New Man, New Songs, Same Shit, Vol. 1, questo il titolo dell'album, è la seconda release del progetto ME AND THAT MAN, che lo vede impegnato in un contesto più easy e rilassato e che si allontana dal panorama death, strizzando l’occhio al country/blues. È in uscita con Napalm Records il 27 marzo, data che coincide con il primo live del tour: Londra, la città di partenza e, tra le date, Verona (Rock the Castle).
Nel disco, un red carpet di star come Corey Taylor (SLIPKNOT), Matt Heafy (TRIVIUM), Mat McNerny (GRAVE PLEASURES), Rob Caggiano (VOLBEAT), Nicke Anderson (HELLACOPTERS), Corey Taylor (SLIPKNOT), Brent Hinds (MASTODON), Matt Heafy (TRIVIUM), Sivert Høyem (MADRUGADA), Mat McNerney (GRAVE PLEASURES), Niklas Kvarforth (SHINING)… and so on!
Ecco il racconto.
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Come definisci la tua musica e il tuo stile in ME AND THAT MAN e quali sono gli ingredienti magici?
Fortunatamente è per me impossibile definire ME AND THAT MAN e sarò l’ultimo a volerci persino provare. Gli ho affibbiato la definizione di “Necro Blues” solo per giocare un po’ con le parole, perché ovviamente non siamo una blues band, non siamo una country band, siamo solo un mix di tutti i generi… ci divertiamo e ci godiamo il viaggio…è tutto qui, davvero! L’obiettivo principale è quello di divertirsi e fare un po’ di rock’n’roll ma non so proprio che genere di rock’n’roll, questo lo lascio decidere a chi ci ascolta, non sono la persona giusta per descriverlo! In merito agli ingredienti, beh troviamo una chitarra, un basso e una batteria e questo è esattamente rock’n’roll, la formula che non dovrebbe mai cambiare. Abbiamo messo insieme un setup basic perché la natura di ME AND THAT MAN è quella di provare a suonare il meno possibile, di non mettere nel pacchetto troppe note… è così: spontaneo! Hai l’ispirazione giusta, la segui, sviluppi l’idea e la esplori. Tutto qui.
Hai lavorato con tantissime guest-stars che arrivano da generi molto diversi, credi che questo aspetto abbia condotto ad un risultato così speciale?
Assolutamente sì!
Avevi già collaborato con alcuni di loro prima di lavorare a questo album?
Sì, in realtà sì, con Niklas (Shining)… ha partecipato ad alcuni nostri show come guest singer e abbiamo cantato insieme la cover dei Cure… ma è tutto qui! Non credo di aver incrociato gli altri prima, ma nel dirlo, sottolineo che spero che questa non sia l’ultima occasione di lavorare con loro, mi auguro che questo link si possa portare anche ad un altro livello, sviluppando questa relazione che è stata di grande ispirazione… è stato davvero cool lavorare con loro, quindi, perché no?
Cosa prendi da Johnny Cash e Nick Cave? Ti ispiri ad altri artisti blues o ascolti blues normalmente?
Onestamente, voglio chiarire a gran voce che non sono un appassionato di blues, né di country, trovo la maggior parte del materiale noioso… c’è traccia di un’ispirazione country-blues qui, e penso che sia fantastica ma penso anche di essere più vicino all’approccio di artisti come Mark Lanegan o Jack White, che traggono grande ispirazione da questi generi ma li portano da tutt’altra parte, creano un sound differente, producendo qualcosa di unico. Almeno, loro lo fanno. Non so se ci sono riuscito, ma era uno dei miei obiettivi: partire dall’old school e dai ritmi più noti e stravolgerli, giocarci un po’… e quello che ti ritrovi tra le mani è ME AND THAT MAN. Una band multi culturale, multi genere che non è semplice da descrivere e definire e penso che questo sia un vero complimento.
Direi proprio che cambia il tuo approccio se compariamo il progetto Behemoth e ME AND THAT MAN… Cambia il processo di composizione e l’atmosfera è differente?
Assolutamente!
E in merito ai concerti? Partirete con il tour dall’Inghilterra, il giorno della release dell’album e arriverete in Italia… cosa dobbiamo aspettarci dai vostri live act, che immagino stiate già preparando?
L’organizzazione è stata in progress per mesi, abbiamo avuto delle idee molto belle ma non mi aspetto, sai, la classica grande produzione, sarà minimal e molto cool e voglio che rimanga così. Sarà di atmosfera, si percepirà il risvolto “dark”, lo scenario sarà molto figo ma sarà piuttosto differente dal set dei Behemoth. Non sto cercando l’effetto WOW per il pubblico che sperimenterà i live di ME AND THAT MAN. Me lo immagino, a colpo d’occhio, mentre ci ascolta suonare, registrando qualche video, fumando una sigaretta, godendosi con noi l’atmosfera… “enjoy the drive” è l’idea di fondo.
