Dopo il debutto del 2015, Manifesto Anti-War, la cantante, musicista e performer Rita Tekeyan torna col nuovo album Green Line, disponibile dal 24 Aprile su Seahorse Recordings.
Devil’s OB”, il primo singolo, è stato pubbicato il 02 Aprile. E' un brano stregato, sofferto, eppur sognante, che racconta di conflitti interni, ossessioni, disperazione e follia.
Il video è stato girato nei boschi dal regista Enrico Fappani, e crea l'atmosfera di una favola dark, usando simboli, un paesaggio incantato e la presenza scenica di Rita, dei suoi gesti e della sua voce, che potrebbe ricordare artiste femminili come Kate Bush e Nina Hagen..
Green Line è dedicato a Beirut, la città natale della Tekeyan. La "Green Line" (linea verde) era quell'area lineare segnata sulle mappe col colore verde durante la guerra civile, che divideva Beirut Est da Beirut Ovest, ed era l'area maggiormente pericolosa e devastata della città.
Le immagini di Beirut nel booklet dell'album sono della stessa Rita Tekeyan, scattate nella Beirut post guerra del 2016, alla ricerca di tracce nascoste del conflitto e di cicatrici che non si rimargineranno.
Green Line è un progetto musicale in cui i sussurri e il silenzio sono essenziali come le urla. Pezzi di memoria sono riassemblati in un nuovo ordine, una nuova dimensione, quella della musica e dei versi, che ricostruiscono lo spazio e il tempo. L'ispirazione viene dal Decostruttivismo e dalla "poetica dello spazio" del filosofo francese Gaston Bachelard.
Il lavoro della Tekeyan è parte di un più vasto progetto incentrato sui dettagli delle storie di guerra, su eventi sconosciuti ai più, eventi di cui nessuna radio e televisione parlerà mai, insignificanti agli occhi del pubblico e della Storia, ma immensi agli occhi di un bambino che, come Rita, è cresciuto in un Paese in guerra.