La serata si è tenuta al Locomotiv di Bologna, location ormai più che nota nella scena bolognese e non solo. Io e la Marty (fotografa) arriviamo al locale che è ancora mezzo vuoto, ma abbiamo fiducia che la sala si riempirà.
I Management non li avevo mai visti prima dal vivo e per questo ero molto curioso; chiacchierando con qualcuno, prima di entrare, una delle prime domande che mi sono fatto era relativa alla formazione con la quale si sarebbero presentati, dato che formalmente sono un duo. E' però bastato entrare e vedere il palco per capire che erano in quattro (batteria, basso chitarra e voce), con qualche synth a lato palco un po’ nascosto. Questo mi tranquillizza e mi fa ben sperare in un live energico e più indirizzato ai vecchi dischi che all'elettro-pop cantautorale. Non oso sperare in un Pogo (che invece arriverà - spoiler), anche se so che sono famosi per i loro live molto movimentati.
Ad aprire le danze prima di loro non c'è nessuno, soltanto della musica di sottofondo, ed è stato un po’ un peccato perchè sarebbe potuta essere una bella occasione per scoprire qualcuno di nuovo e sono sicuro che Garrincha, la nuova etichetta della band da quest’anno, di validi nuovi artisti ne ha diversi.
Quando salgono sul palco parte il suono di un ululato e i Management incominciano subito con un pezzo da novanta come "Pornobisogno". Si capisce subito che sarà un live potente, la band è davvero muscolare e il power trio rende perfettamente il connubio tra potenza ritmica e sonora, lasciando però sempre spazio alla voce per emergere, accompagnandola con toni che partono dal punk e arrivano ad alcune vette quasi grunge. Sembrerebbe un concerto rock se non fosse per i ritornelli assolutamente efficaci e cantabili, che ci riportano su un pianeta più indie.
Nota di merito a fonici e tecnici, che si guadagnano una più che meritata lode per i suoni: perfetti sin dal primo brano, che in genere è il banco di prova per eccellenza.
Luca Romagnoli parla poco tra un brano e l’altro, ma lo fa spesso e sempre recitando una parte molto satirico-ironica, come uno che non prende sul serio niente e nessuno, nemmeno sé stesso, lasciando inoltre spesso nel dubbio: sta dicendo davvero quello che pensa o sta scherzando? Alla lunga stanca un po’ anche se, dopo la metà del live, capisco che probabilmente lo fa anche per controbilanciare la profonda serietà e drammaticità dei testi.
La serata è davvero un successo: la band macina di brutto, Luca è incontenibile e fa anche un pò di surf crowd sul pubblico. Momento speciale quando invitano Nicolò Carnesi per presentare il loro nuovo singolo, pubblicato alla mezzanotte del giorno dopo (Cimini dicono non sia potuto venire causa un’otite). Il pezzo è musicalmente molto carino e orecchiabile, più vicino al loro mondo cantautorale che alla parte punk, mentre il testo è davvero importante, riesce a toccarmi delle corde importanti e ad emozionarmi.
A questo si aggiungono altri due momenti speciali, in cui Luca si toglie la maschera da Pulcinella abruzzese e rivela tutta la profondità del suo animo. Il primo quando dice: “La musica, salva solo chi la ascolta, ma uccide chi la scrive. Ma tranquilli, va bene così. È un onore morire per voi”. Il secondo momento davvero magico, forse l’apice della sua ironia profondamente drammatica, quando alla fine dei ringraziamenti per ultima ringrazia la Morte, perchè “se tutto ciò che ci circonda, noi stessi, non avesse una fine non potremmo davvero goderne”.
Dopo circa un’ora e mezza il live arriva alla sua conclusione. Il pubblico si è scaldato anche se ci ha messo un po’ e i Management se ne vanno con un finale epico: andandosene uno alla volta, ma senza bis, appena l'ultimo ha lasciato il palco, parte subito la musica di sottofondo.
I Management hanno messo sul tavolo tutta la loro (non poca) esperienza, per una serata molto bella, realizzando un live davvero notevole e ricco di emozioni.
Photo credit: Martina Esposito