Cerca

logo
REVIEWSLE RECENSIONI
Jumping Over Rocks
Jamie Lin Wilson
2018  (Self-Released)
AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS
7/10
all REVIEWS
12/12/2018
Jamie Lin Wilson
Jumping Over Rocks
La Wilson è l’ennesimo prodotto di un vivaio, quello statunitense, che sembra non avere fondo e che ogni anno produce artisti e dischi meritevoli di attenzione, anche fuori dai confini patri

Una delle cose più interessanti uscite in questo ultimo scorcio del 2018, è il secondo album solista di Jamie Lin Wilson, giovane songwriter originaria del Texas. Jumping Over Rocks, questo è il titolo del disco, si compone di dieci trace di alternative country, tutte originali, ad eccezione di Istant Coffee Blues, brano risalente al 1975 e preso in prestito dal repertorio di Guy Clark.

Ed è forse proprio questa canzone la cartina di tornasole della bravura della Wilson, capace di immedesimarsi alla perfezione in questa storia di vite vuote e stanche che si perdono in un’inevitabile parabola discendente e di duettare con intensità insieme a Jack Ingram, ospite nel brano, con la voce arresa che si adagia dolente su una morbida pedal steel.

Uno dei momenti più intensi di questo disco, ma non l’unico. Dalle prime note dell’iniziale Faithful & True, brano che apre l’album, si capisce subito di stare ascoltando una musicista di grande livello: la voce cristallina, dai toni dolci e puri, e l’emozione sincera con cui la Wilson mette a nudo le proprie fragilità e i propri fallimenti, chiedendo di essere amata, nonostante tutto, sono prerogativa dei fuoriclasse.

Certo, non mancano alcuni stereotipi del genere, come in The Being Gone, racconto delle nostalgie di un musicista itinerante che sogna di tornare a casa propria; tuttavia, la mancanza di fronzoli e l’approccio quasi live dell’esecuzione (ottima la produzione di Scott Davis), rende la canzone, come tutto l’album, un piccolo gioiello di immediatezza e sincerità (il disco, peraltro, è stato registrato ad Austin, in solo quattro giorni di sessioni).

Arrangiato benissimo, Jumping Over Rocks coglie nel segno con melodie dirette ma non banali, e con liriche a volte tanto profonde da non sembrare nemmeno scritte per delle canzoni. Esemplare, in tal senso Death & Life, struggente riflessione su una morte prematura e su come, chi sopravvive ai propri cari, cerca lentamente di tornare a guardare la luce: c’è la chitarra di Charlie Sexton, c’è quella voce che sa toccare il cuore e c’è soprattutto un songwriting, maturato in quattro anni, che sa essere diretto e, al contempo, profondo.

La Wilson è l’ennesimo prodotto di un vivaio, quello statunitense, che sembra non avere fondo e che ogni anno produce artisti e dischi meritevoli di attenzione, anche fuori dai confini patri. Certo, forse questa talentuosa ragazza non riuscirà a emergere, perché la fila è lunga; ma è altrettanto vero che, per chi ama il genere, Jumping Over Rocks rappresenta l’ennesima chicca di questo (musicalmente) godibilissimo 2018.