Questa è la storia di Happy Together, la canzone che nessuno voleva registrare e che invece costruì la fortuna dei Turtles, una band di ventenni californiani che, all’improvviso, il 14 febbraio del 1967, si ritrovò sul tetto del mondo.
Il brano, infatti, pubblicato inizialmente come singolo e poi inserito nel terzo album della band, vanta numeri da capogiro: prima piazza della Billboard Hot 100 USA, diventando il primo e unico singolo della band in cima alle classifiche americane, top 20 in diversi paesi, incluso il Canada (seconda) e il Regno Unito (dodicesima), disco d’oro sia in Inghilterra che negli States, dove vendette in poco tempo un milione di copie.
E pensare che, come accennato, la canzone, prima di vedere la sua definitiva realizzazione, venne rifiutata da tutti gli artisti a cui fu proposta. Scritto da Alan Gordon, mentre era seduto ai tavolini di un negozio di dolciumi a Brooklyn, il brano fu completato successivamente dallo stesso Gordon con la collaborazione di Garry Bonner, caro amico e anch’esso membro dei The Magicians, un gruppo Rock & Roll con sede a New York. Il demo, che fu registrato con pochi mezzi, fu offerto e rifiutato da dozzine di musicisti, a causa del suono primitivo e della pessima resa sonora del nastro.
I Turtles, invece, si accorsero del potenziale di Happy Together, e dopo averla provata più volte dal vivo, visto l’ottimo ritorno da parte del pubblico, decisero d’inciderla come singolo. Mai intuizione si rilevò tanto azzeccata: oltre al considerevole riscontro commerciale, per la band, infatti, si aprirono le porte del successo, i Turtles vennero chiamati a esibirsi in diversi programmi TV, come The Ed Sullivan Show e The Smothers Brothers Show, la stampa iniziò a portarli in palmo di mano e quella hit, prima tanto sottovalutata, apparve in numerosi film e programmi tv, venne inserita nell’elenco delle canzoni del ventesimo secolo più eseguite negli Stati Uniti (cinque milioni di passaggi radio fino al 1999) e, nel 2007, entrò nella Grammy Hall of Fame.
Ciò che conta realmente, a prescindere da premi e riconoscimenti, è che Happy Together è una canzone bellissima, attraversata da un ingenuo romanticismo, un filo sdolcinata, forse, ma non tanto da offuscare l’immagine nitidissima di un grande amore e di due ragazzi che, solo stando insieme, possono dipingere l’esistenza coi colori della felicità: “Immagina me e te, io lo faccio, Ti penso giorno e notte, è giusto così, Pensare alla ragazza che ami e tenerla stretta, Così felici insieme”; e ancora: “Non riesco a vedermi amare nessuno tranne te, Per tutta la mia vita. Quando sarai con me, piccola, i cieli saranno azzurri. Per tutta la mia vita”.
Ultima annotazione di colore: quando Happy Together entra in classifica, la prima piazza è saldamente occupata da Penny Lane dei Beatles. Passano solo pochi giorni, e i Fab Four vengono scalzati dalla vetta da sei ragazzotti americani, che si ritrovano catapultati, di punto in bianco, nella leggenda.