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REVIEWSLE RECENSIONI
08/04/2018
Eradius
Eradius
Ottima partenza per gli Eradius, duo italo-britannico, che sbeffeggiando tutto ciò che è commerciale approdano sul mercato musicale con l'omonimo album “Eradius”.

Ottima partenza per gli Eradius, duo italo-britannico, che sbeffeggiando tutto ciò che è commerciale approdano sul mercato musicale con l'omonimo album “Eradius”.

Il genere, non particolarmente facile da inquadrare, è in realtà una rielaborazione di alcune super band contemporanee quali Royal Blood, da cui vengono presi molti spunti, Muse e Red Hot Chilli Peppers vecchio stampo per molti aspetti riguardanti la ritmica.

A colpire fin da subito sono non solo l'ottima produzione e la notevole qualità tecnica, ma anche la giovane età dei componenti che fa ben sperare per le generazioni future.

“Democrazy”, singolo di lancio, ricorda moltissimo i Royal Blood ma con una chiave più personale e a tratti più dissonante e tenebrosa. Fin da subito emerge la completezza e la sinergia di questo duo, che riempie lo spazio con un sound accattivante e una melodia completa che fa invidia a band ben più numerose.

“Medusa”, brano estratto a ridosso dell'uscita dell'album, è una crasi tra i Red Hot Chilli Peppers di un tempo, i System Of a Down e uno stoner puro e secco. Più aggressivo rispetto al primo singolo, questo secondo brano non fa che confermare l'efficacia e la cultura musicale degli Eradius.

Molto Muse è invece “Feel”, che sembra mischiare le carte in tavola, stravolgendo ancora una volta chi ascolta, unendo tecnica, ispirazione contemporanea e personalità in una commistione che funziona e conquista.

Non sono necessari tanti ascolti per capire che “Eradius” è un album interessante, giovane ma allo stesso tempo maturo, e catalizzante. L'unica pecca, ma che può anche essere vista come una ricchezza a seconda di chi ascolta, è l'eccessiva diversità di stili, che rappresentano un virtuosismo ma allo stesso tempo una linea non sempre precisa. Gli Eradius sono un duo interessante, tecnicamente preparato e con ottimi ascolti alle spalle, che hanno saputo giocare bene tutti gli assi, ma che per le successive produzioni deve riuscire ad incanalarsi in una linea che faccia da filo conduttore alle loro composizioni.