Marta è una ragazza di Milano che incomincia la sua “vita pubblica” nel 2020, pubblicando il suo primo singolo, “Bonsai”, per l’etichetta Costello’s. Il periodo lo ricordiamo bene, era quello dei vari lockdown, e musicalmente stava incominciando ad esplodere anche in Italia il fenomeno della nu soul, un nuovo genere che riusciva a portare equilibrio tra soul, r’n’b, elettronica, jazz e hip hop. Ogni esponente ha iniziato quindi a proporre la propria personalissima formula, chi puntando più sull’elettronica, chi più sul soul e una nuova concezione di jazz.
In questo contesto Marta pubblica “Bonsai”, facendo capire subito che c’era la possibilità di trovare un nuovo equilibrio tra pop internazionale, elettronica e un mix di influenze circoscrivibili sotto il grande cappello della nu soul. La caratteristica principale di questo brano, e forse anche di Marta stessa, è la delicatezza, che ritroviamo sia nella musica sia nelle cover e nel podcast che Marta condivide, mostrandosi senza paura nel parlare di sé o nell’affrontare temi importanti.
Le tre cover che pubblica all’inizio della sua carriera sono tre brani significativi per il suo background: “Giovanni” di Jamila Woods, “Rapide” di Mahmood e “Fuck it” di Eamon, in cui si intravede chiaramente lo stile e il carattere di Marta. La personalità di Marta emerge ancor più chiaramente nell’ascolto del suo podcast, “Cuore di Vetro”, dove in quattro puntate da un alto dialoga con quattro ospiti su temi anche molto importanti, dall’altro presenta se stessa, il suo pensiero, il suo background e la sua poetica.
Questa delicatezza diretta, decisa, questo desiderio di affrontare temi rilevanti ma sempre partendo da un punto di vista personale, dalla sua esperienza, sono aspetti che trovano compimento in questo primo nuovo disco, Guarda Dove Vai.
Il percorso di questi due anni è stato costellato da sei singoli, sei step necessari per introdurre l’ascoltatore in maniera graduale alla musica e al linguaggio di Marta. Brano dopo brano già vi si può leggere tutto: il pop internazionale, l’elettronica avvolgente, la dolcezza della voce, il tutto all’interno della nu soul.
Guarda Dove Vai (9 brani per una durata totale di circa 26 minuti) inizia subito con un pugno nello stomaco, “Ikea”: un brano tirato che non ci si aspetta e che porta subito a chiedersi quali altre saranno le sorprese dietro le nuove tracce. Forse non proprio una sorpresa ma di certo una conferma è quanto il disco nel suo complesso suoni internazionale: l’utilizzo dell’elettronica viene dalla nu soul inglese, le ritmiche spesso ricordano il mondo latino di Rosalia (la cui influenza su Marta si sente e non solo su questo aspetto) e la decostruzione della classica struttura-canzone pop, come si sente in “Chi Può”, che ripete il ritornello due volte alla fine senza riproporre nessun’altra strofa, portano una ventata di contemporaneità.
Nei testi si parla di amore e distacco, dell’ostinazione all’autosufficienza e del bisogno di non chiedere aiuto, delle ingiustizie della società e del senso di vuoto che spesso prende il sopravvento nella vita, ma anche il desiderio di viverla appieno. Temi che provocano reazioni in chi ascolta e che vengono trattati partendo dal punto di vista e dall’esperienza di Marta stessa, che non si esime dal parlare di sé. In una recente intervista, forse scherzando (o forse no), dice di volere essere un po’ meno Marta-centrica nei suoi brani, però poi ribatte a sé stessa dicendo “però in fondo di cosa dovrei parlare se non di me”. Questo è il punto davvero interessante della sua musica, delle sue canzoni: Ascoltando le sue canzoni è quindi come se Marta la si incontrasse e conoscesse davvero, in un certo senso ci si ritrova a dialogare con lei.
Guarda Dove Vai testimonia i sintomi del profondo processo di evoluzione della musica italiana, che talvolta, finalmente, riesce ad uscire dal seminato in maniera matura e cosciente, portando alla luce una musica che respira l’aria del mondo e non solamente del nostro paese.
Guarda Dove Vai è un disco, nuovo, maturo, delicato e coinvolgente, da approfondire poiché composto da molti strati, tutti davvero da scoprire. E se questo è l’esordio di Marta Tenaglia, possiamo solo dire che siamo molto curiosi di sentire il seguito della storia.