Cosa mi dici in merito alle ispirazioni dei video? Richiamano in qualche caso Tarantino… raccontaci qualcosa su “the making of the video”!
Volevamo solo divertirci e produrre qualcosa di aggiornato e cool, contenuti interessanti per lo spettatore e per i viewers… e penso che il risultato sia buono. Non si tratta di video realizzati con super budget, ma dentro c’è sempre, spero, una buona idea e ispirazione. Raccontano storie interessanti e avvincenti… ecco come ho cercato di realizzarli! Alcuni sono molto cinematografici, dipende davvero dal tipo di canzone: ad esempio “By The River” è una canzone abbastanza seria ed il video sembra un vero e proprio film, girato con classe mentre per “Run With The Devil” che è ovviamente una canzone più scherzosa, così come “Burning Churches”… beh… come puoi gestire queste canzoni con completa serietà?… è così per me, giochiamo con la formula, ci divertiamo!
C’è un messaggio di fondo che veicoli con l’album?
No, direi di no. Il contenuto è abbastanza… non vorrei dire superficiale, ma alcuni dei topic lo sono. Se leggi le parole di “Run With The Devil“ ti rendi conto che si tratta di un fottutissimo cliché rock’n’roll, ma non stavo tentando di creare niente di più elevato, sai cosa intendo, mi piace e mi soddisfa… ed è una delle principali ragioni per cui ho dato vita a questa band… divertirmi e gestirla con un mood molto più rilassato. In questo progetto non sono così teso e focalizzato come invece accade per i Behemoth. Il concept Behemoth è… beh immaginati dei selvaggi in partenza per una battaglia, pronti e determinati ad uccidere… siamo così concentrati… è davvero come essere in guerra, devi calcolare ogni passo ed intraprendere ogni singola azione con il mood di un vero leader. Anche le origini dei Behemoth sono collegate al rock’n’roll, ma è un progetto molto più sofisticato, dettagliato, violento e complesso, mentre ME AND THAT MAN nasce dall’idea di potersi divertire… posso staccare la mia testa per un attimo dai Behemoth e fare qualcosa per puro divertimento, senza analizzare e pensarci troppo.
Niente di troppo complesso o serio; per chiarezza, nell’album ci sono canzoni molto serie, ma tutto il progetto è gestito con grande relax.
Ti chiedo qualcosa in merito all’attuale scenario musicale in Polonia… sei anche nella giuria di The Voice of Poland, quindi vedrai di continuo un sacco di talenti…
Il problema che ho con l’attuale scenario è legato alla sovrabbondanza di informazioni… c’è troppa offerta, è troppo! E onestamente è un aspetto che non riesco a gestire. Le proposte sono così tante e, certamente, c’è un sacco di materiale ottimo, ma anche un sacco di spazzatura in giro… ci sono delle ottime band… di base so esattamente quello che sto cercando e ogni tanto incappo in alcune band ed esclamo “wow, questo è davvero fantastico”. Ad esempio ho da poco scoperto gli Argers, sono fantastici ma sono un po’ stanco perché davvero ci sono troppi contenuti a disposizione…
Beh, forse anche i social media e YouTube contribuiscono a riversare su di noi tonnellate di materiale…
Esattamente, è verissimo.
Parliamo del titolo dell’album. Cosa intendi per “new man”? Parliamo di te? C’è un nuovo Nergal che ci vuoi raccontare? O il messaggio è un altro?
Ah, no… mi riferisco alle collaborazioni. In ogni canzone troviamo un musicista differente, da qui “new man”… e le canzoni sono nuove perché questo è il secondo album, ma è comunque un prosieguo del precedente, stessa formula: è diverso ma c’è un chiaro collegamento. Ironicamente gli ho dato questo nome: anche in questo caso, il titolo non è da prendere sul serio!
Dimmi di Napalm Records… come va la collaborazione? Avete appena iniziato con loro, vi stanno supportando particolarmente?
Ero un po’ scettico… ma poi ho passato mesi lavorando con loro, collaborando, e ho visto quanta attenzione hanno dedicato a questa release. L’album non è ancora stato pubblicato ma sono davvero positivamente sorpreso, stanno facendo un ottimo lavoro: stiamo a vedere. Non voglio essere troppo entusiasta ora per poi dover parlare male di loro: spero di non doverlo fare perché sembrano davvero sul pezzo, molto focalizzati! Alcuni amici che da sempre lavoravano con Nuclear Blast si sono spostati a Napalm, e questo ha reso più semplice la mia scelta… ho pensato che fosse una buona idea.
