La prima cosa che vorrei chiedervi è se il pezzo ha subito variazioni in seguito al confino obbligato causato da Covid-19, se in qualche modo l'atmosfera di questi giorni si è riversata sul mood del brano o questo era già bello e pronto in precedenza? Ma soprattutto come sta cambiando questa situazione il vostro modo di comporre e creare musica?
Delavie: Il brano è nato proprio all'inizio del periodo di quarantena, ma non è stato concepito pensando direttamente alla situazione che stiamo vivendo. Continuando poi a lavorare sulla traccia, abbiamo pensato che potesse diventare una soundtrack ideale per il momento importante che stiamo attraversando. Riguardo invece il nostro modo di comporre, possiamo dire che in realtà stava già cambiando da alcuni mesi. Il nostro progetto è nato circa un anno e mezzo fa e la nostra modalità produttiva è passata da una prima fase nella quale abbiamo realizzato brani utilizzando principalmente l'auto-sampling, per passare ad una seconda nella quale abbiamo lasciato un po' meno spazio all'improvvisazione, privilegiando la composizione e la ricerca timbrica. In quest'ultimo periodo, che ci ha costretti alla lontananza forzata, lavoriamo passandoci le tracce attraverso un continuo ping-pong via Internet.
Rimanendo sul tema, la situazione attuale vi ha creato preoccupazioni dal punto di vista di promozione/pubblicazione del vostro materiale o state riuscendo a portare avanti i vostri progetti senza difficoltà? So che c'è in programma un Ep di prossima uscita con la Opilec Music, volete parlarcene e regalarci qualche dettaglio/anticipazione?
Urz: No, per fortuna non ci sta creando grossi problemi per il momento ma solo qualche piccolo rallentamento. Prossimamente, come dicevi, la Opilec Music di I-Robots pubblicherà il nostro primo EP che conterrà alcuni brani appartenenti alla prima fase del nostro lavoro. I brani sono al momento ancora in una fase di post produzione e ovviamente la situazione ha ritardato le ultime operazioni.
Ok, dai, ora direi che è venuto il tempo di presentarsi un pochino meglio ai nostri lettori, so che voi due avete dei trascorsi musicali, comuni e non, antecedenti al progetto [MONOTONOISE], volete raccontarci un po' come siete arrivati fino a qui?
Urz: Abbiamo alle spalle entrambi parecchi anni di lavoro nell'ambito della musica elettronica. Delavie è fondatore della band “Doctor Jazz's Universal Remedy” che dal 2003 ha prodotto tre album Nu-Jazz con vari brani pubblicati su più di 200 compilation di genere, colonne sonore, pubblicità. Io invece col precedente progetto “neurz” ho realizzato diversi remix tra i quali alcuni per Irma La Douce (Irma Records) e ho lavorato su alcune soundtrack, per esempio quella del dvd internazionale del film documentario “Vinylmania” di Paolo Campana. Abbiamo poi iniziato a collaborare, insieme ad altri musicisti, nel progetto “Fenchurch Best Friends”, fino ad arrivare all'attuale duo [MONOTONOISE].
Sappiamo che avete in ballo anche qualche remix per altri artisti e che altri ne avete fatto in passato, volete raccontarci un po' i vostri progetti anche su questo versante?
Delavie: Abbiamo realizzato lo scorso anno un remix del brano “No Fear In Love” dell''artista newyorkese “Primitive Heart”, pubblicato dalla Shore Dive Records, etichetta indipendente di Brighton (U.K.) e stiamo ultimando la produzione di due remix anche per Opilec Records che dovrebbero indicativamente uscire insieme all'EP.
Tornando a Lockdown è impossibile non parlare del video che insieme al vostro brano forma una combo che trovo davvero strepitosa, magnifiche le immagini che riportano alla situazione attuale con queste metropoli americane completamente deserte. Ormai siamo abituati alle strade delle nostre città vuote, a vedere i servizi al tg con situazioni quantomeno stranianti, il vostro video però acuisce queste sensazioni frastornanti portandoci un po' in quella che è la patria di tanta cultura che assorbiamo ogni giorno, è strano trovarsi di fronte immagini del reale che ricordano l'orizzonte dell'Atlanta colpita dal morbo in The Walking Dead, o la scalinata della New York Public Library completamente deserta o ancora la città del Cavaliere Oscuro svuotata e potenzialmente silenziosa, illuminata solo dal vostro brano. Raccontateci qualcosa sulla realizzazione del video, chi lo ha realizzato, le vostre sensazioni quando lo avete visto per la prima volta.
Delavie: La situazione di assoluta diversità ambientale che si è venuta a creare ha generato dei “landscapes” fantascientifici che non avremmo mai pensato di vedere se non al cinema. Così, una sera, vedendo delle riprese di New York girate con l'utilizzo dei droni, siamo rimasti affascinati dalla forza di queste immagini di una delle metropoli più popolate d'America, svuotata completamente del suo traffico e dell'incessante flusso di persone sempre affaccendate. Un'immagine che ha continuato a girarci in testa fino a quando abbiamo condiviso questa emozione con il nostro amico Andrea Pierri (videomaker, regista e animatore, per chi vuole approfondire http://www.andreapierri.com) con il quale avevamo già fatto dei videoclip di brani nostri. Abbiamo quindi deciso insieme di fare il video al brano che stavamo ultimando, che non aveva ancora un nome e che ci sembrava perfetto per descrivere quello che alla fine volevamo raccontare, cioè che questa vicenda, che ha ovviamente degli aspetti terribili, a livello individuale e collettivo ha e avrà la sua bellezza riconoscibile, comunque da tutti, a più livelli.
Potete lasciare ai nostri lettori qualche riferimento su dove trovare la vostra musica?
Urz: Per ascoltare i brani dovranno attendere ancora un pochino ma nel frattempo possono seguirci sulla pagina Instagram https://www.instagram.com/monotonoise/
Bene, giunti al termine ringraziamo i [MONOTONOISE] facendogli i migliori auguri per il futuro e rinnovando i complimenti per Lockdown, un brano davvero molto suggestivo.