Sua è infatti la regia de Il ritorno dello jedi sotto la supervisione di Lucas, tra le altre sue opere quella di maggior credito è proprio questo La cruna dell'ago, un war movie di stampo spionistico tratto da uno dei meglio riusciti libri di Ken Follett grazie alla cui regia Lucas decise di scegliere proprio Marquand per il terzo (o sesto se preferite) capitolo della saga di Star Wars. La cruna dell'ago è un film di stampo molto classico che riesce a sintetizzare al meglio il libro di Follett e che ne cattura molto bene lo spirito, senza eccedere nella messa in scena e soprattutto nella descrizione dei personaggi sui quali si lavora in maniera molto accurata e con un'attenzione che veicola il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Seconda Guerra Mondiale. Henry Faber (Donald Sutherland) è una spia tedesca infiltrata nella società britannica; conosciuto come l'Ago per la sua abitudine a eliminare chi gli intralcia la strada con uno stiletto, Faber ha il compito di capire da dove l'esercito americano stia pianificando di sbarcare in Europa e attaccare le forze di Hitler. Dato che il fuhrer sembra fidarsi solo di lui, nel momento in cui scoprirà dello sbarco in Normandia Faber avrà il compito di portare di persona l'informazione in Germania. Nel tentativo di raggiungere un sottomarino alleato la spia fa però naufragio su un'isola abitata da sole quattro persone: un ex pilota dell'aviazione britannica ora invalido (Christopher Cazenove), sua moglie Lucy (Kate Nelligan), il vecchio e sempre ubriaco guardiano del faro Tom (Alex McCrindle) e il figlioletto ancora piccolo della coppia. Raccontata una storia di copertura la spia si troverà a dover affrontare il sospettoso ex militare e allo stesso tempo gestire un'amicizia destinata a diventare qualcosa di più con la di lui moglie, insoddisfatta del suo matrimonio e dei rapporti ormai assenti con il marito invalido, tutto mentre incombe la necessità di contattare il sottomarino alleato e non far scoprire alla coppia che lo ospita il suo secondo fine.
Oltre alla vicenda che inserisce La cruna dell'ago nel filone dei film di spionaggio, ciò che risulta interessante sono i contraddittori tra i due personaggi principali, Faber e Lucy. L'uomo è l'unico consapevole di tutti i risvolti della situazione, fino all'incontro con Lucy freddo, efficiente, calcolatore, critico con il regime di Hitler eppure fedele alla Germania nazista, aspetto che rimarrà tale per tutta la durata della storia. L'incontro con una donna inglese per cui Faber sembra provare più di qualcosa non può fermare il soldato, la spia, seppure in qualche modo Lucy riesca a fare breccia nell'uomo. Di contro Lucy è sincera, inconsapevole, il suo cruccio è tra la fedeltà a un marito distante e un uomo capace di darle le giuste attenzioni e anche quell'appagamento carnale assente da troppo tempo. Prima o poi però i nodi verranno al pettine e le carte andranno scoperte, è qui che la tensione si alza e i personaggi acquistano ancora spessore aiutati da una sceneggiatura ben calibrata e una regia diligente al servizio di personaggi e narrazione ma che non si preclude qualche sequenza più spettacolare (quella della tempesta ad esempio). Sicuramente molto classico, il film rispetta il libro pur non potendolo eguagliare, le descrizioni di alcuni passaggi messe nero su bianco da Follett donano al romanzo una maggiore profondità, nell'inevitabile cesura per il passaggio tra carta e video si è però operato un ottimo lavoro, dovendo scegliere il bilancino pende a favore del romanzo, il film però merita assolutamente una visione, magari previa lettura dove possibile.