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MAKING MOVIESAL CINEMA
I mercenari
Sylvester Stallone
2010  (RaiPlay, Prime Video)
AZIONE
5/10
all MAKING MOVIES
23/05/2022
Sylvester Stallone
I mercenari
Credo proprio che a far oscillare la lancetta di un giudizio su un film come questo I mercenari possa essere solo e soltanto una questione di affetto. La regia di Stallone si concretizza in un film tamarrissimo, in bilico tra action spinta e (auto)ironia che poggia su una sceneggiatura leggera come un velo di carta igienica (ogni allusione non è puramente casuale).

Credo proprio che a far oscillare la lancetta di un'eventuale giudizio positivo o negativo su un film come questo I mercenari possa essere solo e soltanto una questione di affetto. L'ultima (a oggi) regia di Stallone si concretizza in un film tamarrissimo, in bilico tra action spinta e (auto)ironia che poggia su una sceneggiatura leggera come un velo di carta igienica (ogni allusione non è puramente casuale) e può trovare il giusto coinvolgimento solo da parte di quel pubblico capace di mettere per un attimo da parte il senso critico, pronto a lasciarsi travolgere da un'ondata di nostalgia per quel cinema d'azione diretto e poco stratificato che imperava negli anni 80 e 90 e che ha donato fama imperitura a tutta una serie di attori muscolari che sono riusciti a imprimersi con forza nell'immaginario collettivo, a prescindere dall'alta qualità o meno dei film a cui hanno partecipato, fermo restando che alcuni di loro, Stallone in primis, hanno siglato o contribuito a creare anche dei grandissimi episodi di cinema (basti pensare a Rocky e Rambo). Detto questo non resta che accomodarsi sul divano, aprire i popcorn, scegliere la bibita giusta e godersi un po' più di un'ora e mezza di botte, sparatorie, battute e scene action in compagnia di queste vecchie glorie del cinema. Oppure potete scegliere qualcosa di meglio da guardare.

 

Barney Ross (Sylvester Stallone) è al comando di una banda di mercenari pronti a intervenire in situazioni molto spinose, del gruppo fanno parte Lee Christmas (Jason Statham), un maestro nel lancio di coltelli, l'esperto d'armi da fuoco Hale Caesar (Terry Crews), l'ingestibile Gunnar (Dolph Lundgren), l'esperto d'arti marziali Yin Yang (Jet Li) e il mago degli esplosivi Toll Road (Randy Couture). Dopo una missione di salvataggio in Somalia Ross è costretto ad allontanare Gunnar dal gruppo, troppo ingestibile, insubordinato e dedito all'uso di droghe. Il gruppo si ritrova nel garage di Tool (Mickey Rourke), un ex membro ora tatuatore e contatto per nuovi lavori, Tool propone a Ross un nuovo contatto, l'agente C.I.A. Church (Bruce Willis) che ingaggerà il gruppo per una missione sull'isola di Vilena dove un ex agente corrotto della C.I.A. (Eric Roberts) sta organizzando un traffico di droga verso gli States con la complicità del dittatore dell'isola, il generale Garza (David Zayas). Sull'isola il contatto del gruppo sarà Sandra, la figlia del generale che odia tutto quel che sta succedendo sull'isola, l'incontro tra Ross e Sandra finirà per complicare la vita già non troppo facile dell'intero gruppo. Seguono esplosioni, morti e botte da orbi.

 

Se non siete fan del genere o dei nomi coinvolti in questo progetto ci sono davvero pochi motivi per guardare questo I mercenari, ciò non vuol dire che il film non abbia dei pregi, ne ha, ma la storia è talmente risibile da non destare nessun tipo di interesse se non in chiave nostalgica o al limite se siete fan delle coreografie e dei combattimenti. Lo Stallone regista è uno che sa quel che fa, il film presenta infatti una regia di tutto rispetto: dinamica, molto attenta alla riuscita delle scene action, alcune delle quali realmente spettacolari (penso alla sequenza con l'idrovolante, davvero ben studiata), si è scelta una cifra stilistica per la resa degli spargimenti di sangue molto grottesca ed esagerata che volendo può ben assolvere alla sua funzione, gli stunt sono davvero ottimi, pare che lo stesso Stallone si sia seriamente infortunato durante le riprese di un film comunque evidentemente impegnativo e tecnicamente ben lavorato. Si apprezza l'autoironia dell'operazione, in questo senso il punto più alto è raggiunto con la breve sequenza che mette a confronto Stallone, Willis e il grande Arnold Schwarzenegger, i tre fondatori del Planet Hollywood creano un siparietto da applausi. Si riflette un po' sul tempo che passa, le icone rimangono tali, scolpite sulla celluloide e nei ricordi dei fan, i corpi invecchiano, qui non è la fiera del precotto come diceva Bill Murray ma quella del botox, vena malinconica fatta carne grazie al martoriato Mickey Rourke. Insomma qualcosa qua e là c'è, per chi scrive questa è un'operazione un po' fuori tempo massimo, l'interesse è scemato con la fine dell'adolescenza, non è escluso però che a molti possa piacere, di certo il vero pubblico di riferimento di questa saga ha già visto e rivisto l'intera trilogia.