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For What It's Worth
Buffalo Springfield
1966  (Atco Records)
CLASSIC ROCK
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03/07/2023
Buffalo Springfield
For What It's Worth
Un grande classico, una canzone di protesta ispirata dalle manifestazioni per la chiusura del Pandora's Box, un locale di Los Angeles dove i giovani universitari andavano a ballare

For What It's Worth è uno dei grandi classici della canzone rock americana, un brano da sempre considerato come un inno di protesta. Scritta dal chitarrista Stephen Stills, questo successo dei Buffalo Springfield, datato 1966, non parlava però di manifestazioni contro la guerra, ma fu ispirata da un tema ben più prosaico, visto che si riferiva a spontanei raduni giovanili che protestavano contro una disposizione di legge che ordinava la chiusura del nightclub Pandora's Box di West Hollywood. Stills non era mai stato in quel club, ma ne aveva sentito parlare spesso dai suoi compagni di band.

Il chitarrista aveva un’idea che gli frullava per la testa, e cioè raccontare a modo suo qualcosa su quei ragazzi che erano partiti per il fronte del sud-est asiatico a combattere una guerra assurda, ma non sapeva bene come approcciarsi. Un giorno, mentre si trovava a passeggiare con un amico sul Sunset, con grande stupore, si trovò innanzi a una bizzarra manifestazione, la rappresentazione simbolica di un funerale per il Pandora’s Box, uno dei luoghi preferiti dai ragazzi delle scuole superiori e dell'UCLA per andare a ballare e ascoltare musica.

Stills non rimase tanto colpito dallo sfilare pacifico di circa tremila ragazzini, quanto piuttosto dalla presenza della polizia antisommossa, un’intera compagnia della polizia di Los Angeles in completo assetto da battaglia, con scudi ed elmetti, pronti a caricare. Ma non c’erano sommosse o saccheggi, solo un composto sfilare e qualche innocuo slogan. Stills non riusciva a capacitarsi del perché di questo sproporzionato schieramento delle forze dell’ordine e quali fossero i veri motivi per cui ci si accaniva per chiudere un club, dove i ragazzi si limitavano a ballare e a divertirsi. Era una cosa ingiusta e senza alcun motivo. Così, appena rientrò a Topanga, dove risiedeva, trovò subito l’abbrivio per scrivere il testo e a completare la canzone. Il tutto in quindici minuti.  

Il brano non compare su Buffalo Springfield, il primo omonimo disco della band, ma dopo che For What It's Worth divenne un singolo di successo, venne inserita nelle ristampe dell’album sostituendo Baby Don't Scold Me. La canzone, rispetto al resto della scaletta, ebbe un approccio alla registrazione completamente diverso, perché la band si rifiutò di coinvolgere i due produttori, Charles Greene e Brian Stone, con i quali avevano avuto continui dissidi durante la lavorazione del materiale. Greene e Stone, infatti, avevano insistito per registrare ogni musicista separatamente e poi combinarli successivamente in tracce da mono a stereo, il che produceva un suono metallico, dal quale la band era disgustata.

Nonostante fosse una canzone di protesta, For What It's Worth venne utilizzata negli anni ’90 in un jingle che pubblicizzava la birra Miller. Il messaggio anti establishment venne, ovviamente, del tutto ignorato, tanto che la canzone fu modificata, eliminando la frase "C'è un uomo con una pistola laggiù, che ti dice che devi stare attento". Stills, più volte pungolato sull’argomento, si è sempre messo sulla difensiva, sostenendo che i Buffalo Springfield non erano un gruppo militante e che lui trovava profondamente stupido prendere posizioni politiche attraverso le canzoni. Questo fu uno dei motivi per i rapporti non proprio idilliaci con Neil Young che, pur facendo parte della band, ogni tanto sbatteva la porta e se ne andava, e che, poco prima che For What It's Worth finisse in uno spot pubblicitario, scrisse This Note's For You (1988), una canzone che attacca frontalmente tutti quegli artisti che svendono la propria arte a scopi di lucro commerciale.