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28/11/2023
Codeseven
Go Let It In
I Codeseven, band melodic hardcore anni '90/'00 della North Carolina, annunciano il primo album in 20 anni dal titolo "GO LET IT IN", disponibie per Equal Vision Records il 1° dicembre, via Kinda.
di La Redazione

I Codeseven sono stati formati da tre fratelli e un paio di amici intimi a Winston-Salem, NC, nell'autunno del 1995 e hanno pubblicato il loro EP di debutto, da tempo fuori catalogo, intitolato Paper Or Plastic su Huel Records nel 1996. Nel 1998, i Codeseven pubblicano A Sense of Coalition, un full-length che viene catapultato dalla loro audace interpretazione di "Boys of Summer" di Don Henley, che porta la band sulla mappa con una Top 10 delle radio universitarie.
 
Non molto tempo dopo l'uscita di Coalition, la band entra in studio per registrare l'EP Division of Labor. Sperimentando sonorità più pesanti, pur mantenendo il taglio melodico della band (all'epoca piuttosto anticonvenzionale) Division of Labor esce nelle strade con numerose recensioni entusiastiche e interviste su Hit Parader, Metal Maniacs, Terrorizer e Kerrang. Anche CMJ ha elogiato il disco, affermando: "Con toni di chitarra rintoccanti, stravaganti cambi di tempo e un delicato equilibrio tra volume e melodia, Codeseven vortica come gli Hot Water Music che fanno un tango con i Cave In". Division of Labor si è piazzato in cima alle classifiche metal del CMJ e hanno partecipato a Heat della WWE.
 

L'ultimo disco della band, pubblicato su The Music Cartel, ha spinto i confini del genere, attingendo all'interesse eclettico e sperimentale dei Pink Floyd e di Bjork e catturando al contempo l'energia e l'emozione del punk. The Rescue è stato prodotto e ingegnerizzato da Alex Newport (At the Drive-In, The Mars Volta, The Melvins) e pubblicato nel maggio 2002 con il plauso della critica e con tournée con artisti di rilievo come Coheed and Cambria, Dredg, Poison the Well, e Hopesfall. La band si è anche fatta nuovi fan con artisti del calibro di Deftones, Finch e Year of the Rabbit.
 
I Codeseven hanno trascorso il 2004 a scrivere il loro debutto su Equal Vision Records, intitolato Dancing Echoes / Dead Sounds, un album che ha visto la band espandere la propria visione in un modo più oscuro ed elettronico. Culmine di un suono in evoluzione e di un'amicizia destinata a parlare ai loro coetanei e a quelli del mondo della musica mainstream, Dancing Echoes / Dead Sounds ha gettato le basi per l'LP di ritorno della band, Go Let It In.

 


 

A 20 anni di distanza, Go Let It In è stato creato con il classico spirito DIY che i membri dei Codeseven - Jeff Jenkins (voce), James Tuttle (chitarra, tastiere), Eric Weyer (chitarra), Jon Tuttle (basso) e Matt Tuttle (batteria) - hanno esercitato appieno registrando tutti gli strumenti nelle loro rispettive case e godendo della libertà di registrare al proprio ritmo. Con l'aiuto di Jeremy Griffith, che è stato arruolato per co-produrre e mixare l'album, il risultato è un'imponente serie di canzoni che vedono la band impegnata a superare se stessa.
 
"Con questo nuovo disco abbiamo affrontato quella che consideravamo la sfida definitiva: scrivere e registrare un full length che suonasse altrettanto bene, se non meglio, dell'ultimo disco", riassume la band. "Dopo una pausa di 20 anni, ci sembrava una sfida impossibile. È difficile sconfiggere il tempo e la nostalgia, ma di certo volevamo provarci. E sì, pensiamo di esserci riusciti".

 

 

 

Tracklisting:
  1. Fixated
  2. Rough Seas
  3. Hold Tight
  4. Laissez-Faire
  5. A Hush…Then A Riot
  6. Mazes and Monsters
  7. Starboard
  8. Punchline
  9. Suspect
  10. Go Let It In