigley Field di Chicago. Non si tratta però del classico rock movie: Clinch, infatti, racconta anche la storia d’amore della band con la città di Chicago (che ha dato i natali a Vedder) e coglie l’occasione per celebrare la vittoria dei Cubs, che nel novembre del 2016, dopo 108 anni di attesa, sono tornati a vincere le World Series di Baseball. Rock e sport, fan dei Pearl Jam e dei Cubs, il Wrigley Field, soprattutto, che da luogo sacro del baseball si trasforma nel teatro di due serate ad alto contenuto di adrenalina musicale. In attesa che esca la pellicola, la band di Seattle ha rilasciato la traccia musicale di diciassette dei brani eseguiti in quelle due serate. Tutti coloro che attendono impazientemente da quattro anni il nuovo disco in studio (l’ultimo è Lightning Bolt del 2013), questa è un’occasione ghiotta per riassaporare il sound di una band che, pur essendo in circolazione ormai da cinque lustri, non sembra mostrare alcun segno di cedimento. Il live act , infatti, è convincente e travolgente e, per quanto le canzoni siano prevalentemente slegate tra loro, perché prese da diverse serate, la scaletta trasmette comunque l’atmosfera magica vissuta durante quelle due performance. Non c’è nulla che non sia già stato sentito, soprattutto da coloro che hanno collezionato negli anni il ponderoso numero di uscite live (solo i bootleg ufficiali a tutt’oggi ammontano a 314); tuttavia, i Pearl Jam sanno sempre come accendere la miccia dell’entusiasmo, reinterpretando brani noti in modo diverso. Inoltre, questa volta, la scelta delle canzoni in repertorio è meno ovvia (non molto, ma lo è) di quanto ci sarebbe potuto aspettare. Così, a fianco di hit imprescindibili come Alive, Better Man, Jeremy, Black e Crazy Mary (queste ultime due rese, ancora una volta, magnificamente), ecco che compaiono Black, Red And Yellow, All The Way (la canzone scritta da Vedder nel 2007, su richiesta di Eddie Banks, vecchia gloria dei Cubs, per celebrare l’amore per la squadra e la città), I’ve Got A Feeling, riuscitissima cover da Let It Be dei Beatles, e Inside Job, la più bella fra le canzoni minori dei Pearl Jam. Tra gli high lights del disco, le fucilate punk di Go e Last Exit, e una straordinaria versione del super classico Corduroy, che vede Eddie Vedder duettare col pubblico in un call and response dal sapore antico. Vale la pena acquistare un nuovo ed ennesimo album dal vivo dei Pearl Jam? Probabilmente no, e per quelli che non sono fans sfegatati della band, meglio attendere l’uscita del documentario, che si preannuncia originale e interessantissimo. Invece, per tutti i completisti, tra cui anche il redattore del presente articolo, l’acquisto di Let’s Play Two (il film prende il titolo da una frase proprio di Ernie Banks: It’s A Great Day For A Ball Game, Let’s Play Two!) è, ovviamente, irrinunciabile. Chi mai, infatti, potrebbe perdere scientemente, anche una sola nota dell’ultima grande rock band del pianeta?