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REVIEWSLE RECENSIONI
Everything Is Temporary [EP]
Janaki's Palace
2020  (Costello's Records)
PSICHEDELIA ITALIANA POP
7/10
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30/04/2020
Janaki's Palace
Everything Is Temporary [EP]
Eccellente EP d’esordio dei Janaki’s Palace, "Everything Is Temporary" danza in punta di piedi con elegante levità tra psichedelia, soul e fragranze brit(ish) pop.

Dici Borgomanero e subito la mente vola alla (neo-)psichedelia. Ok, non esattamente, ve lo concedo. Tuttavia da Borgomanero provengono i giovanissimi Janaki’s Palace, quintetto che in era pre-COVID-19 – il 21 gennaio, se amate la pedanteria - ha dato alle stampe per i tipi di Costello’s Records un EP, Everything Is Temporary, che nella psichedelia affonda unghie e radici.

In epoca di barboso e barbuto cantautorato indie e conati trap, suonano deliziosamente out-of-fashion queste tre spumeggianti canzoni innervate di un’edenica immaturità che ne alimenta viepiù il fascino. “Essere immaturi significa essere perfetti,” sentenziava Oscar Wilde (o meglio, Lord Henry Wotton in The Picture of Dorian Gray) e come dargli torto?

L’impasto sonoro è di grana talmente fine che pare quasi doversi sfaldare da un momento all’altro in mille petali sonori; e talora accade, quantunque un attimo dopo essi tornino magicamente a ricomporsi, seguendo logiche armoniche rigorose e disciplinate, non sprovviste, tuttavia, di una certa originalità. Tutto ciò è abbastanza evidente in “Reflections” (a mio avviso, il migliore dei tre pezzi che compongono l'EP), dove il prezioso e ben costruito lavoro del basso fa da intelaiatura a un arrangiamento che si muove tra stop and go  e cambi di tempo pienamente funzionali al brano, il tutto impreziosito da fraseggi e temi chitarristici tanto semplici quanto deliziosamente accattivanti.

Le altre due tracce, “CPH-Ø1” (uscito anche come primo singolo) e “August”, confermano una brillante attitudine alla melodia e alla coralità ariosa. Questa è musica che respira e che fa respirare.

Ora, un “vero” critico concluderebbe con qualcosa del genere: “li aspettiamo alla prova sulla lunga distanza”. Io, invece, mi godo questo breve, incantevole EP senza aspettarmi nulla. Va già benissimo così, visti i tempi che corrono.

Una nota di merito a parte mi sia concesso apporla a margine per la bella voce di Chiara Ruga, la quale si destreggia con una padronanza degna di lode su saliscendi acidulo-melodici non propriamente semplici. Applausi.


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