È come se Steven Soderbergh avesse preso la sua saga più fortunata -quella degli Ocean's- e l'avesse trasferita nell'America del profondo sud. Quella dei bifolchi, quella di famiglie che sopravvivono come si può, dei bar in cui si beve sempre, dei vestiti da campagnolo, dei grossi furgoni e delle grosse fiere.
Qui, abitano i Logan.
Una famiglia con una sua maledizione, sfortunata tra lotterie perse, bracci amputati, gambe claudicanti. Qui, tra un lavoro a rischio, una figlia da mantenere e un riscatto da prendersi, i Logan organizzano la truffa che potrebbe svoltare la loro vita.
O meglio, la organizza Jimmy, la mente, non che Clyde sia il braccio visto che solo uno ne ha a disposizione, ma da fratello minore, al grido di "Cavolfiore!" si unisce volentieri alla rapina perfetta al Charlotte Motor Speedway ai danni di una corsa automobilistica e dei divertimenti che l'immenso parco offre.
Il piano prevede il coinvolgimento di un'altra famiglia sui generis, i Bang, con il fratello bombarolo chiuso in carcere da far evadere e due fratelli non propriamente cime da usare sì come braccia. Di mezzo, infine, la spericolata Mellie, chiamata alla guida di auto sportive a dare una mano.
A condire il tutto, una madre che cresce la figlia con i complessi fisici, un concorso di bellezza a cui la figlia deve partecipare e a cui si prepara, un'infermiera carina che ha una cotta dai tempi del liceo per quel Jimmy che era una promessa del football.
Ovviamente, la rapina perfetta non esiste, il piano studiato nel dettaglio e sincronizzato non andrà come previsto, tra inghippi, riorganizzazioni e colpi di scena. Ma tutto andrà in quel modo veloce, strano, estremamente caratterizzato tipico del Soderbergh leggero e dei film à la Ocean's.
Peccato però che ci sia uno strascico da digerire, che l'azione si porti avanti, mostrandoci anche le indagini dell'FBI riguardo al colpo messo a segno, e che questo spezzi il ritmo, allunghi il brodo. Forse solo per permettere a Hilary Swank di tornare su grande schermo? Forse solo per lasciare una porticina aperta per un possibile -quanto non auspicabile- sequel?
Sta di fatto che fino a questo finale, Channing Tatum aveva saputo essere più bravo del previsto, Adam Driver era uscito almeno un po' dal classico personaggio sconclusionato alla Adam Driver, mentre Daniel Craig e Katie Holmes si sono divertiti a cambiare pelle e stile.
Per il resto, Soderbegh gioca facile correndo veloce, mostrando quel che vuole, serrando il ritmo con il montaggio, ma, come detto, trasferendosi nell'America più a sud ha dovuto fare i conti con quei ritmi più rilassati tipici del country, e con il bisogno non necessario di spiegare tutto.