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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Dear God
XTC
1986  (Virgin Records)
POST-PUNK/NEW WAVE ALTERNATIVE
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24/02/2020
XTC
Dear God
Una pop song pressochè perfetta, con una melodia ariosa e un crescendo finale palpitante, ma che ha un difetto immenso: parla di Dio e non proprio in termini lusinghieri

Quando  nel 1977, Andy Partridge (1953) e Colin Moulding (1955)  entrano per la prima volta in uno studio di registrazione per dare alle stampe il loro album d'esordio, intitolato White Music, forse non immaginano  che in breve tempo diventeranno una delle band più acclamate e prolifiche del panorama musicale inglese.

In soli sei  anni, infatti, rilasciano la bellezza di sette album e, cosa non da poco, tutti  di ottima fattura. Non è solo la stampa specializzata a parlarne benissimo: gli  XTC hanno anche un notevole ritorno commerciale. Album e singoli volano infatti  verso le vette delle classifiche inglesi (English Settlement arriva alla quinta  posizione delle charts britanniche), costringendo il gruppo a estenuanti tour c he mineranno la stabilità psicofisica di Partridge. Il quale, a partire dal 1982, a causa dei continui attacchi di panico, si rifiuta di suonare dal vivo. A ottobre del 1984, gli XTC pubblicano Big Express, un disco scorbutico e decisamente anomalo rispetto alle precedenti uscite. L'album vende bene in Inghilterra (ma non benissimo) ed è un flop negli Stati Uniti, dove si arresta alle ultime piazze di Billboard 200.

I problemi di Partridge, la battuta d'arresto commerciale, la ricerca del capolavoro, del disco cioè che li faccia entrare per sempre nella leggenda, impongono alla band un periodo di riflessione, culminato con la decisione di partire alla volta degli Stati Uniti e affidarsi alle sapienti mani di Todd Rundgren, eclettico musicista, ma soprattutto produttore innovativo, con idee molto originali su come scrivere una canzone pop. Registrato tra Woodstock e San Francisco, Skylarking, questo il titolo del nuovo disco, che uscirà nell'ottobre del 1986, si rivelerà, una sorta di calvario per la band, incapace di sostenere i ritmi richiesti da Rundgren e di accettare lo spirito dittatoriale con cui  il produttore si approccia alle registrazioni. E' in particolare Partridge, già minato da esiziali stati d'ansia, a mal tollerare la situazione: la tensione è massimale, volano gli stracci e gli insulti, si arriva quasi allo scontro fisico. Eppure, nonostante questo difficile concepimento, Skylarking risulterà essere uno dei dischi pop più riusciti del decennio.

Da un lato, l'esuberante prolificità di Partridge e i lampi di genio che illuminano la scrittura di Moulding (è lui che qualche anno prima ha scritto la più grande hit del gruppo, Making Plans For Nigel), dall'altro, la visione d'insieme di Rundgren, che riesce a orchestrare un affabulante abbecedario pop, in cui confluiscono Beach Boys, Bacharach, Beatles, elettronica, pscichedelia e power flower, sono gli ingredienti determinanti per un disco superbo. Al quarantottesimo posto, secondo la rivista Rolling Stones, fra i cento migliori album del decennio, Skylarking contiene la summa della  poetica targata Partridge-Moulding (Grass, Ballet For A Rainy Day e Dying giustificano l'accostamento a Lennon - Mc Cartney); eppure, passa alla storia soprattutto per una canzone che nell'album non compare. Si tratta di Dear God, uscita dalla penna di Andy Partridge e pubblicata nel giugno del 1986 come lato B del primo  singolo, Grass. Una pop song pressochè perfetta, con una melodia ariosa e un crescendo finale palpitante, ma che ha un difetto immenso: parla di Dio e non proprio in termini lusinghieri.

Una sorta di j'accuse in note, insomma, che Partridge rivolge a una divinità astratta e troppo distante dagli esseri umani per poter essere amata, pregata, anelata. Apriti cielo: la Geffen, casa produttrice del disco, si rifiuta di inserire la canzone in scaletta, e solo dopo molte insistenze della band, Dear God riesce a vedere la luce almeno come B-side. Nessuno, però, si sarebbe mai immaginato che il brano, a dispetto della censura, sarebbe piaciuto moltissimo. Sono soprattutto gli studenti delle università americane a impazzire per Dear God e a decretarne il successo, tanto che, all'uscita del singolo Grass, i dj delle radio americane, subissati di richieste, preferiscono passare soprattutto il lato B. E dal momento che pecunia non olet, la Geffen, visto il  successo del pezzo, decide di fare marcia indietro: esattamente un anno dopo, nel giugno del 1987, Dear God esce come singolo sia in America che in Inghilterra , e quando esce la prima ristampa di Skylarking, entra in scaletta al posto di Mermaid Smiled. Il risultato? Il disco risulterà, grazie a 250.000 copie vendute, il più grande successo commerciale degli XTC in terra statunitense, superando per la prima volta nella storia della band, il piazzamento avuto nelle classifiche inglesi.

Un ottimo riscontro di vendite, nonostante molti negozi, sia negli States che in Inghilterra, si rifiutino di vendere il singolo, tacciato di blasfemia a partire dalla copertina: una mano crocefissa con una stilografica al posto dell’ iconografico chiodo. Troppo scandalo, troppe proteste, troppi timori di ritorsioni producono l'ennesima retromarcia della Geffen che, dopo qualche tempo, ritira il 45 giri dal mercato. Un'ultima curiosità: l'idea per la canzone venne a Partridge dopo aver visto un libro per bambini che aveva lo stesso titolo. E non è un caso che i primi e gli ultimi versi della canzone siano cantati da Jasmine Veillette, una bambina di otto anni, figlia di un amico di Todd Rungren. Un tocco di innocenza che rafforza il messaggio iconoclasta di Dear God.

 

...tu lasci sempre noi umani nelle peste le guerre che porti, i bimbi che anneghi, i dispersi del mare mai ritrovati,

e accade così ovunque nel mondo intero,

le ferite che vedo aiutano a capire che Padre Figlio e Spirito Santo sono la truffa a opera di qualcuno non certo sacro

e se tu sei lì in alto percepirai che sto parlando col cuore aperto

Se c'è una cosa in cui io non credo Sei tu... Caro Dio.

 


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