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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
23/12/2019
Depeche Mode
Home
Scritta e cantata da Martin Gore e attraversata da un profondo senso di inquietudine e malinconia, Home parla di salvezza e riabilitazione

Quando il 15 aprile del 1997 esce Ultra, nono disco della discografia dei Depeche Mode, la band è stata a un passo dallo scioglimento. Meglio: dall’implosione. Il tastierista Alan Wilder se ne va, sbattendo la porta, e il colpo mina non poco i già fragili equilibri tra i membri della band.

La situazione che preoccupa di più è quella di Dave Gahan, in preda a una tossicodipendenza feroce, che gli impedisce di partecipare stabilmente alle sessioni di registrazione e di suonare dal vivo (Ultra non avrà un tour promozionale). Non solo: Gahan rischia di finire all’altro mondo per un’overdose di speedball (un mix di cocaina ed eroina), che lo porta alla morte clinica per tre minuti, prima di venire miracolosamente rianimato.

Non è però l’unica ad avere problemi di dipendenza, perché la mente pensante del gruppo, Martin Gore, da anni intrattiene un rapporto strettissimo con la bottiglia per combattere ripetuti attacchi di panico, tanto da non poter fare a meno di bere prima di salire sul palco.

Alla luce di questa situazione estremamente delicata, Ultra rappresenta, pertanto, una vera e proprio ripartenza, una sorta di disco della rinascita, l’album che segna il passaggio a una seconda parte di carriera, che lascia alle spalle il peggio e che guarda al futuro, rielaborando un lungo periodo di sofferenze e incertezze e rinnovando il suono, che assume sfumature virate decisamente verso il trip hop. Non un disco ispiratissimo, forse, ma considerati tutti i problemi che hanno segnato gli ultimi anni della band, decisamente un buon lavoro, caratterizzato peraltro da alcune ottime canzoni.

Home fu il terzo singolo tratto dal disco, un brano che, nelle intenzioni del gruppo, simboleggiava lo sprone per un ritorno alla normalità e che, strano a dirsi, non ebbe un grande riscontro di vendite in patria (arrivò solo alla ventitreesima piazza delle charts britanniche), mentre, invece, raggiunse un inaspettato successo commerciale proprio in Italia, dove conquistò il primo posto delle classifiche nazionali.

Scritta e cantata da Martin Gore e attraversata da un profondo senso di inquietudine e malinconia, Home parla di salvezza e riabilitazione, è il ringraziamento di un uomo che ha vinto la disperazione e ha ritrovato la strada di casa, uscendo dall’incubo della dipendenza (“E ti ringrazio per avermi portato qui, per avermi mostrato casa, per aver cantato queste lacrime, alla fine ho capito…”). Una canzone che parla dell’esperienza di Gore con l’alcolismo, certo, ma che ben si adatta anche alla situazione di Gahan, che proprio in quel momento sta combattendo una battaglia durissima per disintossicarsi dalle droghe.


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