Ogni tanto capita di sentire il bisogno di una temeraria incursione nel cinema di "serie b" (o anche c o d andando a scendere), una passeggiata nei territori del trash più spinto, con la speranza magari di scovare qualche piccola perla nascosta o perlomeno qualche oretta di sano, truce e ignorante divertimento. È in fondo un po' quello che ci si aspetta dai b-movies però, come è ben noto, ci sono b-movies e b-movies.
Proprio noi italiani siamo stati maestri dei generi votati alla serie b, film fatti con pochissimi soldi, arrangiando set e immagini sfruttando la contemporaneità di altre produzioni, film che hanno avuto il merito di far emergere quelli che ancora oggi sono considerati maestri del nostro cinema artigiano, artisti dignitosissimi e in alcuni casi geniali che non hanno mancato di regalarci alcune piccole gemme tutte da gustare. Lo stesso cinema b è stato realizzato anche oltreoceano con esiti discontinui.
David DeCoteau è un regista originario di Portland che come molti altri arriva dalla factory di Roger Corman, inizia a girare giovanissimo ed è uno di quei registi che sembrano lavorare a cottimo; classe 1962 firma il suo primo lungometraggio attorno alla metà degli anni Ottanta e a tutto il 2019 ha siglato circa una novantina di film senza contare i numerosi lavori per la televisione. In mezzo a tutto questo materiale girato devo ammettere di non aver idea se ci si possa trovare qualcosa che valga la pena d'esser visto, a meno che ovviamente non si sia fan a oltranza dei trash movies a budget ridotto, questo Creepozoids per esempio è stato realizzato con soli 150.000 dollari di budget e girato in un arco temporale di una quindicina di giorni usando come set un semplice magazzino di Los Angeles.
La trama è presto riassunta. Siamo in un mondo post nucleare nel quale la guerra ha modificato il clima, gli umani si riuniscono in piccoli gruppetti che tentano di sopravvivere e resistere alle piogge acide. Nel film lo spettatore segue le peripezie di un manipolo di disertori dell'esercito composto da tre uomini e due donne i quali si trovano a dover cercare riparo proprio per evitare una di queste scrosciate acide letali per l'uomo.
Quando la pioggia arriva improvvisa, il gruppo del comandante Jake (Richard Hawkins), composto da Jesse (Michael Aranda), l'unico a capirci qualcosa di computer, dal bellicoso Butch (Ken Abraham) e da Bianca (Linnea Quigley) e Kate (Kim McKamy) trova riparo in quello che sembra un magazzino che si rivelerà essere una sorta di laboratorio scientifico dotato di letti e ben stipato di viveri a lunga scadenza che potrebbero garantire la sopravvivenza al gruppo per lungo tempo. Ma dell'ex laboratorio ancora rimane qualche traccia, all'insaputa dei Nostri eroi esseri modificati geneticamente, e sopratutto una mostruosa creatura alfa, ancora si aggirano nei corridoi dell'ex installazione biomedica e le loro intenzioni non sono per nulla pacifiche.
A visione ultimata si può dire che questa incursione nel cinema trash tutto sommato ce la potevamo anche risparmiare; il film è girato con quattro soldi (e mezza idea) e tanto vale, le possibilità di tirarne fuori qualcosa di buono non erano molte e il miracolo in effetti non è avvenuto.
Il problema più grosso (tra i tanti) è l'inevitabile resa dall'aria molto "cheap" dei mostri dovuta ai pochi soldi a disposizione per lavorare sugli effetti speciali. La creatura che si aggira nei sotterranei è sempre in ombra e completamente nera, piccolo espediente per tentare di mascherare gli scarsi mezzi, ciò nonostante la poca cura nella realizzazione del mostro viene facilmente alla luce, i ratti geneticamente modificati invece sembrano dei brutti peluches usciti con qualche difetto di fabbrica.
La trama è proprio stracciata, senza approfondimento sui personaggi né sulle relazioni, Linnea Quigley, scream queen stacanovista (Il ritorno dei morti viventi, Nightmare 4, etc...), concede una scena di nudo mentre Kim McKamy è più nota nel circuito pornografico che non in quello horror, ma anche la presenza delle due fanciulle nulla può per alzare la media di un prodotto onestamente trascurabile. Purtroppo mancano totalmente i personaggi interessanti o anche solo tamarri il giusto e le situazioni capaci di creare tensione, si salvano giusto un paio di trovate: qualche espressione inquietante del bambolotto che compare sul finale, almeno in un caso le conseguenze sul corpo di uno dei Nostri infettato, davvero un po' troppo poco per ambire alla sufficienza. Solo per irriducibili (e completisti) cultori del trash in video.