Rinomato compositore per il cinema e la televisione, produttore, pianista e tastierista Rossano Baldini ha goduto di una carriera prestigiosa in cui ha registrato con artisti come Gianluca Petrella, Michele Rabbia e Pierpaolo Ranieri, e ha suonato in giro per il mondo con il compositore premio Oscar Nicola Piovani e con le più stimate orchestre italiane. Il suo ultimo progetto rappresenta una sorta di rinascita come compositore e musicista elettronico, che lo ha spinto a creare un nuovo nome a cui associarlo: HUMANBEING. L'album di debutto per questo progetto, che ne porta lo stesso nome, è un ibrido di organico e tecnologico, che scava in profondità nell'essenza umana del compositore, attraverso evocativi paesaggi sonori sintetici. Si tratta di una reinvenzione tempestiva, avvenuta in un tempo in cui a tutti noi è stato ricordato quanto fragile sia la nostra natura biologica e quanto interconnesse siano le nostre vite.
"HUMANBEING è un progetto molto personale", spiega Baldini. "Paradossalmente, è così personale che ho avuto bisogno di creare una nuova identità, separata dal nome che mi sono fatto come Rossano Baldini". Non è un caso che la produzione di HUMANBEING sia avvenuta mentre Baldini e sua moglie aspettavano il loro secondo figlio: è un'opera non solo impregnata della natura meravigliosa del ciclo della vita e della nascita, ma che si riallaccia anche all'infanzia dello stesso compositore romano. Baldini ha iniziato a studiare pianoforte all'età di otto anni, portandolo poi al Conservatorio di Santa Cecilia, per andare a studiare successivamente con artisti del calibro di John Taylor, Kenny Werner, Stefano Battaglia e Franco D'Andrea. Da adolescente era ossessionato dal White Album dei Beatles, una ricca fonte di ispirazione che può indirizzare i giovani ascoltatori impressionabili in una miriade di direzioni diverse, dal pop al collage sonoro sperimentale, dal rock elettrico esplosivo alla narrazione folk-country. In Baldini risvegliò il desiderio di realizzare una visione personale attraverso la musica - un sogno che è stato ostacolato per un certo numero di anni mentre applicava i suoi stimabili talenti a comporre per registi, accompagnando altri artisti o improvvisando sul lavoro di altri musicisti. "Il mio sogno adolescenziale era quello di comporre la mia musica e di fare le mie cose", dice Baldini "Ma quando mi sono fatto un nome come compositore e pianista il sogno adolescenziale è lentamente scomparso. Sono stato fortunato a guadagnarmi da vivere come musicista - in Italia è come vincere alla lotteria. Ma finalmente due anni fa ho deciso di iniziare a creare musica nel mio studio, solo per me stesso".
La prima metà di HUMANBEING, uno dei due trittici di composizioni simili a suite che compongono l'album, è stata scritta durante l'anno e mezzo successivo a tale decisione, nelle ore serali dopo che la figlia neonata di Baldini era andata a dormire. Ma quando la pandemia ha colpito l'Italia ad inizio del 2020, Baldini si è trovato improvvisamente senza obblighi di tournée o di composizione. Come per molti musicisti in tutto il mondo, il tempo per comporre, fino a quel momento un lusso, era improvvisamente disponibile in abbondanza. Così Baldini è tornato al suo progetto e la seconda metà dell'album ha visto la luce nel giro di pochi mesi. Ognuno dei sei pezzi del disco ha il nome di un organo o di una componente del corpo umano: "Flesh", "Blood", "Skin", "Lungs", "Liver", "Heart". Ognuno di essi è elemento vitale in sé, ma tutti interconnessi e funzionanti solo come un insieme complesso e vibrante. I pezzi sono inestricabili l'uno dall'altro, fondendosi insieme per formare un organismo dinamico. Ognuno di questi organi è metaforicamente associato alle emozioni umane, anche se Baldini ha volutamente lasciato tali legami ambigui, permettendo agli ascoltatori di trovare in questi evocativi suoni le proprie connessioni personali ai sentimenti suggeriti. "Il mio obiettivo principale era quello di essere emotivo, ma non sentimentale", spiega. "Compongo musica a partire da forti emozioni, ma ciò che per me è rabbia potrebbe suggerire una sensazione di calma a qualcun altro. Non voglio descrivere precisamente, vorrei raccontare una storia".
Nel parlare delle influenze sulla sua musica Baldini fa riferimento a pietre di paragone che vanno da una sonata di Beethoven alla fertile scena della musica elettronica degli anni '90, che ha prodotto artisti come Aphex Twin e Underworld. In ogni senso, la musica di HUMANBEING è un ibrido: elettronico e acustico, organico e meccanico, tradizionale e innovativo. Il progetto vuole essere anche un ponte tra i media, come possiamo notare dall'ammirevole lavoro grafico che presenta le ipnotiche immagini del fotografo parigino Manuele Geromini, mentre diversi registi, tra cui il richiestissimo Federico Brugia, sono al lavoro sui video di alcuni brani. L'ibridazione si estende anche alla strumentazione e al sound dell'album, che fonde pianoforte, violoncello e altri strumenti acustici, in un vivido paesaggio sonoro elettronico in cui i confini tra i diversi elementi diventano sfocati. In particolare, troviamo Baldini impegnato sul Bercandeon - uno strumento simile a una fisarmonica con due tastiere diatoniche, inventato dal professore svizzero italiano Fiorenzo Bernasconi. Nel 2017 Baldini è diventato ambasciatore dello strumento: "È una situazione molto strana perché non c'è storia nel Bercandeon." sottolinea Baldini "Quando sei un pianista o un sassofonista, ti porti sulle spalle centinaia di anni di storia: quella storia devi capirla e rispettarla prima di poter fare quello che vuoi. Qui non c'è letteratura, non ci sono metodi - devi creare tutto da solo. È molto entusiasmante."
HUMANBEING è esso stesso un viaggio di scoperta, tanto per l'ascoltatore quanto per il compositore. È una musica che evoca tempi e luoghi lontani, mentre si immerge nelle profondità dell'universo umano. Un viaggio tanto interiore ed intimo quanto espansivamente espressivo, che ci regala l'audace reinvenzione di un artista avventuroso.
01. Flesh
02. Blood
03. Skin
04. Lungs
05. Liver
06. Heart