Andrea Pellicone, polistrumentista genovese ci presenta questo suo concept album, eclettico e di chiara ispirazione prog. In sette tracce riesce ad esplorare e a raccontare il suo mondo sonoro ricco di spunti, con una ricerca che rimanda alla mente il lavoro di artisti come Alan Parson Project ma anche la lezione del krautrock.

Il disco è un racconto sul viaggio di un extraterrestre, sviluppato principalmente in musica, ma anche con alcuni inserti vocali che contribuiscono ad arricchirlo.

Gli amanti del progressive più tecnologico potrebbero trovare soddisfazione dall'ascolto di questo lavoro, molto denso dal punto di vista ritmico e melodico, con una ricerca continua di cambi ed atmosfere e nessuna concessione al pop. Personalmente prediligo quando vengono privilegiate soluzioni più "heavy" e rock, come in "Now the sky" anche se brani come questo forse avrebbero meritato di essere valorizzati e suonati da una band.

C'è spazio anche per un momenti più sperimentali e allo stesso tempo classicheggianti, come "Back Home", con un finale epico e marziale.

In chiusura, invece, "Twin Stars" che, tra chitarre spagnole, campionamenti vocali mistici dal sapore misterioso, lascia un finale aperto e sospeso.

"Crixtrix Suite" riporta alla mente una definizione che proviene da un'altra epoca, "space rock" ed è forse il termine più adatto per descrivere questo viaggio, tra chitarre effettate con delay, pad di tastiere e drum machine metronomiche.

Forse non sarà il genere più in voga al momento, ma sappiamo che nello spazio, il tempo è altra cosa rispetto a quello per noi terrestri.