Amen Dunes (il progetto del newyorkese Damon McMahon) pubblicherà il suo nuovo album, Death Jokes, il 10 maggio via Sub Pop Records. Con Death Jokes, per la prima volta dalla nascita del progetto nel 2006, le riflessioni e le meditazioni spirituali di Amen Dunes sono rivolte lontano da sé e verso il mondo. Attraverso campionamenti e testi, l'album si presenta come un saggio elettronico sulla cultura americana della violenza, del dominio e dell'individualismo distruttivo.
Death Jokes segna il primo disco di Amen Dunes dopo Freedom del 2018, nominato "miglior album del decennio" da Pitchfork.
Per quanto piccole, le collaborazioni che hanno funzionato si sono rivelate profonde.
Il bassista jazz Sam Wilkes compare in un trio di canzoni, i produttori Christoffer Berg (Fever Ray) e Kwake Bass (Tirzah, Dean Blunt) hanno fornito tracce in molte altre; anche le sessioni con Panoram e Money Mark sono finite nella versione finale di Death Jokes.
Nella maggior parte delle canzoni, McMahon ha incorporato suoni, discorsi e musica rubati da YouTube. Il vasto collage di campioni include un'intervista con J Dilla, registrazioni dei Type O Negative e dei Coil, un'esecuzione con la lira della più antica canzone scritta nella storia dell'umanità, canti di protesta, un powerlifter che grugnisce e pezzi di cabaret di Lenny Bruce, Richard Pryor e altri, come "provocazione e irritazione".
Le canzoni di Death Jokes riguardano gli effetti persistenti che gli anni della pandemia hanno avuto su tutti noi, spiritualmente ed emotivamente. Il loro significato è mutato con il passare del tempo: all'inizio erano riflessioni sul nostro attaccamento alla forma e a noi stessi, poi si sono trasformate in solenni accuse ai punti ciechi della nostra cultura, quando giudichiamo male e attacchiamo, il nostro velato egocentrismo e la nostra presunzione mascherati da moralità.
Tracklist
1. Death Jokes
2. Ian
3. Joyrider
4. What I Want
5. Rugby Child
6. Boys
7. Exodus
8. Predator
9. Solo Tape
10. Purple Land
11. I Don’t Mind
12. Mary Anne
13. Round the World
14. Poor Cops