Chi non ha vissuto quel momento terribile in cui, lei o lui, ti dice che l’amore è finito, che vuole andarsene, perché, magari, nella sua vita è entrato un’altra o un altro? La domanda è ovviamente oziosa, perché quegli attimi terribili, che magari colpiscono improvvisi e inaspettati, li hanno vissuti, più o meno, tutti, e magari anche più volte nel corso dell’esistenza. E’ un pò come essere colpiti da un pugno allo stomaco, che lascia senza fiato e che scatena, talvolta, reazioni, di cui poi, quando il tempo ha cancellato le ferite, ci vergogniamo profondamente: un accesso d’ira o di violenza che ci trasfigura, gli insulti, un singhiozzante implorare, l’autocommiserazione e il pianto, lacrime calde, amare, definitive.
Non si direbbe, ma per amore, ha pianto anche Axel Rose, frontman dei Guns n’ Roses, archetipo della rockstar, tutto sesso, droga e rock’n’roll. Da non crederci, vero? Eppure è successo. Axel era follemente innamorato di una ragazza che usciva con il chitarrista della band, Izzy Stradlin, e ossessionato da questo sentimento, che tra l’altro poteva minare i rapporti all’interno della band, non perdeva occasione di palesare i suoi sentimenti e, come si suol dire, di provarci. La ragazza, però, opponeva un’inaspettata resistenza alle advances del cantante, forse per un’innata predisposizione alla fedeltà e alla monogamia, forse perché, conoscendo il tipo, aveva capito che la relazione non avrebbe mai potuto funzionare.
Così, una sera, mentre Axel era seduto sulla panchina di un parco di fronte al Roxy Theatre, il famoso locale sulla Sunset Strip di West Hollywood, la ragazza gli si avvicinò e disse al cantante che, no, il loro rapporto non avrebbe avuto futuro, che lei era innamorata di Izzy e con lui voleva rimanere. Axel l’ascoltò in silenzio e poi iniziò a piangere, disperato. Lei, commossa da tanta inaspettata sofferenza, gli prese la mano e gli sussurrò all’orecchio: “Non piangere, Billy” (il vero nome di Axel Rose era William Bailey Rose).
Nasce così Don’t Cry, una delle canzoni più famose del repertorio dei Guns And Roses, che, la sera successiva, venne scritta dal cantante e dalla band in solo cinque minuti. Cinque minuti di lavoro, che permisero alla band di conquistare la top ten negli Stati Uniti e in quasi tutti i paesi europei.
Un’ultima curiosità: Don’t Cry è l’unica canzone della storia a essere comparsa contemporaneamente in due versioni differenti, e con testo diverso, su Use Your Illusion Vol 1 e Use Your Illusion Vol 2, pubblicati entrambi dai Guns nel 1991.