Cerca

logo
REVIEWSLE RECENSIONI
23/09/2024
The The
Ensoulment
Dopo quasi venticinque anni, i The The tornano con un album di canzoni inedite. “Ensoulment” segna una vera e propria rinascita artistica per Matt Johnson, offrendo un perfetto equilibrio tra passato e presente. I temi, già esplorati in passato dal cantautore, trovano qui nuova linfa grazie alle esperienze profonde vissute negli ultimi anni.

Senza dubbio il 2024 sarà ricordato per il grande ritorno di Matt Johnson e dei suoi The The, con la pubblicazione di Ensoulment, il primo album in studio del gruppo britannico dal lontano NakedSelf del 2000. Per chi ha seguito il percorso artistico di Johnson, questo ritorno è molto più di un semplice nuovo capitolo: rappresenta una rinascita personale e creativa, figlia di anni complessi e trasformativi che hanno contribuito a definire profondamente il tono e la visione di questo lavoro.

La storia del gruppo, iniziata nel 1979, ha sempre ruotato attorno alla figura carismatica di Matt Johnson, un artista mercuriale che nel corso degli anni è stato capace di spaziare tra generi diversi, ma sempre mantenendo una coerenza tematica e stilistica che ha reso i The The un’entità unica nel panorama musicale internazionale. Dopo l’esordio in chiave sperimentale con Burning Blue Soul (1981), inizialmente accreditato al solo Matt Johnson e poi ristampato con il nome della band a partire dal 1993, i The The hanno iniziato a farsi conoscere con Soul Mining (1983), grazie a singoli come “This Is the Day” e “Uncertain Smile”, un sound capace di fondere il synth-pop con elementi di rock alternativo e testi spesso e volentieri taglienti e critici nei confronti della società contemporanea. Il successo commerciale arrivò poi con Infected (1986) e Mind Bomb (1989), due dischi che consolidarono la reputazione di Johnson come autore profondo e politicamente impegnato.

Mind Bomb in particolare, oltre all’ingresso in formazione di Johnny Marr degli Smiths, vide la band collaborare per la prima volta con il produttore Warne Livesey (Julian Cope, Midnight Oil, Deacon Blue), un nome che ritorna proprio in Ensoulment, sottolineando un ciclo che si chiude e si riapre con nuove prospettive. Mind Bomb segnò un importante punto di svolta per i The The: da lì in poi la band abbraccerà sonorità sempre più complesse, inserendo nei testi riferimenti filosofici e spirituali. Il successivo Dusk (1993) confermò questa direzione, spostando il focus su un sound più chitarristico e meno elettronico, in un periodo in cui la band raggiunse l’apice della sua popolarità. Dopo Hanky Panky (1995), un improbabile disco di cover di Hank Williams, e NakedSelf (2000), un album oscuro e sperimentale, Johnson – stanco delle dinamiche tipiche dell’ambiente discografico – decise di allontanarsi dalle scene, dedicandosi principalmente alle colonne sonore, lavorando a stretto contatto con il fratello regista Gerard (Tony, Moonbug, Hyena, Muscle).

Dopo una pausa durata oltre due decenni, interrotta solo da qualche esibizione dal vivo e dalla pubblicazione del live The Comeback Special nel 2021, Matt Johnson ha finalmente trovato l’ispirazione per tornare a scrivere nuove canzoni in seguito alla morte del fratello Andy “Dog” Johnson (artista che ha realizzato tutte le illustrazioni di copertina dei The The), dedicandogli nel 2017 il singolo “We Can’t Stop What’s Coming”, che vede nuovamente l’amico Johnny Marr alla chitarra.

 

Ed eccoci arrivati a Ensoulment, un disco che rappresenta non solo il ritorno di Johnson alla musica, ma anche il risultato di un percorso di guarigione personale. Negli ultimi anni, il leader dei The The ha affrontato un’infezione alla gola potenzialmente letale che lo ha portato a subire un delicato intervento chirurgico nel 2020. Questo periodo di sofferenza e riflessione ha evidentemente influenzato profondamente la sua arte, portandolo a realizzare a un disco che esplora temi universali come la morte, la rinascita e la lotta per trovare un senso in un mondo sempre più caotico.

Musicalmente, Ensoulment riprende molti degli elementi che hanno reso i The The una band iconica, ma li rielabora con un senso di urgenza e intensità che riflettono le esperienze recenti di Johnson. La produzione, affidata come detto nuovamente a Warne Livesey, evoca in maniera intelligente il sound di Mind Bomb, con arrangiamenti densi e stratificati che creano un’atmosfera inquietante e a tratti cupa. Il chitarrista Barrie Cadogan, il bassista James Eller, il tastierista DC Collard e il batterista Earl Harvin – che suonano con Johnson dal 2018 – contribuiscono a dare vita a un groove oscuro e ipnotico, perfetto per accompagnare la voce baritonale di Johnson, che appare più potente e profonda che mai.

Il brano d’apertura, “Cognitive Dissent”, definisce immediatamente il tono dell’album con una critica feroce alla manipolazione della realtà attraverso i media e Internet. È una riflessione sul potere distorsivo delle informazioni digitali e su come la verità stessa sia diventata un concetto sfuggente. Questa visione del mondo, satirica e disincantata, pervade tutto l’album, ma Johnson riesce anche a trovare momenti di intimità e vulnerabilità in brani come “I Want to Wake Up with You”, una ballata romantica che mostra il lato più umano e fragile del cantautore.

 

Uno degli aspetti più affascinanti di Ensoulment è la capacità di Johnson di alternare canzoni politiche e socialmente impegnate a brani di natura più personale e filosofica. In “Kissing the Ring of Potus”, per esempio, l’artista non si trattiene dal criticare aspramente la classe politica americana, con un testo pungente e provocatorio che richiama un disco come Infected. Tuttavia è nei momenti più intimi, come nella conclusiva “A Rainy Day in May”, che Johnson riesce a toccare corde emotive più profonde, narrando un incontro casuale su un treno carico di sensualità e romanticismo, evocando un senso di desiderio e connessione umana che si manifestano quasi come una necessità in un mondo sempre più alienato.

Insomma, Ensoulment non è solo un ritorno musicale per i The The, ma una vera e propria rinascita artistica per Matt Johnson. L’album è un perfetto bilanciamento tra il passato e il presente, in cui i temi già esplorati in passato dal cantautore trovano nuova linfa grazie alle esperienze vissute negli ultimi anni. La produzione sofisticata, l’intensità emotiva e l’incessante ricerca di significato fanno di questo lavoro un’opera rilevante e attuale, in grado di parlare sia ai fan storici del gruppo sia a una nuova generazione di ascoltatori. Se Mind Bomb e Dusk avevano definito i The The negli anni Ottanta e Novanta, Ensoulment rappresenta il manifesto di un’artista che, pur attraversando il dolore e la difficoltà, ha trovato la forza per trasformarsi e rinascere.