Ognuno di noi ha mille sfaccettature che spesso e volentieri sfuggono al proprio controllo. Ci sono parti di noi stessi di cui nemmeno abbiamo piena consapevolezza e cognizione. Esse compongono la cosiddetta “zona cieca” nella quale fanno parte comportamenti, convinzioni, atteggiamenti e verità che solo gli altri sono capaci di rivelarci. L’Altro inevitabilmente ci fa da “specchio” nell’esplorazione e conoscenza della nostra anima. L’ Altro ci accompagna in un’inedita sperimentazione di stati d’animo, sensazioni, emozioni ed esperienze significative.
È ciò che accade a Lorenzo Ferri, scrittore noto che si trova a vivere inaspettatamente il cosiddetto “blocco dell’artista”. I protagonisti de “La zona cieca” sono Lidia Fezzani e Lorenzo Ferri, due giovani artisti completamente e follemente innamorati l’una dell’altro. Lidia è una speaker radiofonica che conduce un programma notturno chiamato “Sentimentalisti Anonimi” con alle spalle problemi di anoressia. Lorenzo è uno scrittore di romanzi e saggi di fama, un eterno Peter Pan che non vuole crescere e non ammette nemmeno a se stesso l’amore che nutre per Lidia. Ciò che lo blocca è la sua continua mancanza di autostima che lo condurrà verso “storie di una notte” con altre donne facendo soffrire e allontanare la sensibile Lidia. Ma inaspettatamente arriverà l’aiuto di Brian, uno sciamano gay irlandese, accanito lettore dei romanzi di Lorenzo. Con le sue mail filosofiche e meditative, Lorenzo imparerà ad acquisire fiducia in sé stesso, nelle proprie capacità e nel rapporto con Lidia. Grato a Brian cercherà di scoprire la sua identità nascosta. Già, chi è realmente Brian e come fa a conoscere dettagli così accurati sull’esistenza di Lorenzo?
Anche in questo romanzo Chiara Gamberale esplora le sfaccettature dell’essere umano presentandoci due personaggi che ci sono molto vicini perché si possono contestualizzare nella generazione odierna dei trentenni, un’età precaria sia nei sentimenti che economicamente. Lidia è la classica trentenne fragile ed inquieta che crede di aiutare sé stessa aiutando gli altri con il suo programma radiofonico incentrato sui rapporti umani. Lorenzo è invece l’uomo alla soglia dei quaranta anni, eterno Peter Pan che passa da una relazione all’altra sfuggendo innanzitutto a sé stesso.
Lo stile narrativo della Gamberale consente al lettore di identificarsi nella vicenda e di affezionarsi ai due protagonisti. Nell’”incontro/scontro” tra Lorenzo e Lidia riusciamo a rintracciare noi stessi per fare chiarezza sulla “zona cieca” che spesso sfugge al nostro controllo e nella quale è insita la nostra vera esistenza. La scoperta di essa è un viaggio alla ricerca della nostra essenza la cui conoscenza rimandiamo ad “un domani” che non arriverà mai. Grazie a questo romanzo la Gamberale invita il lettore ad avviare un dialogo introspettivo con se stesso per aiutarlo a conoscersi meglio e a far pace con tutte le zone d’ombra e i demoni che assillano la sua coscienza e che non gli fanno raggiungere il tanto atteso equilibrio interiore.