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REVIEWSLE RECENSIONI
16/11/2017
Blues Pills
Lady In Gold Live In Paris
La band è gagliardissima, il live è tirato dall’inizio alla fine, con l’unica eccezione della ballata elettrica Little Sun, i riff sono potenti, l’effettistica da pedale wah wah si spreca e la Larsson dimostra di essere una front woman coi contro fiocchi

In quattro anni di attività circa, gli svedesi Blues Pills hanno pubblicato quattro album, di cui due dal vivo. Cioè, la metà. Un dato questo che fa immediatamente riflettere sul fatto che il gruppo capitano dalla brava Elin Larsson si trovi di gran lunga più a suo agio nella verace dimensione live che nelle anguste stanze di uno studio di registrazione. Ed effettivamente, questo nuovo Live In Paris, registrato a Parigi nel 2016, presso il teatro Le Trianon, durante il tour promozionale di Lady In Gold, dimostra l’assunto appena esposto. I dischi in studio pubblicati fino ad ora dai Blues Pills non sono male, per carità. Tuttavia, la proposta della band, quel rock blues psichedelico che trova le proprie radici negli anni ’60 e ’70, pur essendo suonato con grande maestria dal quartetto (oltre alla citata cantante Elin Larsson, ci sono il chitarrista francese Dorian Sorriaux – che evidentemente, qui, gioca in casa - Zach Anderson al basso e André Kvarnström alla batteria), mostra alla lunga i segni di un inesorabile passatismo, che solo la potenza dell’esecuzione live riesce a risollevare da una faticosa sensazione di deja vù. Live In Paris ripercorre la breve carriera della band, concentrandosi ovviamente sul secondo album, Lady In Gold, che viene suonato per intero, e riproponendo qualche “vecchio” cavallo di battaglia, tratto dal disco d’esordio (Blues Pills, 2014), tra cui High Class Woman, Ain’t No Change e Devil Man. La band è gagliardissima, il live è tirato dall’inizio alla fine, con l’unica eccezione della ballata elettrica Little Sun, i riff sono potenti, l’effettistica da pedale wah wah si spreca e la Larsson dimostra di essere una front woman coi contro fiocchi, sempre sul pezzo con la sua voce potente e ricca di sfumature. Piace molto anche la sensazione di presa diretta, col pubblico che urla e gioisce a gran voce, quasi come se sui nastri non ci fosse stato alcun ritocco in post produzione. Mancano, purtroppo, le grandi canzoni, ma sotto il profilo dell’energia e del coinvolgimento, nulla si può eccepire. Nel frattempo, pare che il terzo full lenght in studio sia già in lavorazione.