Jackie Lynn è l’alter ego immaginario della cantautrice Haley Fohr, nota anche per il suo progetto indie-folk Circuit des Yeux. L’album di debutto raccontava la storia della vita (immaginaria) di Jackie fino ad oggi; su Jacqueline, Jackie Lynn ritorna alla ribalta e la sua storia continua assieme a Fohr, Cooper Crain, Rob Frye e Dan Quinlivan dei Bitchin Bajas. Jacqueline è il seguito dell’acclamato debutto omonimo del 2016.
La band condivide anche il primo singolo “Casino Queen”, brano ipnotico e potente accompagnato da un video diretto da Krzys Piotrowski e dalla stessa Haley Fohr.
Parlando delle origini della canzone e del video, Fohr dice: “Casino Queen mostra una notte nella vita di Jacqueline. La canzone è il video parlano del ‘lasciare andare’ la mentalità da svantaggiato riallineandola con la mentalità del vincitore. Cosa ci vuole per rifocalizzare il proprio specchio interiore e diventare Regina del Casinò? Tutti, a tempo debito, dovremmo definirci prosperi con un po’ di intuizione, fiducia in noi stessi, un briciolo di fortuna e magari una parrucca.”
Jackie Lynn è ormai in giro da qualche anno e per la maggior parte del tempo non l’abbiamo nemmeno vista. Non ci impiegò molto per farsi un nome in città. Poi scomparve. Ruppe gli argini per la prima volta con un disco omonimo nel 2016. L’immagine era allettante. C’erano maschere e un retroscena selvaggio. Qualcosa che si poteva proiettare su uno schermo. La musica aveva un suono grintoso e cristallino, notturno, alto. C’era la stampa. Voci di un seguito di culto in Europa. Lei fece apparizioni in città per circa un anno, poi più nulla.
Così viviamo di musica e ricordi e improvvisamente è il 2020. E Jackie è tornata. Trascinata fuori dalla gabbia, la storia di Jackie autoproclamatasi “eroe di nessuno” era una storia di vendetta e riconciliazione – ma con l’aiuto dello spirito benevolo degli estranei, Jackie Lynn si è guadagnata un secondo giro. Con una mappa come guida, e tutto il peso del mondo come carico, Jacqueline, la signora della strada, è nata.
Ogni traccia di Jacqueline descrive un giorno nella vita di una donna, sola coi propri pensieri. In teoria è la personificazione della forza interiore, della resistenza umile e dell’introspezione crepuscolare attraverso le lenti di una camionista. In pratica, è un testamento della tradizionale band americana.
Queste nove tracce che raccontano la storia di Jacqueline sono state scritte e registrate come band, prima a casa, su nastro, poi mixate agli Electrical Audio da Cooper Crain.