Cosa dobbiamo aspettarci a Verona? Arriverete a giugno… cosa vuoi dire ai fan italiani?
Prima di tutto voglio dichiarare che amo l’Italia… prima o poi darò un’occhiata alle case in vendita perché mi piacerebbe molto, ad un certo punto, trasferirmi lì. Amo il clima, la cultura e avete il miglior espresso del mondo: solo qualcuna tra le buone ragioni che mi spingono a pensare di voler vivere in Italia. In ogni caso, non abbiamo mai suonato in Italia con ME AND THAT MAN, perciò non vediamo l’ora. Se potete organizzarvi per venire al festival, vi aspettiamo… assicuratevi di non arrivare super sobri, siate un po’ brilli, unitevi alla gang e cantate perché molte delle canzoni si prestano perfettamente ad essere cantate insieme a noi!
Credo che la canzone “M?stwo” (che non so come pronunciare :D) sia scritta nella tua lingua madre… un modo per rimarcare il legame con il tuo paese di origine?
No, il motivo è che non ho scritto io la canzone, è stata creata dal mio batterista e dal cantante della sua band, mi hanno portato la canzone e spedito la demo, era già fatta e cantata in polacco. L’ho sentita e ho esclamato “Fuck, I love it” e la voglio per ME AND THAT MAN… la voglio cantare! In particolare ho pensato che sarebbe stato cool cantare solo una canzone dell’album e proprio l’unica canzone in polacco, sarebbe stata una bella sfida anche per me, e ho detto “ok, facciamolo”! Non ero molto felice della prima versione registrata, così ne ho incisa un’altra e ora penso che sia ottima… ho dato il mio via libera ed è finita nel disco. Ne sono molto felice: è una canzone diversa, non assomiglia a nessun’altra traccia dell’album, ha un sapore differente e questo mi ha entusiasmato ancora di più.
Quanto ci hai messo, in termini di tempo, per creare tutto questo e registrare l’album?
Non è una domanda dalla facile risposta… abbiamo messo in piedi differenti sessioni… le due principali di circa due giorni ciascuna, in cui abbiamo registrato la maggior parte delle idee. Ma per alcune canzoni è diverso: ho scritto “Coming Home” e “Confession” tre anni fa. Avevo già le demo pronte, in cui cantavo. Alcune delle canzoni sono datate, sono state ideate intorno all’epoca del primo disco, le ho riesumate e ho deciso di utilizzarle per questo album perché ero convinto fossero degli ottimi pezzi: andavano solo rinfrescati un po’ e approcciati diversamente, ma avevano del potenziale. Sai, non è proprio come in una catena di montaggio, per ogni canzone e per ogni collaborazione l’approccio è stato differente, si tratta di un progetto molto libero ed open minded. I ragazzi hanno potuto cambiare liberamente qualsiasi cosa nelle canzoni: se volevano farlo, potevano farlo. Così sorprendentemente Corey Taylor non ha modificato una virgola, mentre altri hanno fatto rivoluzioni, come Niklas degli Shining che ha riscritto tutto il testo… penso abbia salvato tre parole di numero! Perciò è stato un processo complesso… ovvero, non così difficile, ma era come gestire un puzzle con tutte le tessere sparpagliate sul tavolo e c’è voluto un po’ di tempo per metterle tutte in ordine. Ma non è stato così difficile, ci abbiamo messo del tempo ed è stato davvero interessante.
Vuoi aggiungere qualcosa sui Behemoth?
Prima di tutto, aspettatevi nuova musica che uscirà in primavera! Abbiamo appena finito questo esteso e spettacolare tour europeo con gli Slipknot, è stato un grande successo… pazzesco… uno dei tour più belli mai affrontati e ora tutti i membri della band si stanno prendendo un attimo di tempo per riposare, rilassarsi, raccogliere le idee e ricaricare le batterie… perciò… “stay tuned”!
L’album di ME AND THAT MAN uscirà tra meno di un mese, compratene una copia, supportate la band e spero possiate trovare il nostro lavoro interessante e di ispirazione!
(Saluta, con un inaspettato “Ciao bambina, arrivederci!” in perfetto italiano, facendomi cadere dalla sedia! :D)
From left to right: Matteo Bassoli, Lukasz Kumanski, Adam Nergal Darski, Sasha Boole
TUTTE LE FOTOGRAFIE SONO DI ©Grzegorz Golebiowski