Ciao Pete, sono Elisa, è un piacere conoscerti!
Ciao Elisa, come stai? Immagino tu sia in Italia, giusto?
Si, ti sto chiamando dall’Italia, mi trovo in zona Milano!
Wow, come è cambiato il mondo, stavo giusto raccontando a mia moglie che oggi ho fatto 3 interviste. Quello che è pazzesco è che alle 18 ho parlato con un giornalista che chiamava da Perth, Australia, alle 18.30 ho parlato con un tizio che stava a San Antonio, in Texas, e adesso sto parlando con una ragazza che sta a Milano, in Italia! E’ incredibile! Dall’Australia all’America… con l’Italia nel mezzo!
Oltretutto, tutti quanti con fusi orari differenti!
Si! Il tizio in Australia mi ha detto buongiorno, ma era pronto per andare a dormire… è pazzesco! Come va?
Beh, qui si ricomincia a vedere qualche concerto finalmente e poi ho sentito il vostro album, meraviglioso, aspettiamo l’uscita ufficiale! Qui avete molti fan!
Bene! Siamo molto felici di avere quest’album in uscita, le recensioni sono molto buone e quindi siamo molto soddisfatti.
Ho letto che di solito tutti i membri della band cooperano al processo di scrittura e composizione delle canzoni…
Normalmente siamo sempre in tour in giro per il mondo, sempre in concerto, e quindi ci vengono idee mentre viaggiamo, durante le ore passate nel tour bus. Questa volta però è stato molto differente, perché ciascuno era relegato nella propria casa, quindi tutte le canzoni sono state scritte da un singolo componente della band nel proprio home studio. Inoltre avevamo molto tempo e quindi abbiamo creato molte più canzoni del solito. Quando è stato il momento di selezionare le tracce per l’album avevamo tantissima scelta! Jimmy, il nostro chitarrista, e Carl, il nostro cantante, sono riusciti persino a scrivere due album come solisti in questo periodo, è stato incredibile! È stato fantastico scegliere tra tanto materiale. Molte canzoni non sono state incluse ed è un peccato, perché c’erano davvero tanti pezzi validi. Abbiamo agito in stile giuria, dovevamo essere ovviamente tutti d’accordo, ma è stato semplice capire quando un pezzo doveva essere selezionato: si notava subito quando la maggior parte dei membri della band era convinta ed entusiasta di una traccia. Avremmo potuto fare un album doppio, ma non lo volevamo fare, penso comunque che sia stata fatta un’ottima selezione, una selezione giusta. E le reazioni della gente sono ottime. Beh, magari lo sarebbero state anche nei confronti delle canzoni eliminate, non si può mai sapere!
È stato tutto un po’ strano, quando siamo andati in studio per registrare le restrizioni erano ancora in corso. Il nostro producer è svizzero e quindi ha dovuto fare 10 giorni di quarantena. Il nostro cantante vive a Vienna, quindi io, Jimmy e Lee siamo andati normalmente in studio e poi abbiamo spedito i file a Carl e lui ha registrato le voci nel suo studio di casa. Ci sono un sacco di band che fanno così, ma normalmente noi non lo facciamo, perché siamo abituati a trovarci tutti insieme in studio, ma è andata bene. Ci siamo visti via Skype e Zoom e non è stato difficile mettere insieme il tutto. E’ stato un album diverso, nella sua creazione.
Cosa ci puoi dire in merito al titolo dell’album Surviving The Law e agli argomenti toccati dalle canzoni?
Beh, è quello che stiamo facendo anno per anno, no? C’è stata questa Brexit qui in Gran Bretagna, è stato un incubo, un bagno di sangue, chissà per quale motivo si è andati in questa direzione. Certamente chi ha votato per questa legge non suona in una band rock’n’roll e non va in tour! Non ci sono state molte occasioni per via della pandemia, ma quelle poche volte in cui avevamo necessità di muoverci, era un incubo capire quali regole seguire. Tutto è in continuo cambiamento e ogni volta che ti devi muovere o fare qualcosa non sai mai quali siano le modalità. Sono in contatto con Roger Glover dei Deep Purple e stavamo parlando del titolo del loro album, Turning to Crime, mi piace molto e gli ho detto “beh, capisco il titolo, perché stiamo a fatica Surviving The Law”!
Non so se è lo stesso in Italia, ma qui abbiamo centinaia di leggi che mensilmente vengono approvate e non sono mai state stampate da nessuna parte. Devi obbedire ad una legge che non puoi nemmeno leggere! Ovunque tu vada stai cercando di sopravvivere alla legge, non riesci mai a capire se stai facendo la cosa giusta, non riesci a capire se stai facendo le cose nel modo corretto, è così che mi sento in questo periodo quando vado all’aeroporto. Quindi… “we’re Surviving The Law”! Ecco tutto!
Si in effetto ho sentito la scorsa settimana che i White Lies hanno cancellato una data a causa del blocco in dogana degli strumenti e dell’attrezzatura, davvero assurdo! Cosa puoi dirmi della canzone “Waiting for the World to End”? Quando ho letto il titolo ho pensato di nuovo a tutta questa situazione, alla pandemia, etc.
