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REVIEWSLE RECENSIONI
29/06/2022
Harry Styles
Harry's House
Al terzo tentativo, l'ex One Direction azzecca un disco fascinoso, moderno, eppure incredibilmente retrò, e dall'impianto melodico irresistibile.

Harry Styles ha iniziato la sua carriera musicale abbastanza presto, facendo un provino per X Factor nel 2010 e venendo ingaggiato, poi, da Simon Cowell per formare i One Direction con Niall Horan, Liam Payne, Louis Tomlinson e Zayn Malik. I One Direction si sono separati nel 2016, un anno dopo che Malik se ne era andato per dare inizio alla propria carriera da solista. Tutti i membri della boyband, a quel punto, hanno iniziato percorsi alternativi con vari gradi di successo, ma quella di Styles è stata di gran lunga la svolta più esplosiva, essendosi guadagnato, in poco tempo, due Brit Awards, un Grammy, un Ivor Novello Award e un American Music Award. Nella sua vita post-1D, Styles è diventato anche una sorta di musa creativa per i registi: Christopher Nolan ha detto che gli piaceva il suo "volto vecchio stile" e gli ha dato un ruolo in Dunkirk. A settembre, poi, Styles reciterà nel film giallo Don't Worry Darling, diretto da Olivia Wilde, che peraltro è anche la sua fidanzata. Un’immagine da star a tutto tondo, quindi, ma dai contorni gentili, avvalorata anche da una forte consapevolezza e da una mentalità aperta, grazie alla quale Styles si è schierato spesso su temi sociali di peso, attirando plausi da parte dell’opinione pubblica.

Con questo nuovo disco, lo stile dell’ex 1D si fa ancora più sciolto e creativamente flessibile, guarda al classic pop degli anni ’70 e al suono sintetico anni ’80, ma senza mai snaturare se stesso. Harry's House è, quindi, riccamente strutturato, deliziosamente sensuale, attinge da più generi senza sembrare derivativo e offre uno sguardo più vivido sulla personalità di Styles, di quanto non avessimo mai avuto prima.

In scaletta, ci sono, ad esempio, molteplici riferimenti al cibo, che Styles ama usare in relazione all'amore e al sesso. Nell'apertura dell'album, la fresca e funky "Music For A Sushi Restaurant,” Styles giustappone la lussuria sessuale a morsi gustosi: “Occhi verdi, riso fritto/ Potrei cucinarti un uovo/ A tarda notte, tempo di gioco/ Caffè sul fornello sì/ Sei un gelato dolce”. Harry è affamato (di vita), riempie la sua casa di vino rosso ("Succo d'uva" in “Grapejuice”), cibi gustosi per la colazione ("Sciroppo d'acero, caffè, frittelle per due” in "Keep Driving"), ancora vino rosso e "una ginger ale" in "Little Freak" e "tè e toast" in "Matilda". C’è una profonda carnalità e un esuberante sensualità in questo continuo ammiccare ai piaceri della tavola, che permea quasi tutte le canzoni del disco.

Ma l'aspetto più straordinario di Harry's House è il suo stare in bilico tra coloratissima estroversione e un mood talvolta più famigliare e intimo. "Late Night Talking" possiede un vivace tiro indie-pop, le cui vibrazioni sembrano evocare Prince, il singolo principale "As It Was", è un ottimo esempio dell'ampiezza espressiva e del calore dell'album, una bomba melodica innescata da un giro di synth che ricorda "Take On Me" degli Ah-a, così come “Cinema”, dolce omaggio alla fidanzata Olivia Wilde, possiede un’armoniosa ossatura funky.

Altrove, invece, Styles ci colloca nell'ambiente rilassante di un giardino all'aperto, come, in "Grapejuice", che possiede il tocco vintage del crepitio di un vinile e parla di come sconfiggere l’ansia, dedicandosi a una deliziosa bottiglia di vino. Si ha l'impressione che questi morbidi momenti bucolici rispecchino un uomo che si avvicina ai trent’anni e che potrebbe optare definitivamente per un suono più intimo, come avviene nell’indie folk di “Little Freak” o nella splendida “Matilda”, meditabonda ballata soft pop dal cuore in mano.

Musicalmente, Harry's House è, quindi, il disco più ricco che abbia mai realizzato. Alcuni diranno che la casa di Harry contiene più mestiere che sostanza. Questa è una valutazione giusta solo in parte. E’ evidente che Styles sappia maneggiare il mainstream con intelligenza, puntando ovviamente al bersaglio grosso, che è quello di conquistare i piani alti delle classifiche. Ma in questo disco ci sono anche idee brillanti, arrangiamenti intriganti e momenti melodici decisamente irresistibili, e quasi mai banali. Per continuare con la metafora dell’appartamento, si può affermare che il ventottenne ragazzo di Redditch ha avuto gusto, evitando di riutilizzare il set di mobili abbinati, che mamma e papà hanno ricevuto come regali di nozze, e seguendo la tendenza del momento, ha utilizzato pezzi dai colori diversi e di diverse epoche. Una scelta che è l'equivalente sonoro di ciò che Styles ha fatto con Harry's House: l’amore di lunga data di Styles per le ere pop/rock classiche domina ancora, ma dopo tre album, l'ex One Direction è davvero diventato un raffinato designer con una visione variegata, fascinosamente retrò e al contempo inaspettatamente moderna. Se vi presenterete alla porta per un saluto, ne resterete affascinati.