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REVIEWSLE RECENSIONI
Feld
MARTIN KOHLSTEDT
2023  (Edition Kohldstedt / Costello's Agency)
EXPERIMENTAL/AVANT-GARDE ELETTRONICA
9/10
all REVIEWS
25/05/2023
MARTIN KOHLSTEDT
Feld
“Feld”, sesta opera del compositore di origine tedesca Martin Kohlstedt, è un disco che percorre spazi musicali diversi tra loro, dove ancora una volta Martin riesce a trascendere le classiche definizioni di genere dando forma a qualcosa di unico.

Probabilmente in Italia è un nome conosciuto solo a pochi, ma basta buttare un occhio fuori dal Bel Paese per rendersi conto che Martin Kohldstedt è uno degli esponenti di maggior spicco della musica elettronica, strumentale e d’avanguardia europea e internazionale. Una posizione guadagnata e mantenuta nel tempo, come già ampiamente mostrato con i precedenti album Tag, Nacht, Strom, Ströme e Flur, i quali hanno tutti ricevuto riconoscimenti internazionali.

La proposta di Kohldstedt è molto eterogenea, oltre che nei contenuti, anche nelle collaborazioni e nelle ispirazioni. Nel suo percorso, infatti, l’artista ha avuto modo di collaborare con il rinomato coro Gewandhaus di Lipsia, ma anche con artisti del calibro di Douglas Dare, Sudan Archives, Henrik Schwar, oltre che di dedicarsi ad una folta produzione di musiche per film, opere teatrali, podcast e audio libri e videogame.

Dai concerti alle sue opere, inoltre, Martin porta i confini tra il suo essere persona e artista ad essere sempre più labili, rendendo i suoi gesti artistici iconici e al tempo stesso emozionali e personali. Fin dal suo primo live, ad esempio, ha aperto una sezione del suo sito ad un’iniziativa tanto semplice quanto affascinante: il Tour Diary. Alla fine di ogni concerto Martin scrive le sue emozioni, sensazioni e impressioni sulla serata e dà la possibilità a tutti di lasciare un messaggio, di modo che la musica possa diventare un’occasione di dialogo, scambio e riflessione tra le persone, che possono così condividere i loro pensieri tra loro e con l’artista stesso, proseguendo in forma diversa il dialogo iniziato con la fruizione del live. Un impegno personale che non si ferma alla condivisione delle emozioni proprie e altrui, ma si riversa anche nel mondo esterno, come testimonia il progetto “The forest”, grazie al quale da ormai più di vent’anni Martin ha favorito l’avvio di un processo di riforestazione vicino alla sua città natale in Germania.

 

Feld, sesta opera del compositore tedesco, è di conseguenza anch’esso un disco personale, sfaccettato, che presenta diversi livelli di ascolto, tanto da renderlo a dir poco sensazionale. Un racconto travolgente, che suggestiona l’ascoltatore sin dai titoli delle canzoni da cui è composto (parole dal significato ignoto, sintetico ed evocativo), per poi culminare nella capacità di Kohldstedt di unire una produzione elettronica all'avanguardia con approcci analogici e acustici.

Per poco più di 40 minuti, Kohldstedt accompagna chi decide di seguirlo in un viaggio tra la musica elettronica, la musica d’avanguardia e quella strumentale. Un viaggio che incomincia con “LUV” e termina con “MYN”, dove ogni brano ha una sua diversa anima: alcuni più elettronici, altri che mettono al centro il pianoforte e altri ancora ambient o sperimentali. Una diversità che però non è sinonimo di farraginosità, perché Feld non permette di essere ascoltato a pezzi, il prezzo da pagare sarebbe il perdere il sottile filo di sottotrama che lo attraversa.

All’ascoltatore è offerta un’esperienza che lo mette al centro, dove può esperire moltissime influenze, provenienti sia da diversi generi musicali, sia da diversi mezzi di comunicazione sonora, come quelli del cinema. L’esperienza di Kohldstedt in campo cinematografico, difatti, è evidente: sembra quasi che abbia creato una colonna sonora che ognuno può liberamente adottare e adattare alla propria esistenza.

Sarà un caso che proprio lui è tra i responsabili dello sviluppo di progetti Generative Music, Computer Music e Random Music che stanno conducendo un'avveniristica ricerca intorno alla creazione di una “composition machine” in grado di creare musica nutrendosi dei rumori e dei suoni che la circondano, interagendo con ciò che ha intorno, persone incluse?

 

Feld è un disco notevole, che merita di essere scoperto e ascoltato da più persone possibili anche perché annovera un grande pregio che spesso i suoi colleghi non hanno: al netto di quanto possa sembrare a descriverlo, è assolutamente semplice e per nulla complicato, arriva immediatamente fin dal primo ascolto. Non perdetevi l’occasione di concedervi questo bellissimo viaggio, bastano solo delle buone cuffie.