Ah questo e stato Jimmy, era davvero stufo di questa situazione, ma in questo periodo tanti hanno scritto album con riferimenti chiari a quello che stava accadendo, che sta accadendo, non possiamo farne a meno perché fa parte della nostra vita. Quando Jimmy ha scritto quella traccia eravamo bloccati in casa e si sentiva davvero depresso. Quando eravamo in lockdown Jimmy si è messo davvero a lavorare sodo e dopo 3 o 4 mesi aveva 12 canzoni, canzoni davvero belle, e gli abbiamo detto “wow, devi aver composto ogni giorno per tutto il giorno!”. Questa è stata una delle prime che abbiamo scelto!
Ma l’energia sprigionata dall’album è positiva e i fan se ne accorgeranno!
Si, concordo, anche se in alcuni punti e sfaccettature è anche pesante! Ma è stato fantastico tornare a suonare insieme, dopo tutto questo tempo. Si sente nell’album che eravamo entusiasti di essere lì di nuovo insieme a suonare! Per un sacco di tempo non ci siamo visti, per un po’ non siamo mai stati insieme neanche per un’uscita. In studio era la prima volta che ci vedevamo di nuovo da un anno e mezzo, quindi è stato pazzesco ritrovarci in studio!
Penso che non sia mai accaduto prima, nei vostri 54 anni di carriera, uno stop così lungo. Abbiamo anche una domanda da un amico bassista, vostro fan. Ogni tanto trovo sia carino fare delle domande che arrivano da qualcuno che condivide la stessa passione. Paul Del Bello ti chiede: “se potessi tornare indietro nel tempo e dare un solo consiglio al te stesso ventenne, quale sarebbe?” Ovviamente in materia di basso.
Mah, io ho iniziato a suonare il basso non tanto per scelta ma perché alla band serviva un bassista. Suonavo la chitarra, ma ad un certo punto abbiamo licenziato il bassista, non abbiamo trovato nessuno di disponibile e i ragazzi mi hanno detto “ok, suoni tu”! Quindi non saprei, nessun bassista mi ha mai fatto una domanda prima, mi sento molto più un cantante che bassista, ma quello che direi saltando dettagli tecnici è qualcosa che hanno sempre detto a me: “less is more”! Ovvero non impazzire e cazzeggiare suonando assoli assurdi con il bass, ricordati che stai suonando il basso, non sei la chitarra solista. Mi chiedo sempre “come posso ottenere un buon groove, ma allo stesso tempo far volare la canzone e dargli ritmo”? Suonare meno, ecco la chiave, non so davvero se sia un consiglio efficace, ma penso di si.
In generale cosa suggeriresti a chi sta iniziando oggi ad approcciare il mercato della musica? Hai un’esperienza pazzesca e immagino che per voi la magia sia iniziata supportando i Deep Purple e iniziando a fare tour con loro. Oggi sembra esserci un panorama molto difficile per riuscire ad emergere.
Sono davvero affascinato da quello che sta succedendo in questi tempi, ti faccio un esempio. Ho 75 anni e quando abbiamo registrato il primo disco si trattava di un avvenimento pazzesco, era qualcosa di raro. Arrivavamo dalla Scozia e l’unica cosa che potevamo fare con quel disco era suonare nei pub e nei locali, cercando di farci conoscere e sperando che qualcuno lo passasse in radio. Ma oggi è diverso: tutte le band, anche quelle che sono in piedi da un mese, volendo possono pubblicare il loro quarto album, chiunque può incidere un disco! La tecnologia è così incredibile, e una volta che hai fatto un disco, beh, succede quello di cui ti raccontavo prima: stavo parlando un’ora fa con un giornalista australiano, e poi con il tipo di San Antonio in Texas mezz’ora fa, e adesso parlo con te in Italia. Se fai un disco, in un’ora può essere in tutto il mondo! Carichi on-line della musica e in un secondo è diffusa in tutto il mondo, non importa se sei Elton John o un ragazzino, la tua musica sarà diffusa. Il vero problema oggi è vivere di musica.
Sto ancora ridendo perché venerdì il nostro album sarà pubblicato, metteremo un annuncio su Facebook, ma nel mentre ci sono persone come te che hanno già sentito l’album, ne hanno scritto recensioni, etc., così ho chiesto alla casa discografica: ma non dovremmo anticipare l’annuncio? C’è anche una bellissima recensione su YouTube online da prima che l’album sia diffuso, ma mi hanno detto: “Non preoccuparti, sono recensioni bellissime”! Domani, prima ancora che l’album sia lanciato, caricheranno tutto su YouTube! Non c’è bisogno di comprare l’album, ascoltalo gratis! E’ assurdo! Una pazzia! 50 anni fa, quando abbiamo registrato il primo album, non era di certo così! Ma le nuove band sono davvero fortunate ad avere a disposizione questo meraviglioso mezzo che è Internet e tutti i media digitali. È importante utilizzarli, ma vivere di musica è sempre più difficile, perché non farai mai soldi grazie ad un disco. La chiave di volta per far conoscere la tua musica è suonare, fare concerti. Non posso dare un vero e proprio consiglio quindi, ma dire che è importante fare di Internet e dei media digitali il miglior uso possibile. Io conosco me stesso, non vado per club o alla scoperta di nuove band, ma vedo spesso le band che suonano con noi e che ci supportano in tour. Tutti però possono andare su YouTube e scoprire nuove band e nuove proposte, vedere cosa sta succedendo nel panorama musicale, ed è meraviglioso! Trovo ci siano un sacco di plus in questo fenomeno!
