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MAKING MOVIESAL CINEMA
Le idi di marzo
George Clooney
2011  (01 Distribution)
DRAMMATICO THRILLER
all MAKING MOVIES
28/08/2020
George Clooney
Le idi di marzo
Sceneggiatura solidissima che fa il grosso del lavoro portato a termine da un cast impeccabile, al centro un Ryan Gosling che, al contrario di quel che accade nelle storie edificanti, non affronta un percorso di formazione bensì uno di disfacimento, messo di fronte ai tradimenti, agli errori, agli opportunismi del mondo della politica...

Calata nel mondo della politica per George Clooney qui in tripla veste di sceneggiatore, attore e regista del film. Cinema d'impegno civile che guarda ai suoi predecessori degli anni 70, film molto asciutto, coinvolgente, ottima occasione per porre l'attenzione sul come la politica, tutta, senza preferenze di parte, stia sempre più scivolando in un abisso oscuro dove onestà, buoni propositi e ideali vengono divorati, masticati e risputati dalle odiose arti del compromesso e dell'opportunismo, politico e soprattutto personale. Per costruire questa discesa verso l'abisso, della politica ma soprattutto della morale, Clooney si avvale di un cast di livello altissimo: Paul Giamatti, Ryan Gosling, Evan Rachel Wood, Marisa Tomei, lo stesso Clooney e il sempre compianto Philip Seymour Hoffman.

Tempo di elezioni, per le primarie dei democratici si affrontano il senatore Ted Pullman e il più giovane governatore Mike Morris (George Clooney), un politico onesto, ancora poco incline ai compromessi, deciso a giocare con il suo elettorato a carte scoperte e nel massimo rispetto. A capo della sua campagna elettorale ci sono il fedele e scafato Paul Zara (Philip Seymour Hoffman) e il giovane e idealista Stephen Meyers (Ryan Gosling), quest'ultimo ha ideali saldi, fiducia incrollabile nel suo candidato e soprattutto è intelligente, piace a tutti ed è il migliore addetto stampa sulla piazza, uno capace di far guadagnare punti su punti al suo candidato. C'è un bel team dietro il governatore Morris, un team che deve tenere a bada i giornalisti, soprattutto Ida Horowicz (Marisa Tomei), e Tom Duffy (Paul Giamatti), il capo della campagna di Pullman che vorrebbe Stephen dalla sua parte. La candidatura per arrivare alle presidenziali si gioca sul filo di lana tra Ohio e North Carolina, a poter spezzare l'equilibrio ci sono i voti garantiti dal senatore Thompson (Jeffrey Wright) che bisogna portare assolutamente dalla propria parte, e il coinvolgimento di Molly (Evan Rachel Wood), bella e intelligente stagista in forza alla campagna di Morris.

Sceneggiatura solidissima che fa il grosso del lavoro portato a termine da un cast impeccabile, al centro un Ryan Gosling che, al contrario di quel che accade nelle storie edificanti, non affronta un percorso di formazione bensì uno di disfacimento, messo di fronte ai tradimenti, agli errori, agli opportunismi del mondo della politica, ne uscirà non solo scottato ma completamente cambiato e veramente pronto per affrontare ogni battaglia. Sotto accusa la pratica del compromesso al fine di raggiungere il risultato, per evitare qualsiasi strumentalizzazione Clooney sceglie di mostrarci il marcio nel campo dei democratici, a sottolineare come nessuna parte sia esente da storture. Un film di dialoghi, costruito e articolato sulle scelte personali di ogni singolo protagonista, tutti impegnati in un gioco che non è per tutti e soprattutto non è per i puri e gli idealisti. Gosling costruisce un grande lavoro di mutazione, Hoffman è un grande ormai fiaccato da quel tipo di vita, pronto a cambiarla, la Tomei è una perfetta cronista d'assalto, Giamatti un manovratore fino e con pochi scrupoli. Film molto ben riuscito, calibrato al millimetro e di grande interesse, un ottimo punto a favore del Clooney regista.


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