Fabio Zuffanti (Genova, 1968) è uno scrittore, giornalista e musicista. Ha inciso album da solista e con diverse band tra le quali Finisterre, Maschera di Cera e Höstsonaten. Ha all’attivo una fitta attività concertistica in tutto il mondo. È autore di saggi musicali, tra i quali si ricordano “Prog Rock, 101 dischi dal 1967 al 1980” (Arcana Editrice, 2016), scritto a quattro mani con Riccardo Storti, e la biografia “Battiato: La voce del padrone” (Arcana Editrice, 2018). Pubblica inoltre due raccolte di racconti: “Storie notturne” (Ensemble edizioni, 2018) e “Amori elusivi” (Les Flâneurs Edizioni, 2019). Attualmente scrive di musica per «La Stampa» e per «Rolling Stone Italia».
«Quanto ti ha aiutato essere un songwriter nel tuo bookwriting (e viceversa)?».
Mi ha aiutato molto. Devi sapere che mi occupo principalmente di comporre musica prog, fatta spesso di lunghi brani con differenti atmosfere. Ciò mi porta, quando scrivo, a pensare alle vicende come un flusso “musicale”, con i suoi ritmi, le sue pause, i temi melodici che appaiono e poi vengono ripresi, i crescendo e i diminuendo.
«Vuoi parlarci dei due racconti a cui ti senti più legato tra i venticinque che compongono Amori Elusivi?».
Amo molto Claude Debussy, Jardins dans la pluie, che ha al suo interno molta musica, in questo caso musica classica. Narra di una pianista che, suonando, strega un ascoltatore che comincia a inventarsi tutta una serie di vicende, ispirato dalla donna e dalla musica. Credo sia molto intenso e unisca bene il dialogo letterario-musicale di cui parlavo sopra.
L'altro mio racconto preferito è Il tassista riservato, per la sua atmosfera notturna ed enigmatica, con un'altra figura femminile in grado di ammaliare un timido autista di taxi, con conseguenze inimmaginabili.
«Quali sono gli autori e le letture che ti hanno influenzato maggiormente come scrittore?».
“Amori elusivi” è stato ispirato da un altro libro di racconti dello scrittore spagnolo Juan José Millás. Il libro si intitola “Racconti di adulteri disorientati” e, come il mio, contiene una serie di storie paradossali sull'argomento amore. In generale amo tutti quegli scrittori che se ne fregano del realismo a tutti i costi e sanno costruire vicende misteriose e surreali, sospese tra il sogno e la realtà. I nomi sono presto detti: Kafka, Buzzati, Landolfi, Murakami, Auster e molti altri più o meno noti. Amo molto inoltre la letteratura giapponese per il carattere essenziale della scrittura.
«Se dovessimo inserire un disco di sottofondo per accompagnare la lettura di Amori Elusivi, su cosa ricadrebbe il tuo consiglio?».
Sicuramente musica classica, i brani per pianoforte di Eric Satie, oppure qualche altro impressionista francese come Debussy o Ravel...
«Vuoi parlarci della tua precedente raccolta di racconti Storie notturne?».
“Storie notturne” si concentra su una serie di brevissimi racconti scritti e ambientati durante le ore notturne. Storie ancora più sospese e surreali di quelle presenti in “Amori elusivi”. Quasi dei pensieri in dormiveglia, dove a volte non son nemmeno presenti figure umane, in uno ad esempio c'è una fabbrica che auto-alimenta il suo ciclo lavorativo fino a creare da sola la realtà che la circonda. È un libro dove in qualche modo ho sperimentato con diversi tipi di ambientazioni, emozioni e vicende.
«Si dice in giro (ma non posso dirti chi…) che tu stia scrivendo il tuo primo romanzo...»
È esatto, il romanzo è terminato ed è basato sullo sviluppo di un racconto contenuto in “Amori elusivi”. Si intitolerà “Le stanze di Clara” e racconta di una giovane donna che ha tutto dalla vita: amore, danaro, bellezza, intelligenza. Ma è una persona solitaria e infelice, di un'infelicità profonda e senza scampo. Ciò perché nasconde segreti che la tormentano fin da bambina. Segreti che pensava essere riuscita a celare nell'anima e che invece tornano ad affacciarsi, insieme a un irrefrenabile impulso alla violenza. Un giorno la protagonista scopre di essere incinta, da quel momento niente più riuscirà a contenere i ricordi del passato che cominceranno a invaderla e a confonderla continuamente, tra realtà e immaginazione.
«Per quali motivi ci consigli di leggere il tuo libro?».
Tutti abbiamo a che fare con l'amore, ma l'amore oggi come oggi è un qualcosa in continua evoluzione rispetto a quello dei nostri padri o nonni. L'amore porta a mettersi in gioco e a vivere situazioni difficili, ironiche, disastrose o esaltanti. Consiglio il mio libro a chi abbia voglia di specchiare le proprie esperienze con quelle dei protagonisti dei racconti in esso contenuti, anche loro alle prese con tutti i paradossi dell'amore, e abbia voglia di capire come si stia evolvendo questo sentimento ai nostri tempi.
«Chi è Fabio Zuffanti quando non scrive?».
Quando non scrivo leggo, quando non suono ascolto musica o guardo film. Amo la natura ma mi piacciono anche le città, amo i luoghi deserti ma non mi spiace anche confondermi tra le persone. Amo camminare e viaggiare, amo amare ed essere amato. In generale cerco di vivere la vita con le antenne sempre ben drizzate per coglierne tutte le sfumature, senza il timore di mettermi sempre in gioco, giorno dopo giorno.