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REVIEWSLE RECENSIONI
18/10/2023
Bebel Gilberto
João
Doppia figlia e nipote d’arte, nella famiglia di Bebel la musica diventa poesia e unisce allegria e malinconia, in un duetto magico. Dopo una carriera densa di successi, in cui miss Gilberto è riuscita a portare la bossa nova nel futuro, tingendola di note di elettronica, ora è giunto il momento di omaggiare e confrontarsi con l’amato padre João. E saranno lacrime mescolate a sorrisi.

"João è una lettera d'amore a mio padre. Fin dal mio primo album non ho mai fatto una vera e propria cover della musica di mio padre, ora è arrivato il momento di presentare al pubblico le canzoni di João Gilberto che mi hanno influenzato da quando sono nata e anche da prima". 

(Bebel Gilberto)

 

Legacy si traduce come “eredità”, e in questo contesto lo intendiamo nel senso di un patrimonio culturale e umano talmente importante da essere tramandato di generazione in generazione da alcuni “eletti” che si ergono a testimoni del loro tempo e del loro retaggio. La musica ovviamente non fa eccezione, anzi rientra tra quelle “sintonie magiche” che possono essere comprese da tutte le persone, andando oltre ai linguaggi e ai confini che le nostre ristrettezze mentali possono creare.

Bebel Gilberto è figlia di João Gilberto e Miúcha (nome d'arte di Heloisa Maria Buarque de Hollanda), nipote del cantante e compositore Chico Buarque e delle cantanti Ana de Hollanda e Cristina Buarque. Durante la sua infanzia, nell'ambiente familiare allargato, erano di casa anche musicisti quali Milton Nascimento, Tom Jobim, Caetano Veloso e João Donato, e queste frequentazioni stimolarono Bebel a sviluppare sin da piccola l'interesse per la musica. All'età di sette anni debuttò in sala di registrazione esordendo in un disco della madre, due anni dopo era sul palcoscenico della Carnegie Hall assieme alla madre e al grande sassofonista Stan Getz.

Parliamo dunque di una predestinata, che successivamente ha però deciso di prendere in mano il suo fato, umano e musicale, e tracciare un percorso a cavallo tra modernità e tradizione per andare oltre alla mera riproposizione di classici brasiliani, mescolando suggestioni di bossa nova, musica popolare e samba insieme a cantautorato, jazz ed elettronica. Troverete sorprese molto emozionanti se vi addentrerete nell’ascolto di album come Tanto Tempo del 2000, oppure il recente Agora, uscito in piena pandemia, tre anni fa.

 

João è un album speciale fin dal titolo e si pone in uno spazio unico nella discografia di Bebel, diretta conseguenza di anni difficili in cui, tra il 2018 e l’anno successivo, sia il padre che la madre si spengono e inizia un cammino riflessivo che arrivare a questo disco delicato, quasi una carezza per chi rimane.

D’altronde, se vogliamo essere rispettosi del passato, dobbiamo aggiungere che João Gilberto, con la sua sopraffina tecnica chitarristica, ha contribuito a inventare quella che oggi chiamiamo bossa nova insieme ad altri innovatori come il compositore e pianista Carlos Jobim e il paroliere Vinicius De Moraes. Se cercate un album da cui partire, ve ne consiglieremo due: Chega De Saudade di Gilberto, suo esordio del 1959, e il celebre Getz/Gilberto, che contiene brani epocali come “The Girl Form Ipanema”, “Corcovado” e “Desafinado”.

E Bebel, nelle undici tracce proposte, va a pescare tra quelle più celebri, ma cercando al contempo di rispolverare anche qualche composizione oscura e dimenticata, per cercare un equilibrio di contenuti, emozioni e suono.

La produzione di Thomas Bartlett smussa gli angoli di un album morbido e quasi totalmente acustico, dove l’elemento elettronico viene accantonato in favore di una purezza antica ma anche fresca e affettuosa. João è un caleidoscopio di emozioni, privo di sperimentazione ma colmo di calore, come se fosse un richiamo irresistibile verso quella che potremmo chiamare “casa”, in cui possano trovare valorizzate sia la delicatezza disarmante delle interpretazioni vocali di Bebel, sia la varietà ritmica di uno stile che potrebbe sembrare limitato, ma che raccoglie tutte le emozioni umane in pochi minuti, a cavallo tra allegria e tristezza, ma sempre celebrando la bellezza della vita.

Questa volta non citeremo singoli brani, ma l’invito è quello di immergersi nella totalità dell’esperienza di ascolto di João, che potrete anche assaporare dal vivo nel concerto di Bebel Gilberto al Blue Note di Milano, il prossimo 18 ottobre.

 

João Tracklist

  1. Adeus América 1987
  2. Eu Vim Da Bahia 1973
  3. É Preciso Perdoar 1973
  4. Undiú 1973
  5. Ela E Carioca 1970
  6. O Pato 1959
  7. Caminhos Cruzados 1977
  8. Desafinado 1964
  9. Valsa 1973
  10. Eclipse 1970
  11. Você e Eu 1961

 

 

"Vai e spargi la voce perché ne ho già abbastanza.

E questo è un peccato per tutti quelli che non sono d'accordo.

Tutto quello che voglio siamo io e te"

("Você e Eu", João Gilberto)