Ho visto che avete in programma delle date un USA, girerete anche l’Europa?
Negli ultimi due anni non abbiamo fatto altro che cancellare date e anche l’inizio di quest’anno è stato assurdo, tutti i tour tranne quelli estivi sono stati cancellati. Ora avremmo dovuto essere quasi alla fine di un tour in Russia e Ucraina, dopo aver passato tutto il mese di marzo in Russia e aprile in Ucraina, in città come Kiev, Kharkiv e Zaporizhzhya. Inizieremo a giugno con 4 show, ci saranno poi dei festival estivi e faremo delle date in Europa: in Germania, dei festival in Norvegia, in Svezia e poi saremo in Austria e in Svizzera, non credo che arriveremo in Italia, ma sai, è ancora tutto work in progress, parlerò con la mia agenzia per vedere di ottenere un bel concerto a Milano magari!
Assolutamente! È anche un’azienda italiana, di certo avranno un occhio di riguardo per le date italiane!
Si, la casa discografica è a Napoli!
Abbiamo ancora tempo per un’altra domanda?
Certo, questa è l’ultima intervista della giornata. Ma sai, quando c’è un nuovo album in uscita è abbastanza normale fare tante interviste, e ne sto facendo molte di persona perché in fondo sono uno dei membri originali della band, e tutti vogliono parlare con Pete! Quindi, eccomi qui!
Lo scorso weekend passeggiavo tra le bancarelle di un mercato dedicato ai vinili e ho visto tanti dischi di musica anni ’8. Pensi che le nuove generazioni continueranno a comprare dischi dei Rolling Stones, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Deep Purple e così via o pensi che chi compra questo tipo di musica sia per forza di cose qualcuno che è cresciuto con queste canzoni?
No, è una certezza: le nuove generazioni comprano dischi rock. La musica rock originale, le leggende del rock. Come è possibile non ascoltare i Led Zeppelin, o gli Stones? I giovani stanno ancora scoprendo questi gruppi del passato. Non sono le persone più anziane che comprano questi dischi: loro li hanno già o li hanno già avuti in passato. Considera questo punto di vista: abbiamo ottenuto il nostro successo negli anni ’70, quindi quelli che vengono a vederci in concerto ora dovrebbero avere la mia stessa età, ma non è così. Quando guardo il pubblico dal palco, non vedo persone di 70 anni. C’è un sacco di gente di 30 o 40 anni, una generazione successiva alla mia; erano bambini quando abbiamo iniziato a lanciare il primo disco. E beh, oggi quando sei sul palco e guardi le prime file, le persone hanno la stessa età di quelli che erano in prima fila nel 1973, non sembra davvero ci sia alcuna differenza! Arrivano agli show, non so se per la leggendaria fama della band o cos’altro, ma vengono ai concerti! E anche le nuove band rock, quelle giovani, si ispirano a queste vecchie band che anno creato il rock. Si ispirano a noi.
Continuano a voler vedere quei tizi che hanno dato vita a questo tipo di musica, e vengono a vederci. Se pensi al Wacken Open Air e dai un’occhiata all’età delle persone presenti, ti accorgerai che sono tutti giovani; poi dai un’occhiata alle band e nel programma ci sono band come la nostra, con una lunga storia alle spalle. Lo abbiamo fatto mi pare tre anni fa e mi ricordo bene di aver incontrato un sacco di amici di altre band, persone di cui sono amico dagli anni ‘70! Sono ancora queste band gli headliners ai festival!
Grazie, ci hai dipinto davanti agli occhi un’immagine meravigliosa. Grazie davvero!
È stato bello parlare con te Elisa!
Vi aspettiamo in concerto in Italia, spero!
Certo! E se arriviamo ricordati di chiamarmi per un saluto!
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LINE-UP:
Carl Sentance - Vocals
Jimmy Murrison - Guitar
Pete Agnew - Bass
Lee Agnew – Drums
Social Media:
http://www.nazarethdirect.co.uk/
https://www.facebook.com/nazarethofficial/
https://www.instagram.com/nazareth.officialband/
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Tracklist:
Strange Days
You Gotta Pass It Around
Runaway
Better Leave It Out
Mind Bomb
Sweet Kiss
Falling In Love
Waiting For The World To End
Let The Whisky Flow
Sinner
Ciggies And Booze
Psycho Skies
Love Breaks
You Made Me