Nonostante l’indiscussa bellezza dei quattro album che lo hanno preceduto, il successo commerciale per Rufus Wainwright, arriva solo alla quinta prova in studio con Release The Stars (2007), che vince due dischi d’oro, in Canada e in Inghilterra, dove peraltro si piazza al secondo posto in classifica. Rufus è meno tormentato, ha un nuovo compagno e vive con serenità la propria omosessualità. Ha smesso i vizi e le dipendenze dalle droghe, è passato da (scapestrato) enfant prodige della scena pop, ad autore maturo e riflessivo. Release The Stars è, in tal senso, un nuovo punto di partenza, il disco di un uomo che guarda ai sentimenti attraverso il viaggio e i luoghi della sua vita. Una geografia dell’anima che passa attraverso Parigi (Leaving For Paris), Hollywood (la title track) e, soprattutto, Berlino, ove l’album è stato in gran parte registrato (Sanssouci, Tiergarten e Going To A Town).
Quest’ultima è una canzone dalla progressione melodica talmente intensa da lasciare attoniti, un brano solo all’apparenza di facile assimilazione, ma in realtà attraversato da malinconia e tristezza, e da profonde riflessioni con cui Wainwright punta il dito contro la politica estera e interna dell’allora presidente Bush.
Il musicista, che in quel momento storico vive a New York (ricordiamoci che Wainwright è americano, ma naturalizzato canadese), prende le distanze dalla patria che gli ha dato i natali, ripetendo come un mantra la frase “I’m So Tired Of America”, un’invettiva indiretta, ma chiarissima, a George W. Bush, che era presidente da ormai sette anni e aveva, di recente, intensificato la guerra in Afghanistan.
In un’intervista a Q, rilasciata nell’ottobre del 2007, Wainwright affermò di aver sentito il bisogno pressante di scrivere la canzone, che compose in soli dieci minuti: ”In realtà mi piace vivere a New York, godendomi il bottino dell'impero. Detto questo, la situazione politica è diventata così orribile a così tanti livelli, che non credo che nessuno possa fare a meno di scriverne."
La città a cui il musicista canadese si riferisce nel titolo della canzone è Berlino, il luogo in cui, come detto, ha realizzato la maggior parte del materiale di Release The Stars. Berlino, negli intenti di Wainwright rappresentava la cartina di tornasole dell’assurdità di tutte le guerre, perché era una città che, in passato, era stata martoriata e distrutta, e che, con il passare del tempo, aveva imparato la lezione sugli orrori che l'umanità può infliggere a un popolo (“Vado in una città che è già stata bruciata, Andrò in un posto che è già stato disonorato, Vedrò alcune persone che sono già state deluse”).
C’è di più, però. La critica agli Stati Uniti è più ampia, perché non solo investe le pulsioni guerrafondaie di Bush, ma mette anche all’indice l’ipocrisia di un popolo che non si fa scrupoli ad applaudire alle guerre, e che, invece, facendo leva sulla religione, avversa in tutti i modi le minoranze LGBT. Il matrimonio gay, che non era ancora legale nella maggior parte degli Stati Uniti, era, in quegli anni, un tema caldo e dibattuto pubblicamente. Wainwright, che a Berlino aveva trovato l’amore (Jorn Weisbrodt, che poi ha sposato nel 2012) decise di prendere posizione inserendo nel brano alcuni versi, nei quali chiariva senza filtri la sua posizione: “Dimmi, pensi davvero di andare all'inferno per aver amato? Dimmelo e non pensare che ogni cosa che hai fatto sia buona. (Ho veramente bisogno di sapere) Dopo aver inzuppato il corpo di Gesù Cristo nel sangue.” Un testo che non lascia terreno ad alcuna ambiguità e che arriva diretto al centro del bersaglio.
E che Going To A Town fosse una canzone di rottura, indigesta a molti ascoltatori americani, è evidente dal fatto che, se è vero che il brano è uno dei più suonati dal vivo da Wainwright, è altrettanto vero che le liriche acuminate e quel verso, I’m So Tired Of America, hanno sempre suscitato reazioni controverse da parte del pubblico, che spesso e volentieri ne ha subissato di fischi l’esecuzione.