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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
08/06/2024
Live Report
Il Quadro di Troisi, 05/06/2024, Triennale, Milano
La stagione estiva della Triennale inizia con un concerto de Il Quadro di Troisi, che ha proposto il proprio raffinato sound a metà strada tra suggestioni synth-pop e musica cantautorale.

C’era molta gente per l’opening della stagione estiva della Triennale di Milano, dove, dopo un dj-set di matrice downtempo, è salito sul palco Il Quadro di Troisi, ovvero Eva Geist, Donato Dozzy e Piero Micioni, con la partecipazione di Francesca Colombo alle tastiere e al violino.

Come già scritto nella recensione dell’ultimo album (La Commedia, vedasi la recensione qui) e come descritto dagli stessi musicisti in una recente intervista rilasciata a Rumore, si tratta di un gruppo che, rispetto ai diversi progetti dei singoli musicisti coinvolti, dichiara espressamente la volontà di recuperare un sound sintetico con un approccio tipico del pop colto. Un suono che, soprattutto nella prima parte degli anni Ottanta, era riuscito a proporsi ad un pubblico molto più numeroso rispetto alla normale audience degli aficionados di tali sonorità.

 

Come già indicato nella recensione dei Nation of Language (vedasi qui), il problema del synth-pop rimane la resa live. Rispetto ad una formazione di rock classico con la sua mise en scene del suonare strumenti “canonici” (chitarra, basso, batteria), il palco della Triennale viene ad essere occupato da tre musicisti che suonano le tastiere, con una gestualità abbastanza minimale, che oggettivamente tende ad una fissità che alla lunga può portare ad un tedio visivo.

La differenza quindi, come già scritto anche nella suddetta recensione, è risultata essere anche la presenza di una frontwoman che, come successo in questo caso, catalizzi l’attenzione degli spettatori, coadiuvata dall’utilizzo della proiezione di una serie di immagini che generano una visione caleidoscopica multicolore.

 

Il concerto de Il Quadro di Troisi inizia quindi con un intro musicale, “Il Profeta”, per poi lasciare lo spazio scenico ad Andrea Noce con quello che ritengo essere il brano più catchy del loro ultimo album: “I buchi neri”. A seguire una canzone tratta dal primo album, “Sfere di Qi”, seguito da “La Terra”, erroneamente indicata da Eva Geist, come “La verità”, presentata, invece, subito dopo.

Dopo un cenno anche personale di Eva Geist in merito alla fatica e alla bellezza della sua recente maternità, oltre che al ricordo di Massimo Troisi nel suo anniversario, il concerto prosegue con un’alternanza tra pezzi dell’ultima opera e brani del primo album. Un'alternanza che è risultata essere il fil rouge dell’intero set che, difatti, ha visto l’esecuzione di “Beata” e “Non ricordi” nella parte centrale della scaletta.

A seguire viene presentato uno dei pezzi maggiormente ispirati dell’ultimo album, “La notte”, con il suo beat coinvolgente, a cui è succeduta la proposizione, con dedica alla Calabria, regione di nascita della cantante, de “L’alieno”.

 

Il concerto, che raccoglie ampi consensi dagli spettatori, volge alla conclusione con altri due brani tratti rispettivamente dalla Commedia, ovvero “L’abitudine”, e il “Raggio Verde”, estratto invece dal primo album.

L’encore finale è risultato essere una versione estesa del brano “Real” tratto dal primo album, presentato con un bpm particolarmente “movimentato”, in una veste quasi techno: degna conclusione di un bel concerto, dove suggestioni liriche certamente non banali si sposano con un tappeto ritmico seducente e suggestivo.